Molteplici i fattori che regolano la diffusione dei lombrichi all'interno del terreno. Relazioni abiotiche e casualità tra i driver possibili
I processi ecologici sono spazialmente influenzati su varie scale, che vanno da quella locale a quella globale. Nelle comunità naturali, il modello spaziale che si osserva è il risultato dell'azione di driver ambientali, biologici o storici, che non si escludono l'un l'altro ma sono complementari. L'esistenza di strutture spaziali e di assemblaggi di specie suggerisce l'influenza di almeno un fattore strutturante come ad esempio:
- la struttura spaziale ambientale, ovvero la forza motrice che guida la distribuzione delle specie secondo la teoria delle nicchie;
- le interazioni biotiche;
- la contingenza storica, secondo la teoria neutrale.
Sono necessari protocolli di campionamento spazialmente efficaci per gli organismi e approcci diversi negli studi di ecologia del suolo, per scoprire i fattori che regolano la distribuzione dei viventi. La geostatistica permette di valutare la distribuzione spaziale della variabilità ambientale e degli organismi nel suolo, ma sono richiesti altri strumenti statistici potenti per modellare le strutture spaziali in varie scale, come la tecnologia principal coordinates of neighbor matrices - PCNM (principali coordinate di matrici vicine). Questo approccio indaga come la variabilità ambientale sia legata alla struttura delle comunità a livello multi-scala. È stato anche utilizzato per testare e separare la nicchia da meccanismi neutrali che influenzano la struttura della comunità.
Fino ad oggi, sono stati effettuati pochi studi sul campo che riguardano le comunità di invertebrati del suolo, così da comprendere i modelli generali e trarre dell conclusioni sull'importanza della contabilità per scale multi-spaziali. Le comunità di organismi del suolo si distribuiscono spazialmente in seguito alla loro risposta alla variabilità delle risorse del suolo, che consente la coesistenza di specie in competizione all'interno della stessa patch. Nessuno studio aveva valutato la relazione spaziale multi-scala tra gli invertebrati del suolo e la variabilità ambientale. L'influenza delle perturbazioni e dell'eterogeneità degli habitat sugli assemblaggi di Carabidae è stata descritta recentemente, ma solo su scala di paesaggio.
In un lavoro franco-spagnolo, gli autori hanno:
- analizzato la posizione spaziale delle patch significative e delle lacune negli assemblaggi di specie identificate;
- verificato se il rapporto tra gli assemblaggi di specie e la variabilità del suolo si verifica su scala piccola (30 m);
- studiato il rapporto spaziale tra la presenza di radici e i parametri del terreno per verificare l'ipotesi dell'effetto “albero isolato”.
I risultati hanno dimostrato che il rapporto tra l'organizzazione spaziale degli assemblaggi di specie coi parametri ambientali risponde a fattori multi-scala. Le variabili ambientali del suolo correlate all'assemblaggio dei lombrichi evidenziano il loro effetto principalmente su piccola e media scala. I nutrienti sono stati ritrovati in misura maggiore in corrispondenza della presenza di più radici. L'analisi dei dati ha spiegato una variazione compresa tra 1% e 48% dell'assemblaggio spaziale osservata nei lombrichi.
Quindi una gran parte della variazione spaziale non dipende dalla variabilità del terreno. Di conseguenza acquistano interesse le ipotesi che riguardano l'influenza delle relazioni abiotiche e della contingenza storica. Inoltre, ovviamente, ad altre variabili probabilmente non considerate.