Mercoledì 15 ottobre 2025, Giorgio Tesi Group ha avuto il piacere di accogliere presso la propria sede di Pistoia una delegazione della Commissione Europea - Direzione Generale Agricoltura, del Ministero dell’Economia e delle Finanze, del Ministero dell'agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste e della Regione Toscana. La visita della delegazione, rientra nel programma di “BUONE PRASSI - VISITA DI ALCUNI PROGETTI COFINANZIATI CON IL PSR FEASR 2014-2022 DELLA REGIONE TOSCANA” con lo scopo di conoscere in modo diretto e concreto gli effetti positivi dei finanziamenti europei generati dai PIF – Progetti Integrati di Filiera, mettendo in luce il valore e l’impatto reale che tali risorse generano sul territorio.
Guidata dal Dott. Tommaso Pardi, Coordinatore del PIF Flor.Te.Ma, ha preso avvio dal grande piazzale logistico , cuore pulsante dell’attività distributiva dell’azienda capofila, per poi proseguire presso una delle nuove serre, parte di un impianto in fase di realizzazione che incarna la visione di “vivaio sostenibile”promossa dalla Giorgio Tesi Group.
Pardi ha poi proseguito illustrando una dell’innovazione del PIF: www.TuscanyPlant.it, una piattaforma digitale B2B che mette in rete i distretti florovivaistici toscani, consentendo a clienti in possesso di partita IVA – come vivai, garden center, imprese del verde, hotel o agriturismi – di accedere a un mercato trasparente, competitivo e garantito. Attraverso la piattaforma, ogni produttore accreditato può caricare direttamente le proprie offerte, con l’obiettivo di aumentare sia l’efficienza e la competitività dell’intero comparto che il reddito degli agricoltori – produttori primari.
TuscanyPlant.it nasce all’interno del Progetto Integrato di Filiera “Agroalimentare” (PIF) Flor.Te.Ma. “Dal vaso alla pianta per la filiera florovivaistica toscana in rete ed in Cloud”, un’iniziativa co-finanziata dalla Regione Toscana nell’ambito del bando PIF AGRO 2017 del PSR 2014–2020, che sostiene lo sviluppo e l’innovazione della filiera agroalimentare regionale. Questa piattaforma rappresenta una risposta concreta alla crescente pressione concorrenziale proveniente dai mercati esteri, in particolare dall’Est Europa.
Come ha sottolineato Gennaro Giliberti, dirigente del settore Agricoltura della Regione Toscana:
«In Toscana non vogliamo snaturare la matrice aziendale fatta di piccole e piccolissime imprese, ma puntare su cooperazione, filiera e territorio. Mettersi insieme è la chiave per affrontare un mercato sempre più globale mantenendo un modello di produzione a misura d’uomo. Una produzione agricola può essere replicata ovunque, ma non il territorio. Ed è proprio da qui che nasce il valore delle produzioni toscane: dalla loro unicità e dal loro radicamento. La Toscana è come un vassoio: ogni prodotto che vi si appoggia – una rosa, un vino, un olio – acquisisce valore perché racconta un luogo, una storia, un’identità. Il futuro è nelle mani del consum-attore: chi sceglie consapevolmente un prodotto toscano sceglie anche rispetto per l’ambiente, per i lavoratori, per la legalità. Non si tratta solo di prezzo, ma di valore. E il valore sta in ciò che una pianta, un vino o un alimento raccontano del territorio da cui provengono.»
La terza e ultima tappa della visita ha condotto la delegazione nell’area serra showroom del NaturartVillage, un progetto nato dal completo recupero di vecchie serre, rinnovate e riconvertite in uno spazio innovativo e unico che unisce in modo virtuoso natura e cibo toscano, coinvolgendo alcune realtà commerciali del territorio. La serra principale è pensata come centro espositivo condiviso per l’intero comparto vivaistico toscano. L’idea alla base è semplice ma rivoluzionaria: offrire ai buyer italiani ed esteri la possibilità di vedere, in un unico spazio fisico, le produzioni dei tre principali distretti vivaistici della Toscana – Pistoia, Versilia e Amiata – raccolte e presentate in modo coordinato e armonico. Questa soluzione rappresenta uno degli esempi più concreti dell’approccio integrato e sostenibile promosso dal progetto, traducendo in pratica i principi di efficienza e collaborazione per il comparto vivaistico.
Il responsabile fitosanitario di Giorgio Tesi Group Emanuele Begliomini ha poi illustrato alla delegazione le strategie adottate da Giorgio Tesi Group per una difesa delle colture orientata alla sostenibilità, fondata sulla drastica riduzione degli agrofarmaci chimici e sull’adozione di metodi biologici e di lotta integrata. Tra le pratiche principali figurano l’uso di insetti antagonisti per il controllo naturale dei parassiti e la pacciamatura leggera, che elimina l’impiego di diserbanti sintetici. L’azienda ha inoltre ridotto del 70% l’uso di prodotti chimici contro le malattie fungine, sostituendoli con funghi e batteri antagonisti. Nel campo delle tecniche colturali, la torba è stata sostituita da substrati a base di fibra di cocco, legno e pomice, rispondendo così a criteri ambientali e alle richieste di mercati sempre più attenti alla sostenibilità. Sul fronte dei materiali plastici, Giorgio Tesi Group utilizza vasi neri 100% riciclati e riciclabili e sta sperimentando un prototipo realizzato con Tetrapak riciclato, confermando il proprio impegno verso un’agricoltura innovativa, responsabile e rispettosa dell’ambiente.
Il percorso ha proseguito presso la sala eventi con i video delle attività del progetto, tra cui la Formazione tramite CAICT FORMAZIONE SRL, la cooperazione tra PC System, UNIVERSITA' DEGLI STUDI DI FIRENZE - DIPARTIMENTO DI INGEGNERIA e Floramiata per la realizzazione di un prototipo di robot (FLOROBOT - automatizzare l’operazione colturale di approntamento delle talee della pianta di Scindapsus), per poi concludersi con un momento di dialogo aperto tra i rappresentanti della Regione e i referenti aziendali, durante il quale è emersa con chiarezza la sintonia tra la visione strategica del Capofila -Giorgio Tesi Group e dei produttori di piante aderenti (Floramiata s.r.l., Maffucci Luca, Buongiovannivivai piante , Gherardeschi piante, Caramelli Alessandro, Cappellini Egidio, Niccolai Enrico, Corsini Enrico e Francesco e c.) e gli obiettivi della Regione Toscana in materia di agricoltura, sostenibilità e filiere produttive.
Si è discusso anche delle prospettive future che coinvolgono il settore agricolo e la nuova PAC. Come ha evidenziato Roberto Scalacci, Direttore Agricoltura e sviluppo rurale della Regione Toscana, «C’è un po’ di inquietudine, perché la proposta della Commissione stravolge completamente l’attuale organizzazione della politica agricola, che dovrà essere negoziata con gli Stati membri e il Parlamento Europeo».
Il cambiamento più rilevante riguarda la fusione dei due pilastri attuali FEAGA e FEASR in un unico fondo, integrato con altri fondi europei per lo sviluppo regionale, con rischi di una minore attenzione specifica all’agricoltura. Nonostante ciò, è confermata una dotazione di 300 miliardi nel piano finanziario pluriennale per il sostegno al reddito degli agricoltori e per lo sviluppo delle imprese agricole, anche se il totale è inferiore rispetto ai 380 miliardi investiti nel 2021.
«Il vero nodo sarà organizzare una nuova governance complessiva dell’agricoltura», ha concluso,ricordando che l’Italia dovrebbe ottenere circa il 10,5% delle risorse europee dedicate al settore, un buon successo frutto di un ruolo importante che l’Italia ricopre in ambito agricolo.