La scarsità della risorsa rende necessario lo studio di tecniche di approvvigionamento alternative
L'espansione della popolazione globale genera un incremento della competizione nell'utilizzo delle risorse idriche, soprattutto tra utilizzatori industriali e agricoli e approvvigionamento urbano. Questo fenomeno è ovviamente più accentuato nelle regioni aride e semi-aride. La scarsità della risorsa minaccia anche la disponibilità necessaria per il naturale sostentamento gli ecosistemi acquatici e terrestri.
Competizione tra uso domestico e agricolo. Il Bacino Segura nel sud-est della Spagna è una di queste regioni con problemi idrici. Riceve 400 millimetri di pioggia all'anno e affronta regolarmente periodi di siccità. In questa zona non c'è abbastanza acqua per soddisfare una domanda di circa 1483 Mm3(milioni di metri cubi). La disponibilità locale è solo di 318 Mm3.
Per soddisfare la domanda annuale di acqua per l'irrigazione delle colture (circa 1117 Mm3), per il consumo urbano (336 Mm3) e per mantenere le funzioni dell'ecosistema (30 Mm3) l'acqua è trasferita alla regione attraverso tubi, canali, acquedotti e cunicoli dell'opera idraulica del Tajo-Segura e fornita da impianti di desalinizzazione. Qualsiasi ulteriore deficit di acqua viene soddisfatto dall'estrazione di acque sotterranee. Alcuni acquiferi sono attentamente controllati mantenendo un equilibrio tra estrazione e ricarica. Diversi altri sono invece sovrasfruttati.
La ricerca in Spagna. Uno studio condotto nella zona ha esaminato l'impatto ambientale dei mezzi alternativi di approvvigionamento idrico per l'irrigazione, per l'utilizzo urbano e per gli scopi ambientali. Gli autori hanno usato un approccio basato sul ciclo di vita, relativo alla costruzione, alla fase di esercizio, di approvvigionamento e di smantellamento, per confrontare l'impatto di due fonti idriche: il sistema di trasferimento dell'acqua Tajo-Segura e l'utilizzo di acqua marina desalinizzata. Hanno inoltre confrontato l'impatto dell'utilizzo di due fonti d'acqua locali, l'acqua di superficie e le risorse idriche sotterranee. L'impatto ambientale è stato giudicato in termini di danno alla salute umana e agli ecosistemi, e in termini di diminuzione della disponibilità delle risorse.
Inoltre, i ricercatori hanno stimato l'impatto del ciclo nelle aree urbane (compresa l'acqua potabile e il trattamento delle acque reflue), per l'irrigazione e per l'ambiente, per verificare l'ipotesi di un possibile ampliamento delle opzioni di approvvigionamento, visti i tassi correnti di esaurimento non sostenibili. Ad esempio, l'acqua utilizzata per uso potabile richiede la realizzazione di impianti e infrastrutture per renderla adatta per il consumo.
Inoltre, l'estrazione incontrollata delle acque sotterranee (utilizzate per l'irrigazione) riduce la quantità di acqua disponibile per gli ecosistemi acquatici e terrestri.
Possibili soluzioni. Utilizzando le informazioni fornite da parte delle autorità pubbliche e da ricerche precedenti, i ricercatori hanno sviluppato quattro scenari possibili di disponibilità d'acqua: (i) un caso base rappresentativo un anno nella media in rapporto a domanda e approvvigionamento idrico; (ii) un buon anno di precipitazioni; (Iii) un anno di siccità; e (iv) un anno quasi senza acqua in arrivo dal sistema Tajo-Segura a causa di problemi operativi.
I risultati hanno rivelato che, secondo lo scenario di base, la dissalazione dell'acqua di mare rappresenta il 25,6% dell'impatto ambientale totale attribuito alla fornitura di acqua, anche se ha
fornito solo il 9,9% del fabbisogno. La fornitura di acqua da fonti superficiali locali ha causato il 7,5% dell'impatto globale e consegnato il 21,5% della domanda di acqua.
Di gran lunga, il maggiore impatto ambientale in termini di danni per la salute umana,per gli ecosistemi e per la disponibilità delle risorse però, è stato causato dall'utilizzo dell'acqua, piuttosto che dalla fornitura. In tutti i quattro scenari, l'acqua utilizzata per l'irrigazione, nonché per scopi urbani e per il mantenimento dell'integrità dell'ecosistema rappresenta oltre l'85% dell'impatto ambientale complessivo derivato dalla combinazione di approvvigionamento e utilizzo.
I ricercatori dicono che aver dimostrato questo fenomeno, implica ammettere che il modo migliore per gestire in modo sostenibile la grave carenza di acqua nella regione è quello di ridurre gradualmente l'utilizzo della risorsa, in particolare per l'irrigazione. Cercare di aumentare la fornitura di acqua da fonti esterne o utilizzare tecnologie energetiche ad alta intensità non risolverà il problema.