Inquinamento atmosferico: nuovi preoccupanti scenari

Uno dei parametri fondamentali per la qualità della vita viene spesso trascurato dalle politiche degli stati. I risultati di una ricerca portoghese
Gli obiettivi dell’OMS per la tutela della qualità dell’aria non vengono raggiunti da molti Paesi del mondo, in particolare per quanto riguarda l’ozono e il particolato. Una delle situazioni peggiori in Europa è rappresentata dal Portogallo, che frequentemente supera i limiti imposti dai regolamenti.

Ozono e particolato. I cambiamenti climatici e le emissioni antropogeniche influenzano la qualità dell'aria ed è compito della politica occuparsene, mettendo in campo strumenti per un impegno concreto nella riduzione dell’inquinamento atmosferico, soprattutto in ambiente urbano. L’Organizzazione Mondiale della Sanità con le sue linee guida (AQG – air quality guidelines) fornisce una quantificazione dei livelli oltre i quali l’aria inizia a rappresentare un fattore di rischio per la salute delle persone. Queste linee guida mirano a fornire un aiuto ai paesi per migliorare la qualità dell’aria in città. Molte città in Europa sforano ampiamente i limiti di sicurezza. Un gruppo di ricercatori ha applicato un modello previsionale per generare dei dati sulla qualità dell’aria nel prossimo futuro in Portogallo, sottolineando la necessità urgente di creare strategie europee per affrontare il problema.
I ricercatori hanno utilizzato lo scenario RCP8.5 (uno scenario di emissioni sviluppato dall'Intergovernmental Panel on Climate Change) che presuppone aumento demografico, crescita lenta dei redditi e miglioramenti energetici e tecnologici modesti. Lo scenario è stato selezionato per rappresentare il percorso più pessimistico nel peggioramento delle emissioni di gas clima-alteranti. RCP8.5 è coerente con una previsione di riscaldamento globale di quasi 5 °C. Si stima che i Paesi firmatari dell’Accordo di Parigi (NDC), riusciranno a contenere il riscaldamento entro i 3 °C, con un obiettivo fissato, invece, a 1,5-2 °C.

Il modello previsionale. Per svolgere la ricerca sono stati utilizzati i dati metereologici (reali e previsionali) per due periodi: 2005-2011 (REF) e 2046-2050 (FUT). Per il periodo REF, i ricercatori hanno utilizzato i dati dall'inventario nazionale delle emissioni portoghese (INERPA) per le principali categorie di fonti inquinanti; per il periodo FUT, è stato invece utilizzato il software EmiPro-RCP (che fornisce delle proiezioni di emissioni nel quadro dello scenario ipotizzato). Utilizzando le informazioni fornite dagli scienziati, il programma calcola i fattori previsionali applicandoli alle emissioni attuali al fine di fornire una stima per il futuro.
I livelli di ozono per il periodo FUT si abbassano rispetto al momento odierno, grazie alla riduzione prevista dei precursori della molecola (-50% di ossidi di azoto e -43% di composti organici volatili). In quasi tutto il Portogallo il livello risulterebbe inferiore ai 120 μg/m3, quindi entro i limiti della direttiva 2008/50/EC ma non in linea con le direttive dell’OMS che pongono l’asticella a 100 μg/m3. Tuttavia, i livelli di ozono sono, nel periodo attuale, al di sotto del target OMS.
Gli effetti nocivi sulla salute delle particelle sottili, riguardano principalmente le vie respiratorie e il sistema cardiovascolare. Per questi pericolosi inquinanti non esiste una soglia di sicurezza, al di sotto della quale possiamo considerarci esenti da rischi. I livelli di PM10 e PM2,5 superano il limite stabilito dall’OMS (50 μg/m3 per il PM10 e 25 μg/m3 per il PM2,5) sia nel periodo attuale che in quello futuro.
L’analisi dell’andamento stagionale indica che in inverno i livelli di particolato aumentano, a causa del maggior consumo di combustibili. Per quanto riguarda il PM10 è stato osservato che, al momento, sta superando i limiti consentiti per il 50% dei giorni totali. Il dato è destinato a salire fino all’80% nel periodo 2046-2050. Il peggioramento della qualità dell’aria è derivato non solo dal riscaldamento globale ma anche dall’abbassamento dell’umidità atmosferica, uniti ad un aumento della concentrazione di inquinanti. I risultati indicano quindi che la cattiva qualità dell’aria è un problema che continuerà a dare preoccupazione anche in futuro, non solo in Portogallo (Paese preso esclusivamente come caso-studio). Una strategia di gestione efficace e condivisa è l’unica possibilità per migliorare le condizioni di vita in ambiente urbano, considerando anche che le proiezioni indicano un aumento della popolazione nelle città europee.
 
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