Alluvioni e inondazioni: un’analisi dei rischi

Le proiezioni in relazione ai cambiamenti climatici e socioeconomici in Europa. Anche l’Italia presenta delle aree critiche

Le inondazioni sono il fenomeno naturale di maggior rilievo a livello di danni a cose e persone. Le esondazioni dei fiumi si verificano solitamente in conseguenza di piogge prolungate, che generano piene e allagamenti.

Tra gli effetti dei cambiamenti climatici che stiamo osservando c’è anche l’aumento della quantità e della frequenza delle precipitazioni, che porteranno a un peggioramento del fenomeno oggetto di studio. I danni aumenteranno anche in conseguenza dei movimenti sociali degli ultimi secoli in Europa, che hanno portato molte persone ad abitare le pianure alluvionali a scapito delle zone montane e collinari.

Nel 2002 è stato istituito il Fondo di Solidarietà dell'Unione Europea per aiutare gli Stati membri in caso di calamità naturali, in risposta alle gravi inondazioni nell'Europa centrale. Per consentire una migliore pianificazione dell'adattamento e una più efficiente gestione del post-alluvione, è importante comprendere i fattori di rischio in diversi scenari climatici, socioeconomici e di prevenzione.

Il contributo della ricerca. Uno studio pubblicato nel 2022 offre la prima valutazione dei futuri rischi di alluvione in Europa, analizzando tre fattori chiave: pericolosità, esposizione e vulnerabilità.

I ricercatori hanno tenuto in considerazione anche le misure precauzionali messe in atto dai privati, comunque utili da considerare nelle strategie di mitigazione.

Il set di partenza alla base dello studio è stato composto combinando le analisi provenienti dalla letteratura e dai dati accertati di perdite economiche connesse alle alluvioni fino all’anno 1995.

L'influenza del cambiamento dell'esposizione e degli scenari climatici sul rischio di inondazioni fluviali è stata analizzata per tre anni: 2025, 2055 e 2085. Gli scenari climatici utilizzati sono stati i Representative Concentration Pathways (RCP) 4.5 e 8.5, ovvero le stime di emissione dei gas serra sviluppate dal Gruppo Intergovernativo di esperti sul Cambiamento Climatico (IPCC). RCP 8.5 è la proiezione di concentrazione futura più elevata sviluppata dall'IPCC, mentre RCP 4.5 è più moderata.

I risultati e le aree più vulnerabili. Nel 2025 il livello di rischio è simile per i due scenari, mentre più avanti nel secolo si evidenzia un raddoppio delle perdite con RCP 8.5 tra il 2025 e il 2055.

Sono stati inoltre valutati gli scenari includendo e trascurando le azioni di mitigazione messe in atto dai privati, utilizzando il modello "BN-FLEMOps", al fine di stimare i danni agli edifici residenziali. I risultati dell'analisi, come era facile immaginare, hanno individuato i centri urbani e le regioni circostanti come degli hot spot di rischio.

I ricercatori hanno scoperto che la Germania presenta il rischio di alluvione più elevato per gli edifici residenziali, seguita da Francia, Italia e Spagna in ordine decrescente. Più specificamente, Amburgo, Parigi, Firenze, Saragozza, Londra, Ginevra, Gand e Linz sono identificate come le aree che potrebbero subire le perdite complessive più elevate.  

Il modello di analisi premia invece paesi come Estonia, Danimarca, Bulgaria, Islanda e Cipro. In generale risulta che le aree rurali risultano quelle a minor rischio.

In definitiva, considerando i due scenari climatici, si stima che il rischio di alluvioni fluviali in Europa aumenterà di sette volte, arrivando a 6,8 miliardi di euro, e di dieci volte, raggiungendo i 9,3 miliardi di euro, entro la fine del secolo, se le attuali strategie di mitigazione rimarranno invariate. I cambiamenti socioeconomici sembrano contribuire all’aumento del rischio più dei cambiamenti climatici. Lo studio evidenzia inoltre che un miglioramento delle misure precauzionali private nelle abitazioni potrebbe ridurre in media il rischio del 15%, comportando un risparmio stimato di 137 milioni di euro nel periodo considerato.

Questa valutazione su larga scala è preziosa per la pianificazione dell'adattamento alle alluvioni da parte di politici e stati europei, che dovrebbero basare le decisioni future considerando anche i preoccupanti dati forniti da questo studio.

 

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