Highbury: da stadio a complesso residenziale

Il verde al centro della conversione del vecchio impianto dell'Arsenal, in un progetto che unisce modernità e tradizione

Gli appassionati di calcio ricorderanno uno degli stadi più affascinanti del mondo: Highbury. Lì ha giocato fino al 2006 l’Arsenal, storico team della Premier league inglese con casa nel nord di Londra. Realizzato nel 1913, in quel campo i biancorossi hanno costruito la propria solida storia vincendo 13 titoli inglesi e 14 coppe nazionali. Col trascorrere del tempo, il football moderno ha rivisto le proprie priorità, pensando anche al marketing legato alla vita dentro lo stadio. E così, con un calcio al romanticismo, l’Arsenal si è trasferito a poche centinaia di metri nel nuovissimo Emirates Stadium che conta una capienza di 60000 spettatori:circa 20000 in più rispetto alla vecchia casa, considerata sì piena di fascino ma certamente poco incline a soddisfare la modernità

Il progetto. Cosa fare con il vecchio, iconico stadio? Visto che la proprietà è rimasta alla società (in Inghilterra tutte le squadre hanno il possesso del proprio rettangolo di gioco), è stato deciso di lasciare il campo da calcio al centro del progetto, mantenendone la conformazione originaria in accordo con l’English Heritage, l’organismo che si incarica della gestione del patrimonio culturale dell'Inghilterra. Non più il campo come tappeto per ospitare le partite, ma bensì come giardini condominiali. Il giardino ha ancora il perimetro di un campo da calcio e tutti i residenti possono goderne i contenuti con almeno un affaccio dalla propria casa. Tutto attorno, quelle che un tempo erano le tribune sono state adibite, oggi, ad appartamenti. Le facciate delle due storiche tribune (East Stand e del West Stand) in art déco sono state conservate esattamente così com'erano. Si possono trovare intatti anche le mitiche biglietterie e il tunnel che portava al campo.

Il complesso residenziale conta 725 appartamenti e attici di lusso, tra cui 70 a prezzo calmierato. C’è, ovviamente, un nuovissimo parcheggio sotterraneo e tutto è stato costruito in poco meno di quattro anni con un progetto finanziario da 163 milioni di euro e realizzato dagli architetti Allies e Morrison. Incastonato in un tipico quartiere londinese di terrazze vittoriane intervallate da condomini del dopoguerra, le dimensioni del sito (3,5 ettari) e la vicinanza a una stazione della metropolitana, hanno avvalorato la possibilità di utilizzarlo per la riqualificazione residenziale, fornendo alcune delle nuove case di cui Londra aveva così urgentemente bisogno.

Il parco. Il giardino condominiale è corredato da camminamenti e acquari ed è a beneficio esclusivo dei residenti. Il rapporto tra residenze e lo spazio pubblico ha molto in comune con la piazza georgiana di Londra, dove un gruppo di edifici architettonicamente simili incornicia un giardino formale. Anche il concetto del parco stesso ha molto di inglese: poche piante di alta dimensione, molti prati su cui praticare i propri svaghi.

Vi si affacciano, attraverso grandi vetrate e balconi, gli appartamenti inseriti nella struttura delle tribune est e ovest. Sul resto del sito, ulteriori alloggi residenziali di tamponamento, attorno a una serie di cortili più piccoli tipici di uno sviluppo residenziale ad alta densità.

Ma si è puntato anche alla sostenibilità: il tetto dell' ex tribuna a sud ospita un grande impianto solare termico, collegato a un sistema combinato di calore ed energia. Gli edifici hanno tutti alti livelli di isolamento termico, mentre la raccolta dell'acqua piovana fornisce acqua sufficiente per mantenere il giardino. Da stadio a parco: il vecchio Highbury ha saputo riqualificarsi continuando a far parlare di sé.

 

Copertina di Planning Resource