Le politiche dei processi partecipati

Collaborare coi cittadini per la pianificazione dell'uso del suolo può migliorare la consapevolezza ambientale: il caso della Romania
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Un problema politico. Le modifiche all'uso del suolo possono a volte portare a conflitti. Per esempio, quando le strutture industriali sono sviluppate in prossimità di aree residenziali, possono generare degli impatti ambientali e sociali, partendo dai rumori e dagli odori fino ad arrivare alle preoccupazioni riguardo i rischi per la salute e il degrado ecologico.
La vicinanza di edifici industriali alle aree residenziali ha quindi generato regolamenti sviluppati per ridurre al minimo l'impatto sull'ambiente, sull'estetica e sulla sicurezza delle zone in diversi paesi. Generalmente il corpus normativo include restrizioni su alcuni usi del suolo, distanze minime tra siti e programmi operativi rigorosi. In alcuni casi questi regolamenti hanno dimostrato di essere inadeguati, spesso a causa della mancanza del coinvolgimento pubblico al processo di pianificazione. L'opinione pubblica spesso riesce a offrire una prospettiva diversa rispetto a quella degli esperti, connessa principalmente alle esperienze pratiche legate al paesaggio ambientale locale. Per migliorare i risultati della pianificazione, diverse politiche dell'UE incoraggiano attivamente il coinvolgimento della popolazione nel processo politico-decisionale. La Romania è caratterizzata da una infrastruttura politica top-down che privilegia lo sviluppo economico, a scapito a volte degli aspetti ambientali. Inoltre, le decisioni sulle norme di uso del suolo tendono ad essere sviluppate da soli esperti, generalmente non del posto.

Popolazione ed esperti. Uno studio di recente pubblicazione ha esaminato le somiglianze e le differenze tra la visione degli esperti e quella dei cittadini nei confronti dell'uso del suolo.
Gli autori hanno valutato i problemi causati da sei superfici non residenziali tipiche: industriale, commerciale, infrastrutture di trasporto, discarica, medica e ricreativa. I fattori considerati sono stati otto: rumore, insicurezza, odore, smaltimento dei rifiuti, animali indesiderati, rischio per la salute, disagio visivo e commercio non organizzato (vendita illegale di merci). Gli autori hanno raccolto i dati utilizzando due tipi di indagine. Sono state condotte interviste faccia a faccia alle quali hanno partecipato 235 persone provenienti da 33 diverse città in Romania, e un sondaggio online che è stato somministrato a 97 esperti in settori che comprendono la geografia, la pianificazione, le scienze ambientali, l'architettura, la biologia e l'ingegneria.
L'indagine ha chiesto ai partecipanti quali problemi vengono associati ad ogni destinazione di uso del suolo.

La ricerca. L'analisi ha rivelato differenze e similitudini tra i due gruppi. La popolazione locale ha avuto un atteggiamento più positivo verso gli usi potenzialmente nocivi del territorio (in particolare quello industriale, commerciale e dei trasporti) in confronto agli esperti. Gli autori suggeriscono che questo dato può essere dovuto in primis alla mancanza di consapevolezza dei problemi che possono causare determinate destinazioni d'uso, ma anche al fatto che i cittadini tendono a dare priorità ai vantaggi economici rispetto al rischio di minacce ambientali.
Tuttavia, entrambe i gruppi hanno mostrato un atteggiamento positivo verso la vicinanza di strutture mediche e di verde ricreativo, come gli ospedali e i parchi urbani, allineandosi alla generale percezione positiva degli europei derivata dalla ormai compresa funzionalità del verde urbano. L'unica presenza valutata negativamente da entrambe i gruppi è risultata quella della discarica, a causa dei diversi impatti come odori, rumore, contaminazione delle acque sotterranee e rischi per la salute. Questo studio dimostra che le discussioni con la popolazione locale durante il processo di pianificazione possono contribuire a evidenziare i potenziali problemi e a individuare le associazioni di uso del suolo accettabili. In Romania è stato osservato che la preoccupazione per alcune minacce ambientali risulta di bassa priorità per la comunità locale, che si trova ad affrontare sfide economiche importanti. Ciò è in netto contrasto con molti paesi dell'Europa occidentale, dove i cittadini pongono maggiore importanza ai vantaggi ambientali rispetto ai ritorni economici immediati.
Gli autori raccomandano una maggiore attenzione degli esperti riguardo alla questione dell'educazione, fondamento imprescindibile della consapevolezza ambientale. Detta consapevolezza, che manca nella fetta di popolazione inserita nello studio, potrebbe anche risultare carente a causa della partecipazione limitata alle decisioni che riguardano il paesaggio. La Romania manca di approcci partecipativi ben sviluppati, per esempio come quelli dei Paesi Bassi, dove il pubblico è coinvolto nella progettazione di nuovi spazi sin dalle prime fasi. I ricercatori ipotizzano anche che la scarsa partecipazione pubblica è influenzata dal retaggio di un passato comunista, dove la manifestazione di un'opinione pubblica è stata storicamente limitata.
Questi risultati potrebbero aiutare a correggere e aggiornare i regolamenti sulla pianificazione territoriale esistenti in Romania. Il progresso è possibile e gli sforzi per permettere alle persone di partecipare alle decisioni locali sono importanti.
Più in generale, i cittadini sono fondamentali per il processo di pianificazione e per lo sviluppo delle politiche d'uso del suolo. Sebbene la conoscenza degli esperti è importante, le decisioni, se prese collettivamente, hanno meno probabilità di mostrare criticità in futuro, vista la condivisione d'idee nella fase progettuale.