La vulnerabilità delle città europee ai cambiamenti climatici

Un nuovo studio ha valutato la vulnerabilità di 571 città europee a ondate di calore, siccità e inondazioni causate dai cambiamenti climatici. I risultati si rivelano molto utili.
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Oltre il 75% della popolazione dell'UE vive in aree urbane (si prevede che questa cifra aumenterà  fino all'80% entro il 2050). Nelle metropoli convivono grandi popolazioni, infrastrutture importanti e centri di attività economica. Comprendere in che misura le città siano vulnerabili agli effetti dei cambiamenti climatici è quindi cruciale nella pianificazione delle attività future.

Il quadro europeo. In una nuova ricerca, sostenuta all’interno del progetto UE RAMSES, gli scienziati hanno effettuato una valutazione di vulnerabilità basata su indicatori per 571 città europee. La definizione di vulnerabilità di IPCC – International Panel on Climate Change è "la propensione o predisposizione ad essere influenzato negativamente" dai cambiamenti climatici, includendo quindi anche la mancanza di capacità di far fronte e adattarsi agli effetti dei cambiamenti stessi.
L’approccio in esame consiste nell’utilizzo di una serie di indicatori al fine di valutare le vulnerabilità urbane agli stress climatici e alle loro conseguenze: (i) ondate di calore sulla salute umana; (ii) siccità nella pianificazione idrica; (iii) l'impatto socio-economico delle alluvioni.
Gli indicatori sono stati sviluppati partendo dai dati derivati da una revisione della letteratura per identificare le minacce climatiche più rilevanti per le città europee e sono stati classificati in cinque grandi categorie, comprendenti: (i) capitale umano; (ii) condizioni socio-economiche; (iii) ambiente costruito; (iv) servizi naturali ed ecosistemici; e (v) governance e istituzioni. I dati relativi alle 571 città valutate sono stati per lo più forniti dal database di Urban Audit, che è stato precedentemente utilizzato per altre valutazioni di vulnerabilità ai cambiamenti climatici. Inoltre, sono stati prodotti nuovi indicatori, basati su big data, per valutare diversi aspetti relativi alla capacità adattiva, in particolare la consapevolezza dei principali fattori di stress climatico.
Le vulnerabilità delle inondazioni costiere sono state valutate, per ovvi motivi, solo per le 92 città costiere all'interno del database. La valutazione dell'inondazione fluviale è stata sviluppata nelle 365 città che presentano corpi idrici con un bacino di almeno 500 chilometri quadrati.
I ricercatori hanno raggruppato le città in sette diversi cluster in base al loro grado relativo di vulnerabilità a ciascuno dei tre fattori di stress climatico.

Le informazioni ottenute. Le città che mostrano una maggiore vulnerabilità alle ondate di calore si situano tutte nelle aree centrali dell’UE e nelle zone meridionali dei nuovi Stati membri e delle repubbliche baltiche. Questo sembra in parte legato all’età media avanzata di tali aree, ai livelli di inquinamento più elevati e alle piccole dimensioni delle abitazioni, che aumentano la sensibilità urbana alle ondate di calore. Sorprendentemente, le città che evidenziano minori vulnerabilità alle ondate di calore si trovano in alcune delle aree più calde d'Europa, probabilmente a causa del sensibile aumento della consapevolezza in queste regioni. Le città più vulnerabili alla siccità, come Bruxelles, Ludwigshafen sul Reno e Marsiglia, si trovano in tutta Europa, senza un chiaro schema di distribuzione spaziale.
In tutta Europa si rilevano vulnerabilità agli allagamenti, anche se in misura minore nelle isole britanniche e nei paesi scandinavi. I  fattori che influenzano questa criticità includono le condizioni socio-economiche (ad esempio i livelli di reddito e i tassi di occupazione), le caratteristiche fisiche dei territori, la consapevolezza dei cittadini e l'impegno per l'adeguamento da parte delle istituzioni governative delle città. Andando a osservare le inondazioni costiere, le città lungo la costa atlantica, nel Mediterraneo occidentale e sul mar Baltico hanno dimostrato di avere una vulnerabilità più elevata rispetto alla penisola italiana, al Regno Unito e ai paesi scandinavi, che hanno dimostrato di possedere una maggiore capacità di adattamento, nonché una maggiore consapevolezza e impegno nell’affrontare la problematica delle inondazioni costiere.

Le possibili applicazioni. I risultati dello studio dimostrano le sfide che dovranno affrontare diverse città europee in un contesto di cambiamento climatico. Per ogni città, le cause della vulnerabilità alle conseguenze dei cambiamenti climatici dipendono dalla specificità geografica e dalle condizioni socioeconomiche. I ricercatori sottolineano quindi l'importanza di queste valutazioni, in particolare per le città  identificate come vulnerabili a uno o più rischi. Affermano anche che il metodo utilizzato potrebbe essere sviluppato per includere anche le misure di mitigazione o adattamento.
La complessità dell’ambiente urbano odierno rende molto difficile la pianificazione per il futuro. Valutazioni di questo tipo possono rappresentare un valido aiuto per i decisori politici e per gli addetti alla gestione del territorio.