Premesse
Senatore Patrizio La Pietra Sottosegretario di Stato al Ministero dell'agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste.
L’intervista
Domande
Senatore La Pietra, come persona profondamente legata al territorio, avrà certamente accolto con favore la sua partecipazione a questo evento, che ha segnato un'importante collaborazione tra Federparchi e uno dei più rinomati vivaisti italiani con sede a Pistoia. Insieme a Lei era presente anche il Sottosegretario al MISE, Claudio Barbaro, a sostegno di questo valido esempio di sinergia 'verde' tra pubblico e privato, nonché tra i due Ministeri. Ritiene che questa convenzione possa rappresentare un punto di partenza per affrontare concretamente la questione dell’approvvigionamento dei alberi per i Parchi italiani?
Risposta:
“Questa convenzione è sicuramente un ottimo punto di partenza nel percorso di sinergie che deve vedere protagonisti l’ambiente e il settore vivaistico italiano e in particolare del nostro territorio. Il vivaismo è una risorsa importante del sistema economico e il governo di cui faccio parte ne è profondamente consapevole, come evidenziato da tutte le iniziative che su indicazione del ministro Lollobrigida stiamo mettendo in campo fin dal primo giorno del nostro insediamento alla guida del Masaf, a partire dalla legge delega al governo sul florovivaismo, attesa da anni dagli operatori del settore, tramite la quale ci siamo determinati a disciplinare al meglio il settore, partendo dalle basi, ossia chiarire chi deve fare e cosa fare per ottimizzare il lavoro delle imprese del comparto”.
Senatore, lei ha la delega per il florovivaismo e Pistoia è riconosciuta come uno dei distretti più importanti del settore. Di recente, a Euroflora, ha dichiarato: 'Crediamo moltissimo nel florovivaismo, un'eccellenza che deve continuare ad essere valorizzata. Per la prima volta abbiamo approvato un disegno di legge delega al Governo, che nelle prossime settimane ci permetterà di fare i decreti attuativi per dare finalmente un riconoscimento legislativo al florovivaismo'. Se al momento non è possibile anticipare i prossimi strumenti operativi, può comunque delineare l'orientamento del Governo in merito? Quali indicazioni possiamo dare alle aziende della filiera affinché si preparino adeguatamente per cogliere le nuove opportunità?
Risposta:
“Le azioni da intraprendere sono molteplici, ma tutte incentrate sulla valorizzazione della filiera nella sua interezza, evitando le frammentazioni che danneggiano l’operatività dell’intero sistema florovivaistico nel proporsi in maniera credibile e concorrenziale sul mercato. Innovazione e tecnologia sono gli strumenti da affiancare a quel bagaglio di conoscenze e saper fare che nel tempo hanno determinato la forza del comparto. Quando parlo di aprirsi all’innovazione e alla tecnologia non parlo di stravolgere le modalità di fare imprese che fino ad oggi ci hanno contraddistinto, ma di rafforzarle attraverso quelle opzioni messe a disposizione dalla ricerca e dai nuovi processi tecnologici. Nei decreti attuativi della legge sul florovivaismo, attraverso un adeguato riconoscimento legislativo, siamo fortemente orientati a mettere a disposizione proprio quegli strumenti normativi che consentiranno al settore di cogliere al meglio tutte le opportunità che si renderanno fruibili”.
Ambiente e Agricoltura possono andare insieme e in che modo?
Risposta:
“No, agricoltura e ambiente non possono andare insieme, devono andare insieme e anzi le dico di più, già lo fanno. Il legame tra ambiente e agricoltura è indissolubile e con politiche accorte, rispettose di entrambi, potrà solo rafforzarsi. Dopo anni di oscurantismo finto ambientalista che ha offeso, vilipeso, mortificato il lavoro dei nostri agricoltori, a tutto vantaggio economico di Paesi extraeuropei dove il rispetto dell’ambiente non sanno neanche cosa sia, grazia a un lavoro intenso quanto infaticabile portato avanti come capofila dall’Italia siamo riusciti a riportare alla realtà le istituzioni europee. Una realtà nelle quali il florovivaismo e l’agricoltura in generale non sono nemiche dell’ambiente, ma anzi negli agricoltori trovano i primi custodi dell’ambiente, come più volte ribadito dal ministro Lollobrigida”.
Le aziende agricole, nello specifico i vivaisti, come possono contribuire allo sviluppo ed alla tutela dei Parchi?
Risposta:
“Le aziende agricole possono e devono essere fondamentali nel processo di sviluppo e di tutela dei parchi. Ogni metro di terreno abbandonato, non coltivato, non piantumato, è un metro di terreno regalato all’avanzare del dissesto idrogeologico, le cui conseguenze sono sotto gli occhi di tutti noi e con le quali siamo costretti a fare i conti in maniera, a volte anche drammatica, anche a fronte dei cambiamenti climatici. Nel contesto attuale la collaborazione tra pubblico e privato, tra istituzioni e imprese vivaistiche, è necessaria, irrinunciabile, per assicurare quella tutela dei parchi e quindi dell’ambiente. Una collaborazione che si rivela proficua sotto molteplici aspetti, a partire da quello della salvaguardia della natura, daela difesa del territorio dai rischi connessi ai fenomeni atmosferici e anche sotto il profilo economico per le ricadute positive che ne derivano per l’intero sistema vivaistico”.
Senatore, Lei ha anche la delega all'ippica, un settore che negli ultimi anni ha attraversato diverse difficoltà. Crede che possano esserci sinergie tra il mondo dei cavalli, gli ippodromi e il florovivaismo? In che modo queste realtà potrebbero collaborare per favorire lo sviluppo dei due settori?
Risposta:
“In questi due anni e mezzo di attività al Masaf ho visitato non saprei dire quante volte gli ippodromi italiani. Li ho visti tutti, dal primo all’ultimo, registrandone le qualità e le criticità. Tra i lati fortemente attrattivi delle strutture ho sicuramente notato quella rappresentata dal contributo estetico rappresentato dalla componente florovivaistica. Non un semplice orpello estetico, ma un tratto distintivo nell’offerta, nella reale attrattività di strutture che dalla forte presenza di un arredo “verde” traggono un indubbio profitto. Giardini curati, siepi rigogliose, tribune abbellite da fiori colorati, prati manutenuti a dovere e l’avvalersi di imprese florovivaistiche che sanno lavorare come solo le nostre azienda sanno fare, rappresentano quel quid in più che contribuisce fattivamente alla valorizzazione degli ippodromi alla quale stiamo lavorando, insieme ai gestori degli impianti, per renderli sempre più attrattivi agli occhi degli appassionati di ippica e a tutto quel pubblico che vogliamo si affacci per la prima volta nei teatri di questo meraviglioso sport”.
La rigenerazione urbana attraverso la forestazione sta diventando un tema sempre più centrale. Siamo sulla strada giusta per promuovere questo processo? Qual è il livello di coinvolgimento delle aziende agricole su questo tema?
Risposta:
“la rigenerazione degli spazi verdi muove dalla consapevolezza della diretta connessione tra giardini, parchi, aree verdi e benessere umano, tutela della biodiversità e incidenza sul piano dell’adattamento ai cambiamenti climatici e del risparmio sulla spesa sanitaria. Partendo da questo assunto è del tutto evidente l’importanza di avere nel tessuto urbano una forte presenza di verde per migliorare lo stile e la qualità della vita delle persone, ridurre l’inquinamento ed accrescere il livello di benessere cittadino. Per queste ragioni dobbiamo iniziare a riflettere sul ruolo pubblico e privato nella silvicoltura e nel contempo bisogna rilanciare un piano forestale, così da poter raggiungere gli obiettivi che anche l'Europa si è prefissata”.
BIOGRAFIA DELL’OSPITE
La Pietra, Patrizio Giacomo. - Uomo politico italiano (n. Pistoia 1961). Imprenditore, è stato consigliere comunale di Serravalle Pistoiese, eletto nelle fila di Alleanza nazionale, e consigliere provinciale a Pistoia nelle fila del Popolo della Libertà. Nel 2018 e nel 2022 è stato eletto in Senato nelle fila di Fratelli d’Italia. Dal 2022 è Sottosegretario di Stato all'agricoltura, alla sovranità alimentare e forestale del Governo Meloni.