L'impatto delle specie invasive sui servizi ecosistemici

Uno studio dell'università di Brescia ha sviluppato un sistema di valutazione del rischio per valutare l'impatto procurato dai coleotteri di nuova introduzione. L'esempio di Anoplophora chinensis
Le specie esotiche invasive sono oggi una delle più grandi minacce alla biodiversità e possono anche avere negativi impatti economici, sociali e sulla salute. La corretta valutazione dei rischi derivati dalla loro introduzione per gli ecosistemi originari è un compito complesso. In uno studio dell'università di Brescia, i ricercatori hanno sviluppato un sistema di valutazione del rischio che considera gli impatti a livello individuale, per esempio, il danno diretto a un singolo impianto da un parassita, nonché alla popolazione e ai vari livelli dell'ecosistema.
Per illustrare come funziona il loro sistema, i ricercatori hanno utilizzato come esempio la specie di colettero Anoplophora chinensis, che ha invaso la Lombardia. Questa specie è stata introdotta in Europa nel 2000 ed è in grado di causare una serie di danni fino alla morte a un cospicuo numero di alberi tra cui betulle, salici, meli e peri.

Il primo passo del processo è quello di definire una “unità di servizio”, cioè un componente della biodiversità che fornisce un determinato servizio ecosistemico. In questo caso, i ricercatori hanno scelto una serie di alberi piantati nelle aree urbane. A livello individuale, il coleottero può influenzare la crescita, la riproduzione e la sopravvivenza degli alberi infetti e al livello di popolazione quasi tutti gli alberi di quella specie sono a rischio.

Questi dati vengono poi combinati con le stime della resistenza e resilienza dell'ecosistema. La resistenza al coleottero è considerata generalmente molto bassa, ma è la resilienza (o capacità di recupero dell'ecosistema) il fattore considerato più importante: si prevede che in un lungo lasso di tempo i nemici naturali inizino a predare e parassitare i coleotteri. Infine, l'impatto delle pratiche di gestione deve essere incluso nella valutazione del rischio. In questo caso, l'UE richiede l'eradicazione ovvero l'abbattimento degli alberi infetti.

Nel corso di un periodo di 30 anni, questo studio ha previsto che molti servizi ecosistemici peggiorerebbero in seguito all'invasione dei coleotteri. Questi servizi includono il valore ornamentale delle alberature, la riduzione dell'inquinamento atmosferico, la regolamentazione erosione e l'effetto sul ciclo dei nutrienti. Il servizio ecosistemico più colpito è risultato essere il valore ornamentale, che si ridurrebbe del 35%. Si potrebbe inoltre osservare una riduzione della qualità dell'aria tra il10 e il 15%, con conseguenze dirette sulla salute umana.
Lo schema di valutazione del rischio ipotizzato dai ricercatori comprende anche fonti di incertezza; l'efficacia delle misure di controllo è stata confermata come l'aspetto più importante in questi casi. Le previsioni per quanto riguarda il tasso di diffusione sono stati associati alle suddette misure.

Gli autori di questo studio concludono che questo approccio fornisca una misura completa dei rischi che le specie aliene invasive presenti rappresentano non solo per le specie ospiti ma per l'intero ecosistema. Essi sottolineano anche come questo approccio non si limiti ai parassiti delle piante, ma possa essere utilizzato per la quantificazione dei rischi di qualunque specie invasiva.
 
 
FONTE: http://ec.europa.eu
Source: Gilioli, A., Schrader, G., Baker, R. H. A., et al. (2014). Environmental risk assessment for plant pests: A procedure to evaluate their impacts on ecosystem services.