La temibile Spodoptera littoralis

Insetto temibile per numerose colture, risulta localmente presente in Europa. La lotta biotecnica è il metodo di difesa più efficace
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Spodoptera littoralis, o nottua del cotone, è un insetto originario dell’Africa del nord, diffuso nell’intero continente africano e nell’area europea del Mediterraneo. Risulta al momento inserito nella lista EPPO A2.

Danni e impatto economico. Sulla maggior parte delle colture, i danni derivano da un'alimentazione intensiva da parte delle larve, che porta alla completa distruzione della vegetazione. Su cotone e mais è molto aggressiva sulle parti verdi, portando a una completa scheletrizzazione del fogliame, oltre a mostrare aggressività su boccioli e spighe. S.littoralis può attaccare numerose colture economicamente importanti durante tutto l'anno. L’insetto è infatti estremamente polifago e i suoi ospiti appartengono alle specie più diverse: rape, pomodori, canapa, ibisco, portulaca, menta, trifoglio, tabacco, malva, melo, vite e molte altre. Sul cotone il parassita può provocare notevoli danni; in particolare la sua attività di defogliazione (che può arrivare al 70% dell'area fogliare) può comportare una riduzione del 50% della resa.

Storicamente l’insetto ha arrecato in Europa danni minimi fino al 1937. Nel 1949 in Spagna ci fu uno sviluppo anomalo con conseguenze catastrofiche per patate e colture orticole. In Italia rappresenta un importante parassita su ornamentali e orticole in ambiente protetto.

Morfologia e biologia. È un lepidottero facilmente riconoscibile allo stadio adulto. Si presenta con corpo grigio-marrone, lungo dai 15 ai 20 mm, con ali anteriori nei maschi di 12-16 mm e 13-16 mm nelle femmine. Le ali assumono colori dal grigio al bruno-rossastro con un disegno fortemente variegato; le ali posteriori sono invece bianco-grigiastre con margini grigi, senza venature scure.

Le larve al primo stadio sono lunghe 1-2,5 mm e fino ad arrivare a maturità intorno ai 45 mm. Negli ultimi stadi compaiono piccoli punti bianchi e gialli alla base delle macchie nere sul secondo e terzo segmento del torace.

Le femmine di S. littoralis sono pronte per l'accoppiamento subito dopo lo sfarfallamento e l'ovideposizione inizia tra i 2 e i 5 giorni dopo. La femmina è capace di deporre più di 3000 uova in gruppi di 20-350 sulla superficie fogliare inferiore della pianta ospite. Le uova appaiono sferiche e leggermente appiattite, coperte da squame simili a peli derivati dall'estremità dell'addome dell'insetto. Il periodo di deposizione delle uova dura da 5 a 7 giorni a 22,5-27,5 ° C.

La schiusa avviene in 2-9 giorni in base alle temperature ambientali. Le larve attraversano generalmente sei stadi di sviluppo a 25-26 °C. Le giovani larve si nutrono in gruppi, successivamente si disperdono e trascorrono la giornata nel terreno sotto la pianta ospite, nutrendosi di notte e al mattino presto.

Diffusione e controllo. Sono state segnalate fino a otto generazioni nelle aree calde e almeno 2 nell'Europa meridionale e gli adulti vivono in campo per 5-10 giorni. La capacità di dispersione arriva intorno agli 8 km per ogni generazione, il raggio di volo degli adulti è di circa 1,5 km al giorno.

Osservando la sua diffusione attraverso il commercio internazionale si osserva che le piante che ne facilitano il trasporto sono rosa, menta e basilico.

Il controllo chimico può essere effettuato rispettando il principio di rotazione dei principi attivi, per evitare l’insorgere di fenomeni di resistenza anche se è consigliabile affidarsi al Bacillus thuringiensis, che ha già dimostrato la sua efficacia per il controllo delle popolazioni allo stadio larvale.

Il rischio fitosanitario cambia per i vari paesi e risulta più alto nell’area mediterranea, poiché il parassita non resiste alle basse temperature. Per questo motivo una certa attenzione deve essere rivolta anche alle coltivazioni in ambiente protetto in Europa continentale.

Fonte

Copertina e immagine nell'articolo da Wikipedia