Gli alberi in città: valgono molto di più di quanto costano

Spesso non sono conosciuti i benefici forniti dalle piante anche nella vita quotidiana. E c'è un modo per calcolarne il peso economico
di Francesco Ferrini

Gli alberi sono il bene principale delle nostre città. Questa affermazione può sembrare ovvia ma, mentre i costi di gestione e gli eventuali danni a loro attribuiti sono ampiamente noti, i benefici che forniscono sono spesso poco conosciuti e sottostimati.
Negli ultimi anni il numero di alberi in molte città è diminuito (seppur esistano eccezioni), in particolare con la perdita di spazi aperti di proprietà privata. In uno scenario di cambiamento climatico, è preoccupante che gli spazi aperti pubblici e privati ​​siano minacciati dalla “riqualificazione urbana” e dallo sviluppo che mettono a rischio la sostenibilità a lungo termine.

In molte di queste situazioni non vi è sufficiente spazio (sia per l’espansione della chioma, sia, soprattutto, per la sviluppo di un adeguato apparato radicale) per l'impianto di alberi di grandi dimensioni e così le opportunità per massimizzare il ruolo della vegetazione nel migliorare l'effetto isola di calore, stoccare la CO2, abbattere la concentrazione d’inquinanti (specialmente PMx) ridurre la velocità del vento, proteggere gli edifici e, conseguentemente, ridurre il consumo di energia, sono notevolmente ridotte.
Non solo: la regolazione del clima, la gestione delle piogge violente, la purificazione dell’acqua e l’incremento della biodiversità ne risulterebbero penalizzate.

È perciò naturale interrogarsi non solo riguardo alla fattibilità economica di queste politiche di sviluppo, se così lo possiamo chiamare, ma anche sulla loro sostenibilità ambientale a lungo termine. Gli alberi forniscono, infatti, numerosi servizi economici ed ecologici per la società. Si tratta servizi ecosistemici che giustificano l’investimento di risorse come il lavoro, l'energia e l'acqua. I servizi ecosistemici sono i contributi diretti e indiretti degli ecosistemi al benessere umano. Essi sostengono direttamente o indirettamente la nostra sopravvivenza e la qualità della vita.

A differenza del capitale economico e del capitale umano, quello naturale non ha sistemi dedicati di misura, monitoraggio e segnalazione. Questo è sorprendente data la sua importanza, non solo per i “classici” servizi ecosistemici summenzionati, ma anche per la possibilità di creare posti di lavoro e per il contributo allo sviluppo economico futuro. Dicendo questo abbiamo solo scalfito la superficie di ciò che gli alberi possono offrire.
Una buona governance e le politiche decisionali che interessano le persone e che prevedono l'utilizzo di fondi pubblici devono perciò essere obiettive, equilibrate e trasparente. L'accesso alle informazioni giuste e al momento giusto è fondamentale per una politica coerente di trade-off, una situazione che implica una scelta tra due o più possibilità, in cui la perdita di valore (in questo caso una spesa) di una costituisce un aumento di valore in un'altra.

Una migliore comprensione e una misurazione quantitativa dei servizi ecosistemici è necessaria per supportare valutazioni politiche integrate che sono una parte fondamentale  della soluzione a lungo termine. L’informazione su questo argomento è aumentata notevolmente negli ultimi anni, così come l’interesse verso di esso e i nostri decisori hanno adesso la possibilità di spiegare al cittadino che le risorse impiegate non sono perse, ma rappresentano un investimento che produce profitti comuni, poiché alberi e aeree verdi forniscono un reddito (anche misurabile utilizzando i modelli a disposizione anche open-source), che è largamente superiore al costo necessario per il loro impianto e mantenimento (il rapporto benefici costi oscilla fra 1,3 a 1,9 su scala mondiale, ma certi modelli riportano benefici fino a 3,07, quindi a fronte di un euro investito nel verde, ne rientrano annualmente da 1,3 a 3,07).
In qualsiasi calcolo completo ed equo, perciò, gli alberi in città valgono molto di più di quello che costano.

È un vero peccato che la maggior parte dei cittadini (e non solo) pensino ai nostri parchi, giardini, paesaggi urbani solo in termini di estetica o, peggio ancora, valutandone solo il costo e problemi. Seppur non ci siano dubbi sul valore ornamentale e siano conosciuti i potenziali inconvenienti, questo non deve mascherare le molteplici, e sicuramente più importanti, funzioni che essi servono nelle nostre città al punto in cui i benefici economici e ambientali sono spesso trascurati.