Scelta delle piante nel giardino mediterraneo

Tanti parametri, non solo ambientali, da tenere in considerazione per la realizzazione di spazi con specie diverse
2047
I criteri che stanno alla base della scelta delle piante per i giardini in un clima mediterraneo sono gli stessi che sono utilizzati per altre tipologie di giardini. Sarà utile considerare la qualità estetica e funzionale, la tolleranza ambientale, la disponibilità nei vivai (fondamentale, perché spesso le specie non sono poi reperibili), il Know-how degli operatori. È importante campire gli scopi per le quali selezioniamo le piante e se esse servono per coprire il suolo (grandi o piccole aree?), fornire fioriture colorate (quando?), inverno, primavera, estate, autunno o per protezione (da cosa? dal vento? Coprire viste sgradevoli?).
Diventa, poi,  fondamentale considerare lo stile della casa (il giardino sarà di conseguenze più naturale, o più formale con sempreverdi potati in modo formale?) che dovrà integrare uno studio del sito (sole, ombra, qualità del suolo, venti prevalenti).
 
Scegliere le piante. La selezione del materiale dipende anche e soprattutto da ciò che cresce nella zona considerata e dalla disponibilità di fondere il progetto nel contesto locale e con le terre circostanti. Tuttavia, come sempre, il suggerimento principale è di selezionare le piante che nell’ambiente circostante. Gildemeister (1996) dice che "sia che si realizzi ex novo un giardino, sia che si rimodelli un giardino esistente o si ripristini un progetto in cui la vegetazione ha preso il sopravvento, si deve solo togliere ciò che non appartiene al progetto originale o al paesaggio naturale e non togliere tutto. È auspicabile salvare le piante native e gli alberi che crescono naturalmente quando possibile, soprattutto querce. Gli alberi non solo proteggono la vegetazione giovane o appena piantata nei primi anni, ma limitano anche l'effetto disidratante del vento e riducono l’impatto della pioggia sul terreno, favorendo l'assorbimento dell'acqua nel suolo e riducendo l’erosione".
Il giardino dovrebbe essere "naturale" e non distrarre dalla magnifica vista del mare e del cielo, dalla bellezza dei vecchi tronchi d'albero e delle masse verdi dall’effetto riposante come le piante come lentisco (Pistacia lentiscus), il prezioso corbezzolo (Arbutus unedo), l'elegante mirto (Myrtus communis), l’alaterno (Rhamnus alaternus) e il rustico viburnotino (Viburnum tinus).
 
Siccità, fattore limitante. In ogni caso, la scelta delle specie deve, per necessità, essere basata sul risparmio idrico e ciò impone una ricerca sulle piante tolleranti la siccità grazie alle diverse strategie di adattamento. È facile capire perché il fenomeno della siccità preoccupa gli architetti del paesaggio che operano nell’areale Mediterraneo e i giardinieri che devono decidere se affrontare il problema come se fosse un qualcosa da esorcizzare con l’unico mezzo che conoscono - che è l'acqua - o adattarsi all’inevitabilità delle cose e agire di conseguenza.
I due approcci sono diametralmente opposti: il primo è sicuramente il più rischioso, perché si basa sul presupposto che l'acqua sia una risorsa inesauribile disponibile in grandi quantità, mentre il secondo sottolinea i pericoli di un uso non controllato di una risorsa preziosa per l'umanità e si basa su un cambiamento nelle tecniche di coltivazione, in ultima analisi portando l'estetica del giardino in linea con la dura realtà della vita che, secondo la maggior parte dei meteorologi, vedrà la "tropicalizzazione" del clima, dovuta all'aumento della temperatura media, il che potrebbe portare alla "desertificazione" di vaste aree del bacino mediterraneo
 
Piante locali e nono solo. Dove l'acqua è scarsa, uno sguardo alle piante autoctone del clima mediterraneo e in particolare della zona di azione (non solo di quelle strettamente native) può essere un vero aiuto. In realtà, nonostante le barriere create dall’acqua, dalle montagne e dalle terre aride o, addirittura desertiche, diverse specie vegetali sono, sorprendentemente, ampiamente diffuse nel bacino del Mediterraneo. Per lo più sempreverdi, le specie indigene mediterranee hanno, spesso, fiori attraenti e profumati.
L'uso attento di piante autoctone e/o introdotte con marcata tolleranza alla siccità è, quindi, il tema principale sul quale si basano i nuovi impianti per affrontare il clima mediterraneo. Le piante adattate a queste condizioni possono e devono fornire la spina dorsale di giardini mediterranei. Tuttavia non dobbiamo esclusivamente usare le specie indigene mediterranee. Il Sud Africa, la California, buona parte dell’America Latina e l’Australia meridionale hanno un clima mediterraneo-simile e molte delle specie che mostrano caratteristiche spinte di tolleranza alla siccità possono essere coltivate insieme a quelle mediterranee per fornire tessitura e colori aggiuntivi (Acacia, Callistemon, Bougainvillea, Plumbago, Thunbergia, Passiflora, Solandra, ecc).
 
Specie pioniere. Dopo che è stata effettuata la scelta delle specie, deve essere affrontato il problema della messa a dimora. Nelle condizioni mediterranee, la crescita dei nuovi impianti è spesso lenta. Soprattutto gli individui isolati stentano e spesso iniziano realmente a crescere solo dopo un po’ di tempo, una volta che il terreno è coperto dalla pacciamatura naturale e la microflora del suolo si è formata e stabilita. Il nostro suggerimento personale, come sottolineato da altri Autori (Gildemeister, 1996) è quello di fare piantagioni massive a "coprire tutto il suolo", per mantenere l'umidità nel terreno come un serbatoio per la lunga estate secca, per preservare il suolo dalla lisciviazione ed erosione, per stabilire una rigogliosa vegetazione che riveste la roccia, migliora l'aria che respiriamo e crea brezza rinfrescante nelle calde giornate estive. L’uso di materiale pacciamante prodotto da residui vegetali può essere di aiuto nelle fasi iniziali di attecchimento, come messo in luce da numerose ricerche. 
Quindi, un giardino ben pianificato dovrebbe inizialmente comprendere piante pioniere a rapida crescita, alle quali seguiranno le specie che forniranno l’impianto permanente. Non tutte le specie pioniere fanno parte dell’areale mediterraneo, ma assolvono una funzione importante durante la fase di attecchimento. Gildemeister (1996) suggerisce poi di utilizzare arbusti come Phlomis fruticosa, Teucrium fruticans per le fasi intermedie; Elaeagnus, Myrtus, Phyllirea, Punica, Pittosporum dovrebbero rappresentare la massa. Alberi come Pinus, Schinus molle, Jacaranda forniranno l’ombra permanente più o meno consistente. 

Considerazioni limitanti. Un'altra cosa importante da tenere bene in mente è quello di proteggere i giardini dal forte e freddo vento settentrionale, che può creare problemi in alcune zone. Una piantagione mista nel lato nord del giardino fatta di lecci, pini, cipressi e alte siepi di arbusti sempreverdi come l’alloro è in grado di fornire una certa protezione. In altre zone, particolarmente vicino alla costa, il vento salso e secco da sud-ovest può causare danni alle specie più sensibili. Anche in questo caso è preferibile fornire una cornice naturale al fine di ridurre l'effetto negativo del vento. Arbusti come Tamarix, Elaeagnus, Myoporum sono particolarmente affidabili per questo scopo.

Leggi anche:
"Macchia Mediterranea: testimonianza di una migrazione"
"Ambiente e componenti del giardino mediterraneo"