Orti urbani nei tempi moderni, motivo di aggregazione e recupero

La pratica di coltivare piccoli appezzamenti in città è sempre più diffusa. E la socialità ne risente in positivo.
1948

Quando si parla di natura in città è innegabile che il riferimento è rivolto anche all’agricoltura urbana. Grazie agli orti urbani l’agricoltura torna a riappropriarsi di spazi cittadini, con effetti positivi sull'umore, sulla salute e dal punto di vista sociale. Le motivazioni non sono strettamente economiche: coltivare e mangiare i prodotti del proprio orto permette, oltre a un certo risparmio, di conoscere con certezza cosa si mangia.

L’esempio della famiglia Obama.  Tale esigenza risponde a una generale cultura dell’alimentazione, un concetto che è tenuto sempre più in considerazione dai consumatori. Gli orti sociali, inoltre, rispondono a esigenze di autoproduzione e auto-sostentamento, e sono quindi svincolati da coltivazioni intensive e sfruttamento della terra per raggiungere il massimo rendimento possibile. Il vero boom si ebbe quando Michelle Obama creò un orto biologico dentro i giardini della Casa Bianca per coltivare le verdure destinate alla sua famiglia. Un messaggio forte e chiaro per la popolazione americana, afflitta dall'obesità infantile e dalla necessità di ripensare ai suoi consumi.

Qualificazione del tessuto urbano. In generale gli orti sociali potrebbero essere una delle vie per rigenerare socialmente le metropoli e riappropriarsi come cittadini (e non solo abitanti) di quei non luoghi spersonalizzati che esse rappresentano. In questo momento storico la maggioranza assoluta della popolazione mondiale, sia del Nord (paesi ex-sviluppati) sia del Sud del mondo, vive in grandi aggregati urbani. In questo genere di contesto, dare un valore aggiunto alla natura in città sembra l'unico modo per riavvicinarsi ad essa. L'aumento del numero degli orti urbani ha infatti conseguenze positive sul tessuto metropolitano: nel loro insieme questi orti possono avere la funzione di recupero delle aree degradate o abbandonate, costituendo piccoli polmoni verdi in centri urbani spesso congestionati. 

Alto valore sociale. Dal picco minimo di coltivazione amatoriale degli orti in città, avvenuta dopo il boom economico a cavallo tra gli anni sessanta e settanta, si è assistito a un loro incremento a partire dagli anni ottanta.
Oggi, gli orti urbani costituiscono una buona pratica sempre più diffusa nelle grandi città e sono in grado di dare spazio a valori importantissimi quali la sostenibilità ambientale e il recupero delle tradizioni e dei principi alla base della vita civile.Il fenomeno ha poi un risvolto sociale: la maggior parte delle persone che si dedica alla coltivazione degli orti ha un’età piuttosto alta e rientra in fasce deboli. È il caso degli anziani, spesso dimenticati ed esclusi dalla vita della metropoli. Gli orti assumono per loro un ruolo di aggregazione e di confronto, nonché di sensibilizzazione verso i prodotti naturali e di trasmissione del sapere alle nuove generazioni.

Infiniti motivi di aggregazione. Il quadro complessivo appare, quindi, più che mai incoraggiante: un po’ tutti stanno cominciando ad accorgersi del piccolo miracolo degli orti cittadini, in grado di concentrare in 50 metri quadrati opportunità di decrescita, sostenibilità ambientale, occasioni di socializzazione e recupero dei valori comunitari. Gli orti urbani possono nascere dalle esigenze di comunità, gruppi di persone, associazioni locali: sono quasi infinite le aggregazioni che potrebbero realizzare un orto in città. Che si chiamino orti urbani, orti sociali, community garden, urban orchard le finalità sono sempre le stesse: educazione ambientale e alimentare, salvaguardia della biodiversità agricola e chi più ne ha ne metta.

Emerge, quindi, che l'orto cittadino sia uno strumento transgenerazionale, socioculturale, multietnico di condivisione di spazi, idee, consigli e segreti! La chiave di volta per recuperare quei legami tra le persone che si stanno perdendo in questa società futurista rapita dalla velocità, dalla fretta e del non godersi le piccole cose semplici che ci accadono sotto gli occhi, come veder germogliare fave, piselli e radicchi ancora in inverno; una magia che solo la natura può dare e di cui per questo, l'uomo, non può fare a meno!

STreet è uno studio che si occupa di riqualificazione urbana e progettazione del verde urbano, compresa la progettazione di orti urbani e di interventi di forestazione urbana affiancata da consulenza strategica, comprensiva dello sviluppo del piano aziendale e strategie di comunicazione.
Inoltre lo studio ha creato la WebApp sTreet per promuovere la cultura dell'albero aiutando nella corretta scelta delle specie vegetali in ambiente urbano. sTreet Italia lo trovi su www.streetitalia.it