Prime restrizioni per i neonicotinoidi

Una decisione della Commissione Europea limita l’utilizzo di alcune molecole a tutela degli insetti impollinatori. Voto favorevole dell’Italia
Dalla fine del 2018 imidacloprid, clothianidin e thiamethoxam non saranno più utilizzabili in pieno campo. Resterà consentito il loro impiego esclusivamente nelle serre permanenti.

Dopo anni di discussioni è arrivato il verdetto da parte dell’Unione Europea sul destino di queste molecole. Sono tre insetticidi appartenenti alla classe dei neonicotinoidi, sistemici neurotossici ampiamente utilizzati in tutti i settori agricoli. Queste molecole sono nate a cavallo tra gli anni ’80 e gli anni ’90 e si sono largamente diffuse grazie alla loro efficacia e alla loro facilità di utilizzo. Diversi autorevoli studi hanno però evidenziato come il loro spettro d’azione sia tutt’altro che limitato agli organismi target ma che arrivi a comprendere anche gli insetti impollinatori, fondamentali per la vita sul pianeta. Queste molecole sono state a lungo al centro del dibattito scientifico e in seguito anche a quello politico, grazie anche alla pressione delle associazioni ambientaliste, che hanno tenuto vivo l’interesse verso questo tipo di sostanze nel corso degli anni.

Il voto dell’Unione Europea ha visto favorevoli Italia, Regno Unito, Francia, Paesi Bassi, Austria, Grecia, Spagna, Germania, Portogallo, Irlanda, Estonia, Slovenia, Malta e Cipro mentre Ungheria, Repubblica Ceca, Danimarca e Romania si sono opposti, astenuti i membri restanti.

Molteplici le reazioni a questa decisione, visto che permangono i dubbi sulla reale incisività di questo nuovo divieto sulla salute degli ecosistemi. È sufficiente mettere al bando degli insetticidi per proteggere gli impollinatori?

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