Gli effetti della copertura del suolo nel controllo dei fitofagi

Risultati incerti ottenuti in uno studio in Andalusia. Necessari ulteriori approfondimenti
800

La gestione dell'habitat può anche essere intesa come una strategia di controllo dei parassiti. Applicare il concetto di conservazione biologica alla manipolazione dell'ambiente per migliorare le popolazioni di nemici naturali potrebbe avere risvolti interessanti nella lotta ai parassiti delle piante. Una pratica comune di lotta biologica nel caso di colture perenni è la creazione e la gestione di una copertura del suolo, che spesso consiste in una striscia di vegetazione erbacea inter-filare. La copertura del terreno può essere formata da singole specie o da una policoltura. Generalmente le specie scelte appartengono alla famiglia delle Poaceae e a quella delle Fabaceae. La copertura del terreno è in grado di migliorare la varietà della vegetazione, soprattutto se in sostituzione della nuda terra, e crea una nuova struttura all'interno dell'habitat. Di conseguenza, l'abbondanza e la diversità dei nemici naturali aumentano. Questo potrebbe promuovere tassi più alti di predazione e di parassitismo, danneggiando le popolazioni di fitofagi.
Tra le specie che vanno a comporre la copertura, alcune potrebbero, però, apportare benefici agli insetti dannosi, quindi operare una selezione pre-impianto è di fondamentale importanza per massimizzare gli effetti della lotta.

Nonostante un aumento della ricchezza di insetti predatori e dei parassitoidi generato dall'uso di coperture del suolo, è ancora da dimostrare se questa situazione si traduce realmente in una riduzione della densità dei parassiti. Gran parte della letteratura esistente si concentra sugli effetti delle coperture sui nemici naturali, implicitamente assumendo che un aumento della loro abbondanza porterà necessariamente ad una diminuzione dei fitofagi.
Tuttavia, alcuni studi hanno dimostrato che questo non sempre avviene, visto come il fenomeno della predazione dei competitor e altri processi biotici possono diminuire l'impatto dei nemici naturali sulle popolazioni di fitofagi. Inoltre, gli studi che indagano gli effetti della copertura del suolo sull'abbondanza deigli insetti dannosi forniscono prove inconsistenti. Ad esempio, secondo le diverse ricerche effettuate, la copertura del terreno nei frutteti potrebbe o diminuire o aumentare l'abbondanza dei parassiti.

Questi risultati potrebbero derivare da differenze nelle condizioni locali (ad esempio le metodologie della gestione delle colture, la storia dell'uso del suolo), il contesto paesaggistico (ad es. la circostante vegetazione naturale o semi-naturale) e le variabili che operano su scala regionale (le condizioni climatiche della regione). L'influenza dei fattori che operano su queste diverse scale non è spesso evidente negli studi condotti in un unico luogo e che non hanno una rappresentazione dell'eterogeneità su altre scale o repliche temporali.

Un nuovo studio presenta, invece, evidenze su una prospettiva a lungo termine (2006-2012) nell'ambito di una valutazione regionale condotta in 2.528 oliveti della regione dell'Andalusia, in Spagna, al fine di valutare l'effetto dell’inerbimento sull'abbondanza di fitofagi. Vista l'ampiezza spaziale e l'inusuale lunghezza del periodo di osservazioni, questa si presenta come una ricerca unica sull'argomento. 

I risultati di questo studio indicano che la copertura del suolo, rispetto al terreno spoglio, non è una misura efficace per ridurre l'abbondanza dei parassiti negli oliveti. Questa affermazione presenta, comunque, delle eccezioni che rispondo alle innumerevoli variabili ambientali che entrano in gioco nella gestione delle colture.

Su scala locale, la gestione delle colture risente delle attività connesse quali l'intensità di applicazione di antiparassitari, la storia dell'uso del suolo, la topografia e le caratteristiche micro-climatiche, che, presi insieme, potrebbe avere molto probabilmente un effetto importante sull'abbondanza di fitofagi. La composizione botanica della copertura del suolo, la sua densità, la larghezza della striscia inerbita, o anche l'altezza delle erbe potrebbero influire a loro volta. La mancanza di dati su qualsiasi variabilità dei tipi di copertura nel set di dati disponibili, tuttavia, impedisce di fornire prove per le forme ottimali di vegetazione o di gestione. Un altro fattore che potrebbe influenzare le popolazioni di parassiti è la storia dell'uso dei pesticidi e la natura del principio attivo: l'uso intensivo, in particolare dei tipi ad ampio spettro potrebbe deprimere la comunità locale dei nemici naturali favorendo così i fitofagi.

Su scala più ampia un effetto marcato è derivato dalla vicinanza a siti inquinati che potrebbero arrecare disturbo ai nemici naturali, alla densità della vegetazione circostante e alle diverse coperture del suolo presenti nei dintorni dell'oliveto.

Questo studio pone le basi per una miglior comprensione dell'argomento, al fine di poter in futuro sfruttare al meglio le potenzialità di una corretta gestione della copertura del suolo negli oliveti.

 

Fonte: http://journals.plos.org