La diffusione di alcune malattie sarà favorita dal cambiamento climatico. Il ruolo centrale dell'adattamento
Il frumento è un alimento di base in tutto il mondo e, per soddisfare le esigenze tipiche di una popolazione in crescita, si stima che la produzione dovrà almeno raddoppiare entro il 2050.
Tuttavia, la sicurezza alimentare è un obiettivo tutt'altro che semplice da raggiungere. Il rapido aumento della CO2 e i conseguenti cambiamenti climatici possono influenzare le coltivazioni agricole in modi diversi, con impatti sia sulle piante che sui loro parassiti.
Un recente studio irlandese ha cercato di capire gli effetti delle elevate emissioni di CO2 su due malattie del grano tenero: la fusariosi della spiga (FHB), che attacca i fiori, e la septoriosi del frumento (STB), che infetta le foglie. Le epidemie di STB possono ridurre le rese del frumento della metà e complessivamente gli agricoltori investono più di $ 700 milioni (€ 614.000.000) in agrofarmaci di controllo ogni anno.
Anche la FHB riduce le rese e in aggiunta può contaminare i chicchi di grano con tossine dannose.
È importante sottolineare che i ricercatori hanno esaminato l'impatto dell'elevata concentrazione atmosferica di anidride carbonica sulle malattie una volta che, sia le piante che gli agenti patogeni, si erano acclimatati alle nuove condizioni. Inizialmente, alcune piante sono state coltivate a concentrazioni di 780 ppmv (parti per milione in volume), altre sono state coltivate a concentrazioni ambientali di 390 ppmv. Una volta raccolti, i semi sono stati utilizzati per generare le piante per gli esperimenti finali. Analogamente, gli agenti patogeni sono stati allevati sia in condizioni di elevata concentrazione carbonica che in condizioni ambientali per alcune generazioni.
Nell'esperienza finale le piante di grano sono state coltivate in condizioni di normale e alta concentrazione di CO2 e sono state infettate con una delle malattie. I ricercatori hanno poi valutato il loro sviluppo.
I risultati hanno mostrato che elevati livelli di CO2 aumentano la gravità di entrambe le malattie. L'acclimatazione gioca un ruolo determinante: per la FHB sono stati riscontrati i livelli più alti di malattia nella combinazione pianta acclimatata-patogeno acclimatato. In questo caso si è generata una significativa riduzione dei rendimenti; il numero dei semi risulta ridotto del 76% e il loro peso del 59%. In linea generale gli autori hanno registrato un aumento del 36% dell'incidenza delle malattie a elevate concentrazioni di CO2 rispetto al controllo.
I ricercatori hanno anche testato un secondo ceppo di grano, resistente alla fusariosi. Ancora una volta, l'elevata CO2 aumenta la gravità della malattia. I livelli di FHB risultano più alti del 28% nel grano coltivato ad alte concentrazioni carboniche. In questa situazione il numero di grani prodotto diminuisce del 27% e il peso del 20%.
Questi risultati sono preoccupanti poiché indicano che i cambiamenti climatici potrebbero favorire lo sviluppo di epidemie di queste malattie che diventeranno quindi più comuni, minacciando la sicurezza alimentare. Inoltre, con l'aumento delle concentrazioni di CO2, le piante potrebbero non avere il tempo di adattarsi per affrontare la maggiore aggressività dei patogeni. In questo senso, l'istituzione di programmi di allevamento di nuovi ceppi di grano, sembra essere l'unica strada percorribile per affrontare questa situazione.