Insetticidi sistemici: uno studio sugli effetti dannosi

Non solo gli insetti tra le vittime di questi composti chimici. Danni a cascata per l'intero ecosistema.
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I neonicotinoidi e il Fipronil sono insetticidi importanti, studiati per colpire una vasta gamma di insetti interrompendo il funzionamento del sistema nervoso centrale.
Imidacloprid (C9H10ClN5O2) e Clothianidin (C6H8ClN5O2S) appartengono ai cloronicotinici neonicotinoidi, funzionano come inibitori irreversibili del recettore nicotinico dell'acetilcolina. Il fipronil o fluocianobenpirazolo (C12H4Cl2F6N4OS)  è un insetticida ad ampio spettro che aggredisce il sistema nervoso centrale degli insetti, impedendo il passaggio degli ioni cloruro attraverso i recettori, causando ipereccitazione di muscoli e nervi.

Dopo avere dimostrato l'azione indiretta di questi insetticidi anche su altri organismi, alcune recenti ricerche di laboratorio hanno scoperto che questi insetticidi possono anche avere effetti tossici diretti anche su specie non-bersaglio, come uccelli o mammiferi, provocando ridotta riproduzione e crescita.
Gli ampiamente dimostrati effetti indiretti su questi animali in natura riguardano, per esempio,la riduzione degli insetti preda, fenomeno che minaccia l'equilibrio dell'ecosistema.

I ricercatori inglesi, autori di un nuovo studio, hanno classificato gli effetti di tre insetticidi (Imidacloprid, Clothianidin, e Fipronil) su diversi vertebrati utilizzando il sistema di classificazione dell'ecotossicità della US Environmental Protection Agency. L'analisi è stata condotta confrontando i dati di 150 ricerche presenti in letteratura. Tutti e tre gli insetticidi risultano direttamente tossici per i vertebrati. Imidacloprid, per esempio, va da moderatamente a fortemente tossico nei confronti di molti uccelli. Clothianidin risulta poco tossico su ratti, topi e uccelli e praticamente non tossico per i pesci. Fipronil è altamente tossico per selvaggina e pesci.
Inoltre, tutti e tre gli insetticidi evidenziano effetti subletali: sono in grado di compromettere la crescita, lo sviluppo e la riproduzione di mammiferi, uccelli, pesci e anfibi. Sono stati trovati altri effetti subletali come danni al materiale genetico cellulare e sembrano avere una correlazione al comportamento anormale.
Alcune specie di uccelli possono essere particolarmente a rischio se nutriti con semi trattati con Imidacloprid o Clothianidin. Per le starne (Perdix perdix) sei semi di barbabietole rivestiti di 0,9 mg di imidacloprid sono sufficienti per morire. Per i passeri (Passer domesticus) ne bastano uno e mezzo. Inoltre, quest'ultima specie manifesta effetti sub letali dopo aver ingerito solo un quarto di seme trattato.

I livelli di Imidacloprid e Clothianidin ritrovati nelle acque dolci non sono, fortunatamente, abbastanza alti per uccidere pesci e anfibi. Tuttavia, gli effetti subletali potrebbero comunque verificarsi, compresi i danni al DNA e al sistema immunitario.
Un piccolo numero di studi esaminati mostra anche effetti indiretti di Imidacloprid e Fipronil su mammiferi, uccelli, pesci e rettili. Per esempio, in una ricerca, Fipronil e Imidacloprid hanno influenzato la crescita e lo sviluppo del pesce Medaka (Oryzias latipes) nelle risaie, effetto dovuto molto probabilmente alla riduzione del numero di insetti, fonte di nutrimento di questa specie ittica.
In un'altra ricerca, il Fipronil usato per uccidere le cavallette in Madagascar ha ucciso anche le termiti raccoglitrici, una specie non-bersaglio. Questo ha ridotto significativamente le prede per le lucertole e ha portato a un declino della popolazione. Gli autori invitano a operare una maggiore accortezza in considerazione degli effetti degli insetticidi sistemici su uccelli, mammiferi e pesci.