Ripensare le aree urbane: un piano per Pechino

La sostenibilità come concetto chiave per garantire il miglioramento delle condizioni di vita della popolazione. Il problema dell’inquinamento è alla base delle scelte
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Gli spazi verdi rappresentano una parte fondamentale degli ecosistemi urbani complessi e forniscono importanti servizi ambientali, oltre a caratterizzare il territorio dal punto di vista estetico, ricreativo ed economico.

L’urbanizzazione.
Si prevede che circa il 65% della popolazione mondiale entro il 2025 abiterà in aree urbane. A causa di questo processo estremamente rapido, gli ecosistemi naturali sono sempre più sostituiti dallo sviluppo urbano. L’urbanizzazione aumenta la distanza tra la popolazione e lo spazio naturale, generando una serie di problematiche non trascurabili. Per contrastare questa tendenza, è importante garantire una fornitura sufficiente di spazi verdi di qualità nelle aree cittadine, migliorando al contempo l’accesso alle aree verdi situate al di fuori delle zone residenziali o produttive.
Gli spazi verdi urbani sono uno dei tasselli chiave che compongono il complesso ecosistema urbano. Parchi, foreste e terreni agricoli hanno funzioni ecologiche, sociali ed economiche significative ed è dimostrato che le persone desiderano avere l’accesso a questi spazi a scopo ricreativo e per sperimentare il contatto con la natura.
Le aree verdi hanno inoltre la capacità di sequestrare anidride carbonica e produrre ossigeno, possono purificare l'aria e l'acqua, regolano il microclima e riducono il rumore, mantenendo la biodiversità e incrementando il valore degli immobili, mostrando come il verde può garantire anche dei benefici economici.  È previsto che in futuro le implicazioni sociali e spaziali derivate da uno stile di vita che cambia porteranno a una elevata richiesta di spazi verdi urbani.
La corretta pianificazione e la cura nella gestione del verde urbano sono le due condizioni di base sulle quali fondare il concetto di sviluppo sostenibile.

Un nuovo piano per Pechino.
Nell'autunno del 2002, l'Istituto municipale di Pechino ha deciso di affidare all’Accademia Cinese delle Scienze e ad altri istituti di ricerca di fornire il supporto scientifico per lo sviluppo di un nuovo piano urbanistico, basato su principi ecologici. Gli enti si sono attivati fornendo indicazioni di base, delineando gli obiettivi specifici e sviluppando un ragionamento articolato per il futuro eco-urbanistico della regione di Pechino.
L’area della provincia di Pechino è situata nel nord della Cina e copre una superficie di circa 16.800 km2 con una popolazione (nel 2002) di quasi 14 milioni di persone. La vastità del territorio e le difficoltà che la progettazione paesaggistica incontra in contesti simili sono l’oggetto di uno studio svolto dall’Accademia Cinese delle Scienze, che ha prodotto un quadro concettuale per la provincia di Pechino, basato sui principi cardine dell’ecologia del paesaggio.
L’obiettivo è quello di raggiungere la piena sostenibilità sul lungo periodo, lavorando su più livelli: regionale, cittadino e di quartiere. Una grande foresta semi-naturale funzionerà da cintura tampone a nord come a sud della regione; questa fornirà rifugio per la fauna e migliorerà la qualità dell’aria della città, nella quale il verde si integrerà in forma di rete, componendosi in corridoi ecologici e parchi urbani. A completamento del progetto c’è il verde di quartiere, con greenway, alberature stradali e strutture verticali, che garantirà la qualità della vita dei cittadini offrendo aree ricreative ad alto valore ecologico. L'obiettivo a lungo termine è quello di modellare lo sviluppo di Pechino verso la creazione di una eco-city, nella quale le attività umane si integrano in armonia con la natura.

Le conclusioni.
I risultati dello studio indicano quindi la necessità di sviluppare una rete verde su tre livelli. Il piano prende in considerazione i vari aspetti che interessano il progetto: dall’ecologia del paesaggio ai bisogni ricreativi. È questo infatti l’unico approccio possibile per centrare l’obiettivo della sostenibilità. Il punto cardine è appunto l’integrazione di tutti i bisogni, propri delle città in continuo mutamento come Pechino, che ha, ad oggi, superato abbondantemente i 20 milioni di abitanti ed è tediata costantemente da altissimi livelli di inquinamento atmosferico.
Durante la stesura dei risultati è emerso anche come sia necessario individuare nuovi indicatori ecologici, utili alla pianificazione urbana, in quanto quelli tradizionali non rispondono più alle attuali esigenze di sviluppo sostenibile. Ad esempio l’indice di copertura verde non è in grado di riflettere la qualità della struttura e la varietà dei servizi ecosistemici offerti di fatto.
Questo è solo uno studio preliminare e fondamentalmente concettuale dal quale è necessario partire per sviluppare il dettaglio dell’azione. Lavorare sulla città di Pechino è certamente una sfida che richiede preparazione, ma anche creatività, da parte dei progettisti. I problemi che affliggono quest’area, come l’inquinamento che ormai avvolge la città in una nebbia di polveri e smog per molti mesi all’anno, devono essere affrontati partendo dai principi ecologici e utilizzando strumenti di provata efficacia. Aumentare il verde pubblico è una delle strategie più efficienti tra quelle a disposizione degli addetti ai lavori, che devono porre l’attenzione principalmente sull’abbassamento dei livelli di particolato, che hanno nel recente passato toccato in questa città il valore di 600 µg per m3 (con il limite massimo posto dall’OMS di 20 µg/m3).

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