Il complesso è considerato un simbolo della Toscana, non solo perchè incastonato nel paese di Pinocchio. L'ultimo progetto di restauro si è concluso da poco; al suo interno, il Flower Show
Il complesso di Villa Garzoni, riconosciuto come monumento nazionale, è uno dei simboli di Pescia e della Toscana nel mondo. Ospita una delle ville storiche più importanti d'Italia, al pari di Villa d'Este e della reggia di Caserta.
Questo luogo, che vedeva la presenza di una fortezza, fu acquistato nel 1366 dalla famiglia pesciatina dei Garzoni. Le prime notizie storiche della Villa risalgono al 1633, anno in cui Romano Garzoni firmò un progetto per un palazzo, di dimensioni simili a quelle riscontrabili in epoca contemporanea, e di un piccolo giardino. Nel 1652 il giardino venne ingrandito e dotato di terrazzamenti, a causa del forte dislivello, e furono aggiunte scale, fontane e statue.
Durante il corso del Settecento la Villa e il Giardino annesso aumentarono la loro fama arrivando a ospitare gli Arciduchi Ferdinando d'Austria e Anna de' Medici, più tardi sembra anche Napoleone Bonaparte. All'inizio del Settecento lavorò alla Villa anche il famoso architetto e scenografo messinese Filippo Juvarra. Nel 1793, il lucchese Ottaviano Diodati, dotò il giardino del complesso sistema idraulico che ancora oggi alimenta i giochi d'acqua delle fontane.
Nel 1871 il senatore Giuseppe Garzoni Venturi, acquisì la proprietà e la passò alle figlie. Queste la cedettero negli anni Trenta del secolo scorso ai conti Gardi dell'Ardenghesca, che l'hanno recentemente alienata.
Ultima riqualificazione. Il complesso Garzoni è attualmente interessato da un progetto di restauro che risulta ancora in corso. Questa importante opera di rivalutazione ha incluso anche un restyling del meraviglioso Giardino che la circonda. La numerosa varietà di specie coltivate e il sistema idraulico, che in gran parte ricalca quello settecentesco, utilizzato per l'alimentazione delle fontane e delle cascate, sono i tratti che distinguono questo complesso storico. Le aree più caratteristiche del Giardino sono rappresentate dal famoso Labirinto di bosso, dal Teatro di Verzura e dal Viale dei Poveri.
All'interno del Giardino trova sede anche la Collodi Butterfly House, una collezione di farfalle inserita in un ambiente tropicale appositamente ricostruito.
La Villa è rivolta a sud e presenta quattro piani a valle e tre a monte, situazione causata dal dislivello. La struttura domina il paesaggio circostante ed è caratterizzata da un equilibrio tra la solidità dell'edificio e la delicatezza delle decorazioni. Due rampe a gradoni, che ricordano la struttura del Tempio di Palestrina, collegano scenograficamente la Villa al suo Giardino posto a fianco. Il primo piano è l'unico visitabile e l'accesso è fornito da una scala in pietra circondata da affreschi di rara bellezza.
Il giardino. La partnership tra Fondazione Carlo Collodi e Giorgio Tesi Vivai, azienda che ha fornito le piante per l’ultima riqualificazione del giardino, nasce alcuni anni fa con l’obiettivo di rafforzare l’immagine a livello internazionale di Pinocchio e delle piante di Pistoia.
Da questa collaborazione sono nati alcuni interessanti progetti come il lancio di una linea di piante a marchio “Pinocchio – For a Green Future” commercializzata dall’azienda vivaistica pistoiese in tutta Europa al fine di sensibilizzare le famiglie verso scelte di vita green, non ultimo, il progetto di restauro del Giardino di Villa Garzoni di cui la Giorgio Tesi Group è “partner del verde”.
L’ intervento si ispira alle vistose “fioriture” che in passato coloravano il giardino rendendolo “un vero trionfo di vitalità e di piacere visivo”.
Il piano di restauro del Giardino storico di Villa Garzoni, che si estende su una superficie di 4 ettari, parte da una sostanziale complessità derivata dalle pendenze, il dislivello è di circa 60 metri, e dal rigoroso mosaico geometrico del disegno settecentesco. Il giardino si sviluppa, infatti, lungo un asse centrale di simmetria, con una sistemazione a terrazzamenti. La presenza importante di un'elevata varietà di specie annuali rende la gestione e la manutenzione onerosa e scarsamente sostenibile. L'intervento dell'architetto paesaggista Stefano Mengoli ha coniugato l'esigenza del mantenimento dei tratti propri del giardino storico, come la conservazione delle bellissime Begonie, con interessanti interventi di sostituzione di specie. Il recente rinnovo varietale si è focalizzato sul restyling del “parterre de broderie”, tornato, come in passato a Buxus sempervirens, con l'inserimento di bordure orticolo-floricole.
Sugli spalti sono stati rinnovati i rosai e abbinati a specie erbacee tappezzanti , con l'aggiunta di bordure miste e prato fiorito. Nell'ottica di un miglioramento anche della sostenibilità gestionale, diverse annuali sono state sostituite con specie perenni caratterizzate da una variabilità cromatica che garantisce un elevato valore ornamentale, oltre a una importante caratteristica di resistenza alla siccità. Questo limiterà gli interventi di irrigazione generando un risparmio della risorse naturali, oltre che economiche. È stato previsto l'inserimento di numerose specie aromatiche come Salvia chamaedryoides “Argentea” dalla vivace fioritura blu, Salvia nemerosa “Caradonna” a fiori viola e i profumatissimi Thymus capitatus e Teucrium x lucidrys.
Molto interessante anche la scelta di inserire una mix di varietà di rose permettendo l'osservazione di un'ampia gamma di colorazioni in fioritura: dal bianco della “Winchester Cathedral”, al rosa-arancio della “Evelyn”, al giallo della “Molineux”. All'interno e nei pressi delle numerose vasche presenti nel giardino è possibile adesso ammirare due specie caratteristiche delle aree umide: Victoria amazonica e Gunnera manicata.
Il giardino ha subito, nel corso degli anni, una serie di interventi di restauro volti principalmente al mantenimento della vegetazione esistente. Quest'ultimo progetto ha dovuto affrontare alcuni aspetti critici come la moria dei Buxus sempervirens, una specie-simbolo, fortemente attaccata da Cydalima perspectalis, meglio conosciuta come piralide del bosso, un lepidottero fitofago allo stadio larvale.
Porte aperte. L'occasione per apprezzare la splendida operazione di restyling è rappresentata dal Flower Show di primavera, organizzato dalla Fondazione Carlo Collodi e da Sviluppo Turistico di Collodi, in collaborazione con Flora Toscana, MEFIT e Giorgio Tesi Group. L'evento va dal 1° maggio al 2 giugno 2015 ed è pensato e realizzato per mostrare al pubblico l'avvio delle fioriture primaverili in seguito alla revisione delle piantagioni stagionali operata dall'Architetto Stefano Mengoli. Durante l'evento si potranno apprezzare le bellissime terrazze con i muri coperti da agrumi che ospitano una vasta collezione varietale esposta da Giorgio Tesi Group, nel tema di Expo 2015, e un ricco apparato di vasetteria con specie da collezione come mimose e piante carnivore. Emerge, quindi, anche un importante aspetto divulgativo, legato alla comunicazione del mondo del giardino colto, in tutte le sue sfaccettature, al fine di avvicinare un vasto pubblico e a renderlo capace di apprezzare le meraviglie di questo complesso storico. Dal 14 agosto al 13 settembre il Flower Show si ripeterà con la sua esposizione di autunno.