Gymnocladus dioicus, albero del caffè

Considerata una pianta rustica e dotata di molte proprietà medicinali, ha anche un valore ornamentale da tenere in considerazione
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Il Gymnocladus dioicus (Gymnocladus dioica), dalla parola greca Gymnos  (nudo) e Klados (ramo) è un albero particolare, caratterizzato da grandi baccelli legnosi e foglie molto grandi composte da foglioline più piccole (bipennate, ma anche monopennate). Gymnos (nudo) fu attribuito poiché questa specie germoglia tardivamente e perde le foglie precocemente, cosicché l’albero si presenta ‘nudo) più di metà dell’anno. Il nome della specie, dioicus, si riferisce alla natura dioica dell'albero.
Il suo nome comune, invece, si riferisce all'uso dei baccelli da parte dei primi coloni come sostituto del caffè (tanto che il nome inglese è Kentucky Coffee Tree). La sua forma netta, la ramificazione contorta, la corteccia particolare e i decorativi lomenti (questa è la definizione esatta dei baccelli) che sbattono nel vento, lo rendono un ornamento invernale straordinario.

Dettaglio dei fruttiPicciolo robusto. Le foglie, come detto, compaiono nella tarda primavera e, inizialmente, presentano colore rosa-bronzo sorprendente che, con l’avanzare della stagione, diventa verde-bluastro scuro sulla pagina superiore. L’ombra leggera prodotta da questo albero permette la crescita della vegetazione anche sotto di esso. Il colore giallo autunnale delle foglie contrasta piacevolmente con il colore scuro dei lomenti maturi. Proprio le foglie presentano una caratteristica particolare: presentano, infatti, un picciolo principale molto robusto, che viene spesso scambiato per un piccolo ramo. La loro caduta autunnale è caratteristica: sembra proprio che siano i rami stessi a precipitare con fragore per terra.

Leguminosa particolare. Dal punto di vista della rusticità, il Gymnocladus tollera le avversità tipiche dell’ambiente urbano ed è adattabile a una vasta gamma di terreni e climi, sopravvivendo anche nei terreni asciutti, compattati o alcalini, pur preferendo suoli umidi e ricchi ed esposizioni in pieno sole. Si può potare sia in inverno, sia a inizio primavera (germoglia molto tardivamente) e non presenta suscettibilità a particolari parassiti. Pur essendo una leguminosa, non fissa azoto. Tuttavia, recenti ricerche, hanno evidenziato che anche questa specie è capace di formare noduli pur se a tassi più bassi rispetto ad altre leguminose.

Cultivar selezionate. La caduta dei lomenti in primavera e quella delle voluminose foglie in autunno, costituisce un problema gestionale, tanto che il Gymnocladus è più adatto per le grandi aree come parchi. Qualora si volesse utilizzarlo come alberatura si possono scegliere le selezioni che sono prevalentemente di sesso maschile e non producono frutti. Una fra le favorite è la cultivar 'Espresso',  anche ‘J.C. McDaniel’ (‘Prairie Titan’ ™), e ‘Stately Manor’. ‘Espresso’ presenta branche arcuate verso l’alto con un conseguente forma a vaso simile a quella dell’olmo.
‘Prairie Titan’ è molto simmetrica, con portamento eretto e altezza fino a 18 a 21 m e mantiene una colorazione verde bluastra del fogliame anche in estate. ‘Stately Manor’ ha anch’essa una forma leggermente fastigiata ed è forse la migliore per l'uso come alberatura stradale. "Variegata" è poco conosciuta, caratterizzata da una crescita molto lenta, con striature colo crema bianco e un rosa-violaceo delle nuove foglie. La disponibilità di queste cultivar è, però, molto limitata e alcune di esse non sono disponibili sul mercato italiano.
Anche se ampiamente distribuito, questa specie si presenta raramente in associazioni forestali, ma solo nelle popolazioni sparse.

Proprietà medicinali. Ci sono alcune evidenze che indicano che il Gymnocladus fu introdotto in Kentucky dai nativi americani, che usavano l’estratto del legno per trattare problemi psichiatrici. Un tè fatto dalle foglie e dalla polpa è stato utilizzato come lassativo. I semi furono utilizzati dai primi coloni come un surrogato del caffè. Tuttavia, deve essere prestata cautela perché i semi e i baccelli sono velenosi, in quanto contengono citisina, un alcaloide, la citisina, che può essere pericoloso, ma che è neutralizzato nel processo di tostatura.

La citisina, detta anche soforina o ulexina, è contenuta in varie piante del genere Sophora e in varie leguminose (es. maggiociondolo e cytisus).
Si presenta in cristalli incolori, igroscopici, solubili in acqua e alcol, insolubili in etere. A causa della sua elevata tossicità, può provocare una grave forma d’intossicazione, il citisismo. Il cloridrato di citisina trova talora impiego in terapia come antiemetico e per combattere la tosse.
I diari di George Washington della fine del 1700 contengono la prima traccia del nome "albero del caffè". Thomas Jefferson acquistò alcuni semi dell'albero dal generale George Rogers Clark nel 1783, che piantò a Monticello (Kentucky State Senate Bill Number 150).