Incendi ed erosione del suolo: un aiuto dal muschio

Una ricerca portoghese evidenzia come il muschio contribuisca alla prevenzione dell’erosione su terreni danneggiati dagli incendi
Dalle analisi condotte sull’acqua proveniente dal ruscellamento dei pendii nei contesti post-incendio, risulta che quella che deriva da appezzamenti coperti con alte percentuali di muschio sia più povera di sedimenti e di materia organica. Incoraggiando la crescita di queste particolari piante, che inoltre sono considerate specie pioniere, si potrebbero incrementare gli effetti positivi nei confronti dell’erosione dei suoli declivi.

La copertura del suolo operata dal muschio offre una serie di benefici, tra i quali il controllo dell’umidità e della temperatura, il miglioramento della stabilità e la fissazione del carbonio e dell’azoto nel terreno.
Questo nuovo studio, condotto nell'ambito del progetto EU RECARE, dimostra anche che vi è un effetto nella prevenzione dell’erosione, soprattutto nelle terre devastate dal fuoco. La riduzione del rischio di desertificazione e la limitazione della perdita di nutrienti sono due fattori strettamente connessi al fenomeno dell’erosione che potrebbero essere controllati in modo indiretto.

I ricercatori hanno allestito sei piccoli appezzamenti di terra (0,25 m2) in una piantagione di eucalipti su un versante collinare situato nel Portogallo centrale, moderatamente interessato da un incendio. I monitoraggi sono stati condotti nell’anno successivo all’evento dannoso e hanno riguardato misure della copertura del suolo (muschio, pietre, terra nuda) e dell’acqua di scorrimento (con analisi di sedimenti e materiale organico).
All'inizio dello studio, gli appezzamenti erano ricoperti per il 50% da cenere e carbone.  Questi elementi sono gradualmente stati sostituiti dall’emersione di pietrame e terreno nudo, ma il muschio della specie Funaria hygrometrica è risultata la prima specie vegetale affermata. scomparve e, al loro posto, il muschio iniziò a crescere. Alcuni appezzamenti evidenziavano una presenza del vegetale molto maggiore rispetto agli altri ed è stato così possibile apprezzare le differenze sul deflusso dell’acqua meteorica.
I due plot con i più alti livelli di copertura vegetale mostrano una quantità di acqua persa per ruscellamento più alta, poiché lo strato verde che ricopre il terreno limita la penetrazione dei fluidi all’interno del suolo. Le osservazioni però indicano quantità di sedimento e di sostanza organica significativamente inferiori nei confronti degli appezzamenti con minor copertura di muschio.
Sulla base dei loro risultati, i ricercatori hanno calcolato che una copertura di muschio di oltre il 67% riduce la perdita di sedimenti del 65% (0,4 tonnellate per ettaro di terreno) durante la stagione più piovosa (gennaio-maggio), rispetto a una copertura del 50%. La perdita di materia organica risulta ridotta del 34% (0,15 tonnellate per ettaro).

Questa ricerca è stata condotta su piccola scala e su un breve periodo, ma è significativa perché è la prima a fornire misure su questo specifico argomento. Fornisce uno spunto su come queste specie vegetali influiscono in tale contesto e ne suggerisce una possibile applicazione nella gestione post incendio dei terreni e nella pianificazione delle strategie di contrasto all’erosione.
I muschi hanno esigenze specifiche per quanto riguarda l’habitat e la pendenza dei terreni, per questo è necessario approfondire le nostre conoscenze per verificare l’effettiva fattibilità di tecniche che ne prevedano anche l’utilizzo come strumento di restauro dei territori.

Fonte 
Foto di James K. Lindsey