Agrumi nel paesaggio. Uso nel mediterraneo

Solo sporadicamente l'arancio amaro viene utilizzato in ambiente urbano. Molto più comuni i limoni e altre specie in vaso. L'effetto "edible landscaping"
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La pluralità delle specie di agrumi e la conseguente elevata variabilità presente, consentono il loro uso in molti aree verdi. Possono essere coltivati in contenitore, come piante da siepe e bordure alte, per progetti paesaggistici e come alberature stradali. Soprattutto nel Sud Italia e in Sicilia il valore ornamentale di queste piante non deve essere sottovalutato, anche per la forte connotazione paesaggistica che esse hanno in queste zone.

Piante mediterranee. Sebbene alcuni agrumi possano sopportare temperature relativamente basse, essi possono essere utilizzati per il verde urbano solo nelle zone costiere mediterranee. Tuttavia, anche in queste zone, la loro utilizzazione non è molto diffusa, forse anche a causa di una componente psicologica, difficilmente rimovibile, che accomuna anche altre specie da frutto, che porta a “rifiutare” come pianta ornamentale, specie che normalmente sono coltivate per scopi agro-industriali e che sono comunemente presenti nel paesaggio di certe aree. Una osservazione compiuta alcuni anni fa nella città di Catania evidenziò solo pochi esemplari di agrumi presenti nel verde urbano, mentre da un’analoga ricerca condotta nel centro di Atene, emerse che la percentuale era circa il 18%.
In Italia sino a qualche ventennio addietro la coltivazione degli agrumi come pianta ornamentale era limitata essenzialmente a due specie: l’arancio amaro e il limone. L’arancio amaro veniva allevato ad alto fusto in viali o lungo le strade o piazze di alcune cittadine del Sud per le sue caratteristiche ornamentali:

  • possiede un fogliame di un bel verde attraente, piuttosto compatto e resistente al vento;

  • rischio limitato di danno da parte delle pavimentazioni stradali per il tipico habitus di crescita dell’apparato radicale, soprattutto per le piante innestate su arancio amaro che è contraddistinto da un apparato radicale che tende a svilupparsi più in profondità, tanto è vero che è, in linea generale, più suscettibile ai marciumi radicali.

  • si adatta bene alle caratteristiche del suolo e ha un’ottima resistenza ai suoli poco areati, poco fertili e con presenza di acqua non costante;

  • dimensioni delle piante adulte alquanto limitate.

In ambiente urbano è, inoltre, coltivato, l’arancio trifoliato (Poncirus trifoliata), grazie alla sua maggiore resistenza al freddo, caratteristica che viene presa in considerazione nei programmi di miglioramento genetico a fini sia frutticoli, sia ornamentali. I maggiori problemi dell’uso degli agrumi come verde urbano sono legati, come per altre piante, alla potatura, pratica necessaria, ma molto onerosa per la comunità e che, quindi, tende ad essere tralasciata con deleteri effetti sull'architettura delle piante. Gli agrumi sono maggiormente presenti nei giardini privati rispetto a quelli pubblici. Le ragioni di questo sono individuabili nelle condizioni pedo-ambientali generalmente migliori e nella doppia funzione, ornamentale e produttiva, esplicata da queste piante. Nella città di Catania, per esempio, circa il 20% delle specie utilizzate nei giardini è rappresentato da agrumi, anche se, a questo riguardo, deve essere sottolineato che si tratta spesso di piante vecchie e che per le nuove piantagioni si tende a preferire specie tipicamente ornamentali.

Utilizzo nei giardini privati. In Italia le specie più utilizzate come ornamentali nei giardini privati sono: limone, arancio, mandarino, kumquat, citromelo (Citrus limonimedica). Limetta, cedro, e arancio trifoliato sono molto meno comuni. Spesso il valore ornamentale è strettamente correlato a modificazioni della colorazione delle foglie (es. variegature). Una specie interessante, come vedremo in seguito, è la Murraya paniculata, che, sebbene scarsamente coltivata nel nostro Paese, appare meritevole di maggiore diffusione, poiché nelle zone più miti può essere coltivata in vaso o addirittura per la formazione di dense siepi, grazie al suo fogliame compatto e di odore gradevole. Il limone coltivato in vaso, veniva utilizzato nel Centro e nel Nord del Paese e veniva posto al riparo durante i periodi freddi. Altri agrumi ornamentali, ma meno diffusi, sin dall’inizio di questo secolo erano il kumquat ovale (Fortunella margarita), detto anche mandarino cinese e il chinotto (Citrus myrtifolia) entrambi apprezzati per il bell’effetto ornamentale dei loro abbondanti frutti di colore arancione brillante persistenti a lungo sull’albero; entrambi erano allevati sia in piena terra che in vaso.

Ornamentali da mangiare. Da quanto finora detto emerge che gli agrumi sono fra le specie più indicate per l’edible landscaping, termine col quale si intende la coltivazione di piante alimentari e da frutto per scopi estetico-paesaggistici al posto delle classiche piante ornamentali. Questo avviene tipicamente in giardini privati ma, fino ad oggi, solo raramente in un contesto di spazio verde pubblico o comune. Nella concezione comune il giardino è, infatti, spesso ritenuto uno spazio, più o meno ampio, destinato a fini ornamentali e di relax. Di conseguenza la scelta delle piante solitamente privilegia quelle con ricche fioriture o dalle caratteristiche curiose, oppure le più adatte a creare zone riparate ed ombrose. Completamente trascurate, invece, sono le piante da frutto e le orticole, considerate come elementi di servizio e quindi da nascondere alla vista. In realtà anche le gli alberi da frutto, e in particolar modo gli agrumi, dei quali sono apprezzate non solo le caratteristiche alimentari e nutraceutiche, ma anche ornamentali, meritano un posto in prima fila nei nostri giardini, piccoli o grandi che siano.

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