Storia e fascino degli agrumi

La prima parte di una serie di articoli dedicati al genere Citrus. Origini e utilizzo di piante utilizzate in passato. Alcune collezioni testimoniano il loro valore ornamentale
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Ci sono piante che hanno una storia fortemente legata alla socielità, alal cultura e al paeasaggio di un luogo. Gli agrumi, da sempre, hanno rappresentato un elemento caratteristico e caratterizzante delle realizzazioni paesaggistiche nel nostro Paese. L'interesse verso questo gruppo di piante è testimoniato dai numerosi riscontri, più o meno recenti, reperibili in letteratura, cui si è fatto riferimento per la raccolta delle informazioni presenti nell'articolo.

Carattersitiche ornamentali. Pochi gruppi di piante, come gli agrumi, possiedono, infatti, un così elevato valore estetico-ornamentale, legato a molteplici fattori:

  • sono piante, in linea generale, sempreverdi;
  • sono forniti di un fogliame di colore intenso e di aroma gradevole;
  • hanno un valore ornamentale che si estrinseca durante tutto l’anno per la contemporanea presenza di fiori e frutti a diversi stadi di maturazione, nonché per alcune caratteristiche della vegetazione (sono quasi tutte specie sempreverdi);
  • fruttificano producendo gli ambiti “Pomi delle Esperidi”, che sono l’elemento più decorativo quando occhieggiano nel verde cupo della chioma con i loro vivaci colori dal giallo, all’arancione, al rosso, e vi si mantengono, spesso, per alcuni mesi;
  • ampia varietà di forme all’interno del genere Citrus e dei generi simili;
  • adattabilità alle condizioni ambientali;
  • longevità;
  • differenti tipologie di utilizzazione (paesaggistica, piante in vaso, verde urbano)

Nell’ambito degli agrumi, inoltre, c’è una tale varietà di forme che, sia fra quelli maggiormente coltivati, sia fra quelli minori, sono state individuate mutazioni, cultivar, o intere specie ad esclusivo interesse come piante ornamentali. L’utilizzazione dei Citrus come ornamentali è stata precedente, come è accaduto anche per altre specie, al loro uso come piante da frutto.

Produzione storica. La loro produzione su larga scala divenne comune nel sud Italia solo a partire dalla seconda metà del XVIII secolo, mentre essi, sin dalla più remota antichità, hanno destato sempre particolare attenzione presso le popolazioni con cui sono venuti a contatto. È solo il caso di ricordare la sacralità di certi frutti (Cedro “Etrog” per la religione ebraica, Cedro “Mano di Buddha”, per l’Estremo Oriente, usato per profumare ambienti e indumenti e adatto alla coltivazione in vaso, Pummelo, sacro per alcune sette buddiste).
L’attrazione suscitata dalle piante di agrumi ha spinto l’uomo a coltivarli anche nei climi meno adatti: i romani parlavano e descrivevano di ripari, frangiventi e altri mezzi impiegati per far prosperare queste piante nelle località situate più a Nord dei tradizionali luoghi di coltivazione. Gli arabi diffusero l’arancio amaro nell’Africa settentrionale e in Spagna, incorporandolo sistematicamente nei loro giardini. Successivamente, all'inizio dell'età moderna, gli agrumi si affermarono come piante ornamentali, simbolo di potenza e di ricchezza, e aranci e limoni diventarono elementi irrinunciabili nell'organizzazione dei giardini nobiliari sia in Italia che in Europa. Lo spettacolo degli agrumi e delle loro "bizzarrie" è custodito dall'architettura delle cedrare, delle arancere e delle limonaie che imprime nel giardino i segni di un gusto e di un'epoca: il colore delle foglie e il portamento della chioma conferiscono alla pianta un aspetto raffinato impreziosito, spesso contemporaneamente, dalla presenza dei fiori delicatamente profumati e dall'intensità del colore dei frutti.

Collezioni di prestigio. Il culto per la bellezza ornamentale delle piante di agrumi ha portato, nel tempo, a un continuo miglioramento delle cure da destinare alla loro protezione e ad una passione, talora frenetica, da collezionista che ha determinato la continua ricerca di nuove varietà.Diverse sono le iconografie che rappresentano varie specie di Citrus, in particolare il limone, basti ricordare l'Iconografia Plantarum di V. Aldrovandi, il Bimbi e, soprattutto, G.B. Ferrari, con il suo "Hesperides" (1646), che ha rappresentato sino all'inizio del secolo scorso il riferimento essenziale nella classificazione delle Aurantioidee. In Italia il più famoso esempio di uso di Citrus come ornamentali è rappresentato dalla Collezione Medicea di Firenze, commissionata da Cosimo III al fine del XVII secolo. La collezione raccoglieva e raccoglie tuttora, grazie all’impegno profuso dal curatore Paolo Galeotti, la gran parte del germoplasma allora esistente in Italia e un aiuto alla decodificazione delle specie e/o varietà presenti è stato fornito dall’esame approfondito delle opere di Bartolomeo Bimbi. La collezione è ospitata presso la Villa Medicea di Castello a Firenze rappresenta tuttora la più vasta raccolta di agrumi in vaso d'Europa.

Oggigiorno, il valore ornamentale degli agrumi non è pienamente apprezzato, anche se un certo risveglio d’interesse è stato registrato negli ultimissimi anni e ciò ha stimolato l'introduzione nei vivai agrumicoli di questo nuovo indirizzo produttivo da affiancare a quello tradizionale.

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Foto di Burkhard Mücke