Pianificare gli interventi per diminuire i rischi

Uno studio europeo fornisce nuovi dati per il contrasto alle alluvioni sempre maggiori sul territorio continentale
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Le inondazioni e i danni conseguenti sono in aumento in Europa. Ad esempio, i fiumi dell'Europa centrale, Danubio ed Elba, sono stati interessati da gravi inondazioni nel 2002 e nel 2013, che hanno provocato morti e causato l'evacuazione dalle proprie abitazioni di diverse migliaia di persone. I costi per fronteggiare queste emergenze sono stati stimati in otre 6 miliardi di € solo in Germania. È opinione diffusa che queste situazioni verranno aggravate dal cambiamento climatico e dalla crescente esposizione, visto che le aree più a rischio sono anche quelle più densamente abitate.

Le mappe del rischio sono strumenti utilizzati per classificare le varie zone sensibili e stanno alla base delle politiche di pianificazione territoriale; quasi tutti i paesi europei sono dotati di mappe del genere.
Accanto alla gestione pubblica, le misure di riduzione dei danni operate da privati, rappresentano una parte importante nella prevenzione dei danni da alluvioni.
La direttiva UE Flood impone lo sviluppo di piani di gestione per le aree con rischio significativo e l'integrazione con i piani di gestione dei bacini idrografici per formare un quadro complessivo della regolazione delle acque.
I singoli Stati membri hanno inoltre iniziato ad attuare una strategia integrata. Tuttavia, la conoscenza accademica nella pianificazione territoriale e nella riduzione del danno operata da privati è frammentata e spesso specifica delle diverse regioni. Inoltre, anche se i metodi di gestione del rischio in molti paesi sono applicati regolarmente, il loro contributo alla mitigazione del rischio tende ad essere inefficace.

Per migliorare la comprensione dell'argomento, uno studio ha esaminato un ampio corpus di letteratura scientifica sulle diverse misure di riduzione e ha considerato i loro effetti.
In termini di pianificazione del territorio, gli autori hanno riscontrato che le mappe del rischio troppo dettagliate possono causare ritardi nella politica di attuazione. Inoltre, mettono in guardia riguardo la politicizzazione nella creazione delle mappe, visto che possono emergere interessi nella sottovalutazione del rischio.
L'aggiornamento di dette mappe dovrebbe essere una priorità, come dimostrato dall'uragano Sandy del 2012, in seguito al quale è stato evidente un aumento significativo delle zone soggette a inondazioni, rispetto alle mappe sviluppate 25 anni prima.
I ricercatori hanno inoltre valutato l'uso delle norme urbanistiche e l'attuazione dei regolamenti edilizi che interessano i terreni in diversi paesi. Le politiche di zonizzazione limitano l'esposizione delle persone e delle attività alle inondazioni e quindi limitano le morti e le perdite economiche. Eppure la pressione delle costruzioni sulle pianure alluvionali continua a crescere nel nome di interessi a breve termine, come la creazione di posti di lavoro e la costruzione di complessi abitativi. Gli autori raccomandano sanzioni chiare in caso di inadempienza e l'obbligo di compensazione finanziaria potrebbe essere uno strumento utile nel raggiungimento di una migliore stabilità del territorio.

La corretta pianificazione genera benefici anche immediati. In Belgio, Francia, Paesi Bassi e Regno Unito, la pianificazione corretta del territorio ha permesso di aumentare lo spazio a disposizione dei fiumi, con casse di espansione e opere di contenimento che entrano in funzione in caso di alluvione.
In termini di misure private, gli autori hanno esaminato l'effetto sulla riduzione del danno. Le misure adottate riducono il rischio per i cittadini dal 30% al 80%, a seconda dei casi.
Questa osservazione ha portato gli autori ad affermare nuovamente l'importanza del comportamento dei singoli cittadini nell'evitare le catastrofi. Abbinare pratiche di buon senso a norme più severe e a incentivi finanziari per l'adeguamento delle strutture esistenti, potrebbe portare a significative riduzioni dei rischi di alluvioni nelle città di tutta l'Europa.