Esperienza e innovazione nella logistica

Le prove di utilizzo di PackVol come simulatore di carico nel progetto In.Tra.Viva.

La fase di carico dei prodotti sulle unità di trasporto, per quanto sottovalutata, rappresenta uno degli aspetti logistici più importanti: la ricerca di un’ottimizzazione degli spazi è fondamentale per poter caricare più merce possibile e ripartire i costi di trasporto sul maggior numero di prodotti.

Nel settore del vivaismo il caricamento rappresenta una vera e propria arte: nonostante si abbia a che fare con esseri viventi delicati delle più variegate forme e dimensioni, i responsabili di piazzale gestiscono correttamente tutte le piante richieste dai clienti, grazie alla considerevole esperienza acquisita sul campo.

L’aspetto più complesso è rappresentato dalla previsione di fattibilità di un carico, ovvero nella gestione degli ordini all’interno dell’unità di trasporto. Tale fase è gestita solo grazie all’esperienza, che per quanto sia significativa, è sempre soggetta ad un margine di errore.

L’utilizzo di uno strumento informatico potrebbe diminuire (se non eliminare) questo margine e potrebbe dare risposte precise sui possibili posizionamenti dei prodotti, soprattutto per quanto riguarda il carico sfuso.

Il software in prova. Nell’ambito del progetto In.Tra.Viva è stata condotta una valutazione dell’utilizzo di PackVol, il principale software di caricamento delle unità di trasporto utilizzato nel settore della distribuzione.

Il programma consente:

  • un miglior l'utilizzo dello spazio, riducendo i costi di trasporto fino al 20%;
  • una riduzione significativa del tempo impiegato per la pianificazione e la redazione di ordini;
  • una maggiore efficienza applicando una disciplina rigorosa per le procedure di carico.

Il suo utilizzo è semplice e intuitivo: una volta definite le dimensioni dei colli, è possibile individuare quante unità possono essere caricate nel singolo trasporto, oltre alla percentuale volumetrica occupata. Tale funzione può essere svolta sia in modalità automatica, che manuale: con la prima, Packvol si occuperà di individuare la giusta disposizione dei carichi per massimizzare il risultato; con la seconda è l’operatore stesso che interviene sul posizionamento. L’utilizzo di questo software comprende anche la possibilità di poter adattare la pianificazione ai vincoli cui è soggetto il carico come ad esempio: le posizioni permesse (e quindi la possibilità di capovolgimento o rotazione), la sovrapponibilità, la disposizione della merce in funzione dello scarico, ecc.

 

La simulazione di carico. Inizialmente è stato richiesto ad un responsabile di piazzale di un’azienda vivaistica i risultati in termini di quantità di piante caricate (Unità di Carico - UdC) su un bilico per le diverse modalità di caricamento e si sono ottenute le seguenti informazioni:

  • Pallet (o casse in legno): 33 unità
  • Carrellini: 40 unità
  • Carico sfuso: impossibile individuare un numero esatto vista la diversità degli ordini, ma ai fini della sperimentazione è stato preso in esame un possibile ordine composto da una singola specie, il Buxus sempervirens arborescens (dimensioni h=170 cm, ø= 55 cm). In questo caso è possibile caricare fino a 190-200 piante.

In seguito, sono state simulate le diverse modalità di carico con PackVol. Per prima cosa sono state inserite le dimensioni del bilico (13,6 x 2,45 x 2,6 m) nel riquadro “contenitori” e quelle del carico in “tipologie colli”.

Per evitare la rotazione del carico sul lato dell’altezza, che non renderebbe veritiera la simulazione, è stato utilizzato il “Pannello dei Vincoli”, permettendo soltanto la rotazione lungo i due lati della base del carico. 

Di seguito sono rappresentati i risultati ottenuti dalla simulazione e la disposizione del carico sull’unità di trasporto: nel riquadro quantità compaiono le unità di carico posizionate di fatto dagli operatori, mentre nel riquadro “pk” si evidenziano le unità caricate dal software.

Pallet

Carrellini c.c.

Carico sfuso

 

Risultati e conclusioni. Un grande limite è rappresentato dall’utilizzo da parte del programma di forme classiche standardizzate. Per questo motivo si è rivelato inadatto per l’utilizzo nei carichi sfusi composti da piante ornamentali. Le sue potenzialità potrebbero essere sfruttate per i carichi unitizzati come quelli in pallet, casse in legno o i carrellini. Trattandosi però di carichi soggetti ad un importante vincolo come quello della non sovrapponibilità, la massimizzazione del numero di UdC è facilmente raggiungibile anche senza l’utilizzo dei software. Di fatto, l’importante esperienza acquisita dai responsabili di piazzale nel caricamento di unità “standardizzate” in container e bilici fa sì che i risultati ottenuti in maniera pratica sul “campo” siano identici a quelli ottenuti attraverso la simulazione su PackVol.

Per quanto riguarda invece il carico sfuso, i risultati ottenuti dalla simulazione sono ben al di sotto di quelli reali. Si può osservare infatti che dei circa 190 esemplari caricati nella realtà, con la simulazione se ne riuscirebbero a caricare 96, poco più della metà. Questo accade perché:

  • è impossibile standardizzare le piante alla forma di solidi a pianta rettangolare, in virtù anche del “gioco di incastri” che viene eseguito dagli operatori al momento del carico;
  • il loro volume virtuale occupato è di gran lunga superiore a quello effettivo;
  • le piante non possono essere inclinate sul piano di carico nel carico sfuso.

Al momento i software presenti sul mercato non riescono a soddisfare la richiesta di ottimizzazione degli spazi, in quanto non hanno la possibilità di inserire le reali forme delle piante e di conseguenza, portano a risultati troppo distanti dalla realtà.

L’unico modo per migliorare significativamente i risultati è quello di cercare una collaborazione con degli sviluppatori per la realizzazione di un programma capace di simulare esattamente le forme e che dia una maggiore libertà nel posizionamento per quanto riguarda il carico sfuso.

Il presente lavoro rientra nelle attività del progetto In.Tra.Viva

 

Dott. Lorenzo Petracchi, Prof. Ing. Antonio Pratelli, Ing. Lorenzo Brocchini

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