Il concetto di parco negli USA è assai diverso da quello europeo. Non solo aree verdi al servizio dei cittadini, ma zone molto vaste che racchiudono diverse attrazioni. E il Balboa park di San Diego non fa eccezione. Situato a ridosso della città, offre giardini, musei, teatri, sentieri e anche il famoso zoo locale.
Cenni di storia. Nel 1835 una vasta area a ridosso della città fu lasciata libera da edificazioni proprio perché destinata a uso ricreativo. Solo nel 1868, però, nella stessa area è stato istituito il parco, grazie a una nuova legge municipale la quale dichiarava che: “Queste terre devono essere tenute in custodia per sempre da parte delle autorità comunali di detta città ai fini di parco”. I 570 ettari, da allora diventarono ufficialmente “City park”. I primi passi di abbellimento strutturali si devono a Kate Sessions che, a fine del diciannovesimo secolo, si offrì di piantare cento alberi all’anno, in cambio di una superficie a margine dell’area da destinare al suo vivaio. Con i primi del ‘900, fu formalmente introdotto un piano generale di miglioramento del parco. Supportato da una tassa di soggiorno, il processo inziò nel 1903 e proseguì fino al 1910. In questo modo furono installati i sistemi idraulici, costruite strade e il parco iniziò a prendere l'aspetto di oggi.
La denominazione attuale ha una storia particolare. Quando nel 1910 San Diego fu candidata per ospitare le Panama-California Exposition, il nome "City Park" non era molto caratterizzante. Dopo mesi di discussione e di grande interesse pubblico, fu deciso di intitolarlo al navigatore Vasco Nuñez de Balboa, primo europeo a individuare l'Oceano Pacifico durante l'esplorazione a Panama. Proprio all’esposizione si devono molte delle attuali costruzioni presenti. Oltre ai tanti musei istituiti per l’occasione, fu ideato anche lo zoo.
Conformazione attuale. Il parco è un grosso rettangolo, attraversato da diverse autostrade e da due canyon (Cabrillo Canyon e Florida Canyon). L'ingresso principale è il Cabrillo Bridge, da dove si possono raggiungere facilmente le tante attrazioni presenti, collegandosi a El Prado, un lungo, ampio e viale che attraversa il centro del parco. La maggior parte degli edifici che costeggiano la strada sono in stile coloniale Revival spagnolo. Lungo questo viale sono situati molti musei e attrazioni culturali. Numerosi i giardini al suo interno, che discostano tra loro per conformazione e caratteristiche botaniche.
Botanical building. Una degli edifici più grandi al mondo costruiti solo con assi di legno è il Botanical building di Balboa Park, realizzato nel 1915 per ospitare una collezione botanica con migliaia di varietà. Dal punto di vista architettonico rappresenta un’innovazione dell’epoca, con i suoi listelli curvi di sequoia che compongono la grande cupola centrale.
L'ingresso è formato da cinque archi. Due dei quali, a sinistra e destra, sono stati incoronati da cupole ottagonali stile persiano. In origine dominavano palme, bambù, aralie e banani, tutti provenienti da coltivazioni locali. Rinnovato nel 2002 con costi elevatissimi, rappresenta ancora una delle più importanti attrazioni di San Diego. Ci sono oltre 2.100 piante in esposizione permanente e chiaramente etichettate per essere riconosciute dai visitatori.
Desert garden. Fra i tanti spazi aperti, uno più di tutti viene considerato per la sua stravaganza. Una collezione botanica a cielo aperto di circa due ettari e mezzo è ciò che compongono le 1300 piante del Desert Garden. Costituito nel 1970, il giardino spicca per la conformazione territoriale del luogo. Non più aree ombreggiate, ma zone desertiche a pochi passi dal resto del parco.
Friends of Balboa Park. Come ogni parco statunitense che si rispetti, anche Balboa può contare su un’associazione di volontari nata per valorizzare e organizzare attività all’interno dell’area. “Friends of Balboa park” è stata istituita nel 1999 e collabora con il mantenimento dei giardini, promuovendo eventi in grado di incrementare la vita all’interno del parco.