La festa dell'albero in Italia: intervista al presidente SIA

Gianmichele Cirulli ha risposto ad alcune nostre domande. Le difficoltà politiche e normative, il ruolo della sua associazione e una speranza: quella di vedere riconosciuta la figura di arboricoltore

In Italia è scoccata l'ora dell' "Arbor Day", festa particolare capace di coinvolgere tante persone con iniziative degne di lode. Ci sono tanti motivi per riflettere sul valore del verde in senso generale e per questo abbiamo chiesto il parere di chi, da anni, si adopera per divulgare le note positive dell'albero. Gianmichele Cirulli, funzionario del Comune di Torino e presidente della "Società Italiana di Arboricoltura", ha risposto ad alcune nostre domande, tra un impegno e un altro di questi giorni concitati. La sua città, tra l'altro, rende onore all' "Arbor Day" con eventi di assoluto spessore. 

Presidente Cirulli, che valore può assumere l’Arbor Day con il tempo?
Credo sia necessario anzitutto dedicare qualche parola su cosa è l’Arbor Day in Italia prima di ipotizzare cosa potrebbe diventare in futuro La festa dell’albero si è sempre celebrata in Italia, in date anche diverse dal 21 novembre, e con iniziative più o meno collegate alla messa a dimora di alberi ma comunque legate al tema degli alberi in ambiente urbano. Con l’approvazione della legge 14 gennaio 2013 n. 10, che può essere considerata come la prima legge quadro sul verde urbano, il 21 novembre diventa ufficialmente la Giornata Nazionale degli Alberi.
È un cambiamento sostanziale perché si riconosce a questa giornata una valenza nazionale, diventa l’appuntamento ufficiale per celebrare gli alberi, per parlare del loro valore, per confrontarsi e soprattutto per metterne a dimora, con il coinvolgimento di tecnici, Enti Pubblici, Associazioni e cittadini (adulti e bambini).
Il valore di questo riconoscimento normativo è già evidente quest’anno, a pochi mesi dall’approvazione della Legge, perché sono tantissime le iniziative che si stanno organizzando ovunque per celebrare la Giornata Nazionale degli Alberi e sono convinto che nei prossimi anni gli eventi saranno ancora di più.
L’Arbor Day è la festa che dal 1874 si celebra negli Stati Uniti e che si è poi diffusa in tutto il mondo con caratteristiche diverse, ma nella versione americana prevede soprattutto la messa a dimora di alberi.
La S.I.A. Onlus celebra l’Arbor Day da circa 15 anni con eventi che per due giorni vedono i nostri volontari (tecnici ed operatori specializzati) impegnati in parchi pubblici con attività che hanno lo scopo di illustrare le tecniche e divulgare le novità nel campo dell'arboricoltura ornamentale.  Sono eventi a cui possono partecipare tutti, occasioni di incontro con la cittadinanza, i professionisti ed i mass media per fare “cultura dell’albero”. Le edizioni di successo sono state tantissime ma, giusto per dare un’idea dei numeri e della dimensione dell’evento, citiamo l’ultima in ordine cronologico svoltasi a Roma a Villa Borghese nell’ottobre 2012: oltre 150 volontari, 5000 visitatori e circa 500 bambini coinvolti nelle iniziative di educazione ambientale di SIA Junior oltre ad interventi manutentivi gratuiti eseguiti su diverse decine di alberi. Quest’anno proprio anche per valorizzare la data del 21 novembre e cercare di renderla più simile allo spirito dell’Arbor Day americano abbiamo deciso di organizzare e partecipare ad eventi maggiormente improntati sul discorso della piantagione alberi e della sensibilizzazione della cittadinanza sull’importanza degli alberi e grazie ai nostri soci ed alla collaborazione degli enti locali che ci ospiteranno saremo presenti ad Adrano (CT), a Monza ed a Torino.L’obiettivo è sperimentare quest’anno questa nuova modalità e diffonderla maggiormente nei prossimi anni, senza per questo tralasciare tutte le attività svolte finora nelle edizioni precedenti.

Quali sono le carenze politiche più evidenti per la valorizzazione dell’arboricoltura nel nostro Paese?
Domanda complessa che richiederebbe una risposta articolata e non semplice, come Presidente S.I.A. ma soprattutto come funzionario pubblico che da 15 anni si occupa di verde pubblico e nello specifico di gestione di patrimoni arborei, posso dire che sicuramente ci sono carenze di sensibilità politica che però non fanno che rispecchiare una carenza di cultura del verde e dell’albero che è diffusa a tutti i livelli, compreso quello tecnico.
Le cose sono migliorate ma la strada è ancora lunga e bisogna lavorare su più fronti, agli Enti Pubblici e alla parte politica spetta il ruolo di indirizzo generale e su questo tema la lacuna più grande è, a mio parere, la mancanza di un riconoscimento adeguato degli aspetti legati alla professionalità ed alle capacità tecniche; purtroppo le carenze di fondi e la logica degli appalti al massimo ribasso non favoriscono la qualità dei lavori e talvolta degli operatori. Su questo fronte gli scenari normativi sembra stiano cambiando e la recente legge 4/2013 sulle professioni non regolamentate potrebbe aprire spiragli interessanti sul tema della professione dell’arboricoltore, finora non ufficialmente riconosciuta, e sulla sua valorizzazione.
Gli Enti Pubblici hanno poi il dovere di riconoscere al verde e alla gestione dei patrimoni arborei fondi adeguati e, purtroppo, nei bilanci comunali italiani queste voci hanno spazi residuali rispetto a quello che capita in Europa.
Si parla sempre più dei benefici derivanti dagli spazi verdi e dagli alberi in ambiente urbano, benefici che sono anche in termini economici e si spera che questi concetti, oramai confermati e noti, possano invertire la tendenza nello stanziamento delle risorse.

Qualche modello socio-politico da poter seguire?
Preferisco non fare esempi concreti proprio in ragione del duplice ruolo che ricopro ma vorrei piuttosto confermare la bontà di tutti i casi di collaborazione tra Enti, tecnici professionisti ed Associazioni che si occupano di alberi, che fortunatamente negli anni sono sempre più frequenti e che stanno creando sempre più cultura dell’albero.
La nostra Associazione oltre alle attività che realizza con i propri soci è aperta e disponibile ad ogni forma di collaborazione e contaminazione che abbia l’obiettivo di far crescere la cultura dell’albero ed anche se il dialogo con soggetti che hanno differente origine ed estrazione può essere più complicato è quello che porta ai maggiori risultati. Posso citare il caso del gruppo di lavoro “sicuramentealberi“ che ha visto lavorare insieme Enti Pubblici, Ordini, liberi professionisti e ditte, oltre alla SIA, per la stesura di un manuale per la gestione del rischio derivante dalla caduta di alberi in aree verdi estensive (manuale che è scaricabile liberamente).

Quali sono gli obiettivi della S.I.A.?
Vorremmo continuare sulla strada intrapresa negli ultimi anni ed essere sempre più un punto di riferimento per chi si occupa di arboricoltura in Italia. Il 2014 la nostra Associazione compirà 20 anni e sarebbe bello celebrare questo importante traguardo cercando di superare il record di iscritti (443) ottenuto nel 2013 ed organizzando una Conferenza Europea (26-28 maggio a Torino) che sia all’altezza di quella organizzata nel 2008 sempre a Torino. Speriamo di poter dare un contributo concreto per il riconoscimento della professione di arboricoltore, passo indispensabile per la valorizzazione di tutti quegli operatori che investono tempo, risorse nell’aggiornamento professionale e nella crescita culturale e lavorativa. Diffondere "PIANTIAMOLA!!!" il nostro progetto di raccolta fondi per gli interventi di forestazione urbana. Tanti obiettivi sicuramente impegnativi ma che grazie alla partecipazione ed alla passione dei nostri soci e partner non saranno impossibili da raggiungere.