Difesa integrata obbligatoria: presto arriverà il piano di azione nazionale

La legge è già in vigore, ma non è ancora stato approvato il PAN. Corsa contro il tempo per evitare sanzioni comunitarie

Lo scorso primo gennaio è entrata in vigore la difesa integrata obbligatoria, secondo il D.L. 14 agosto 2012, n. 150  che ha istituito un quadro ai fini dell'utilizzo sostenibile dei prodotti fitosanitari. Come anticipato precedentemente da un nostro articolo (leggi QUI), sono sorte alcune problematiche, principalmente dovute ai tempi politici. Ne ha risentito soprattutto lo sviluppo del Piano di Azione Nazionale (PAN), non ancora approvato nonostante debba regolamentare una legge in vigore. Tale piano, infatti, dovrà fornire le indicazioni dettagliate sulle azioni da porre in atto per il raggiungimento degli obiettivi indicati dalla direttiva comunitaria 2009/128/CE.

Parte tecnica-scientifica. Il Consiglio tecnico-scientifico sull’uso sostenibile dei prodotti fitosanitari, infatti, è stato istituito solo il 22 luglio 2013. La sua attenzione si è posta, ovviamente, sul completamento del PAN la cui adozione era prevista inizialmente per il 26 novembre 2012. È stata necessaria una vera e propria corsa contro il tempo, per analizzare le quasi 2000 osservazioni giunte e redigere il piano entro fine anno. Floriano Mazzini,  membro del consiglio tecnico-scientifico e rappresentante del servizio fitosanitario dell’Emilia-Romagna ci ha spiegato la situazione attuale: «Proprio il 19 dicembre scorso, la conferenza Stato-Regioni ha dato la propria approvazione su quanto presentato da noi. Non è stato un lavoro facile, per evidenti motivi di tempistiche. Entro fine mese è atteso il decreto interministeriale per la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale del PAN e i ministeri interressati stanno lavorando alacremente. Abbiamo operato tenendo conto delle numerose osservazioni pervenute. Rispetto alla prima bozza conosciuta da tutti, ci sono alcune novità sostanziali. Posso solo anticipare che saranno mantenuti i due livelli di difesa integrata,  volontaria e obbligatoria, seppur con connotati mutati rispetto a quanto proposto dalla prima bozza».
La situazione italiana, quindi, non è semplice. La difesa integrata obbligatoria è già diventata legge, ma ancora manca il piano che la indirizza. E serve una vera e propria volata finale per evitare una sanzione comunitaria, in attesa che venga presentata e assorbita da tutti gli operatori.