Aumentano le temperature: favorite le specie invasive

Uno studio dell'università di Boston ha dimostrato come il germogliamento è anticipato di circa 18 giorni rispetto al 1850. A rischio le specie di piante autoctone
Uno studio sul cambiamento climatico dei biologi dell'Università di Boston, hanno mostrato tempi di germogliamento  di alberi e arbusti con una media di 18 giorni di anticipo rispetto a quando Henry David Thoreau fece le sue osservazioni lì nel 1850. Non tutte le piante rispondono allo stesso modo: il risultato indica che le specie autoctone potrebbero essere minacciate, perdendo la competizione con  arbusti invasivi più adattabili, secondo uno studio pubblicato nella nuova edizione di New Phytologist.

Rischi dovuti alle temperatue alte. Confrontando le osservazioni storiche con gli esperimenti attuali, è possibile vedere che il cambiamento climatico sta creando un rischio completamente nuovo per le piante autoctone. Il professor Richard Primack, della BU sostiene che, viste le imprevedibili previsioni del tempo, con un anticipo di germogliamento, c’è il rischio di danni dovuti da un ritorno di gelo. Ma, se le piante aspettano di germogliare fino al termine dei periodi a rischio gelata, c’è la possibilità che possano perder la competitività in favore di nuove specie invasive.
Lo studio è iniziato quando Caroline Polgar, una studente laureata  con Primack, ha esaminato le osservazioni inedite di Thoreau sul germogliamento di alberi e arbusti comuni a Concord nel 1850, ripetendo le sue osservazioni nel corso degli ultime cinque primavere. Il primo passo è stato quello di chiedersi se tutti gli alberi e gli arbusti siano ugualmente sensibili all’innalzamento delle temperature in primavera. Il risultato è stato sorprendente:  tutte le specie osservate -senza eccezioni– hanno germogliato prima rispetto al 1850. In media, le piante legnose germogliano con un anticipo di 18 giorni.

Lo studio. A determinate latitudini, le piante devono essere caute nel germogliamento primaverile. Se le gemme si aprono troppo presto, le foglie giovani possono soffrire di successive gelate tardive. Dal momento che i requisiti di germogliamento sono  specifici, il gruppo di studio ha progettato un esperimento di laboratorio per testare la capacità di risposta all’innalzamento delle temperature tardo-invernali di 50 specie arboree ed arbustive del New England. Per gli ultimi due inverni, i ricercatori hanno viaggiato a Concord e raccolto ramoscelli dormienti spogli di ogni specie,  mettendoli  in vasi con acqua nel loro laboratorio. Nelle settimane successive, hanno osservato quanto velocemente ogni specie è stata in grado di produrre le loro foglie in queste condizioni di laboratorio con temperature insolitamente calde.

Risultati. Alcuni  arbusti invasivi, come il Berberis thunbergii, germogliano rapidamente una volta che sono esposti a temperature calde in laboratorio anche in pieno inverno, mentre arbusti autoctoni, come il Vaccinium corymbosum, alberi autoctoni, per esempio l’acero rosso, hanno bisogno di un periodo invernale freddo più lungo prima di germogliare.
Le osservazioni  hanno indicato che le piante a Concord oggi stanno mettendo le foglie rispetto ai tempi di Thoreau in risposta alle temperature calde. Tuttavia, gli esperimenti mostrano che il clima primaverile continua a riscaldarsi e saranno gli arbusti invasivi a essere in grado di sfruttare le condizioni mutevoli. La stagione primaverile sempre più ampia è di crescente interesse per i biologi che studiano gli effetti del  riscaldamento climatico; nei prossimi decenni, arbusti invasivi non autoctoni saranno ancor più avvantaggiati per vincere la scommessa del riscaldamento della temperatura. Il gruppo  dell’ università di Boston ha aggiunto questi risultati a una lista crescente di fenomeni collegati all’aumento delle temperature primaverili, come l’anticipo della fioritura, i tempi di volo delle farfalle e gli arrivi di uccelli migratori.