Alberi e salute, un rapporto stretto

Una ricerca degli USA ha esaminato gli effetti causati da un attacco di un parassita che ha portato alla morte degli alberi

Prima arrivò l'Agrilus planipennis (minatore smeraldo del Frassino), poi morirono gli alberi. In seguito si registrò un aumento di malattie cardiovascolari e respiratorie nelle zone limitrofe. Questo è quanto accaduto nel Midwest degli Stati Uniti di America. Lì, dal 1990, anno in cui l'insetto è stato introdotto accidentalmente negli USA, sono morti oltre 100 milioni di alberi.

Studi.
 Un team di ricercatori del servizio forestale americano, utilizzando i dati degli ultimi 18 anni, hanno appurato che la presenza di alberi è positivamente correlata alla salute dell'uomo. I quartieri meno colpiti dal'insetto e quindi con maggiore presenza di alberi, hanno fatto registrare meno decessi. Al contrario, le zone con piante morte a causa dell'attacco del coleottero, hanno registrato 15.000 decessi derivati da malattie cardiovascolari e oltre 6000 da  problematiche respiratorie. Secondo Geoffrey Donovan, ricercatore presso il "Forest Service's Pacific Northwest Research Station", i dati sottolinenano una tendenza di cui bisognerebbe tenere conto nell'assetto urbanistico delle nostre città, considerando gli alberi alla stregua di un'infrastruttura per la salute pubblica.

Altri benefici. Donovan ha evidenziato come le conseguenze della morte degli alberi siano repentine: il dperimento degli alberi, anche di grossa dimensione, avviene in modo rapido, rispetto a quanto, al contrario, sia necessario perchè diventino adulti. La moria causata da Agrilus planipennis ha permesso di eseguire nel breve tempo analisi che naturalmente avrebbero richiesto diversi anni. 
La relazione tra alberi e salute, quindi, aggiunge ulteriore valore al rapporto tra uomo e vegetazione, come, in passato altre ricerche avevano dimostrato i benefici delle piante sulla prevenzione dei reati (vedi articolo) e la ripresa dei degenti dopo un’operazione chirurgica.