Urbanistica: il ruolo degli accademici

Uno studio realizzato nei Paesi Bassi ha evidenziato le differenze tra chi ha un ruolo decisore e chi effettua studi. Il distacco tra teoria e pratica è sempre evidente.
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Gli urbanisti hanno bisogno di informazioni sui potenziali impatti ambientali delle diverse opzioni di sviluppo, così da individuare soluzioni sostenibili. Operatori e accademici che si occupano di sviluppo urbano costantemente producono tali conoscenze. Tuttavia, alcuni studi hanno messo in evidenza che gli accademici ritengono il loro contributo sottoutilizzato da chi si occupa materialmente di progettazione.

In generale, gli studi che esplorano questa apparente divisione tra ricerca e pratica si sono concentrati sulle prospettive degli accademici. Essi tendono a descrivere l'uso limitato della loro ricerca a causa di "barriere" all'interno della comunità scientifica, come ad esempio il basso sostegno nella gestione e nell'utilizzazione delle ricerche. Anche la mancanza di formazione influisce sulla comprensione delle informazioni e degli strumenti da loro forniti. Resta il fatto che si conosce relativamente poco riguardo a come i professionisti della pianificazione urbana, in realtà, percepiscono e utilizzano le conoscenze scientifiche nelle loro decisioni.

Un nuovo studio si è concentrato su come un gruppo di decisori membri del consiglio esecutivo dei comuni, che implementano la politica, responsabile per lo sviluppo urbano in 21 comuni dei Paesi Bassi percepisce il rapporto tra urbanistica e scienza. I ricercatori hanno chiesto ai decisori di compilare un'indagine scritta e di partecipare a un colloquio telefonico.
La maggior parte degli intervistati ha condiviso il parere che la conoscenza approfondita di livello accademico è una necessità. Questo è attribuibile, in parte, alle norme di legge: i governi locali devono garantire che le norme europee e nazionali di qualità ambientale siano soddisfatte e quindi un contributo di esperti è imprescindibile.  Ciò, sostengono i ricercatori, significa che la conoscenza degli esperti serve principalmente per ottenere o migliorare il sostegno politico e pubblico dei piani di sviluppo proposti. Gli autori affermano che il giudizio accademico non viene effettivamente utilizzato per identificare il miglior piano su base ambientale.
È stato riconosciuto che esperti e decisori hanno opinioni diverse riguardo gli effetti ambientali dei piani, ma questo non viene visto come un problema.Emerge, inoltre, una netta distinzione nel processo di pianificazione. Generalmente, chi ha il potere di decidere, ritiene che la conoscenza offerta loro dagli esperti sia sufficiente, ma contemporaneamente afferma che gli esperti percepiscono gli aspetti ambientali (come il rumore, la qualità dell'aria, i rischi industriali, etc.) della pianificazione in modo estremamente diverso.

Gli intervistati ritengono che il loro processo decisionale sia razionale e scelga da molteplici opzioni pianificazione utilizzando conoscenze specifiche. Tuttavia, le diverse opzioni non sono necessariamente confrontate sulla base dei soli argomenti ambientali, ma devono riflettere un equilibrio di tutti gli interessi, tra cui le preoccupazioni politiche e pubbliche. Questo, dicono gli autori dello studio, può portare a un risultato che sembra 'irrazionale' agli occhi degli scienziati.
Nel complesso, i risultati hanno indicato che i decisori sono d'accordo con alcuni punti di vista comuni tra gli scienziati, come l'utilità della loro conoscenza, mentre ne rifiutano altri, come la primaria importanza di tali conoscenze nel processo decisionale finale.
Trovare modi per portare al centro dei progetti urbanistici la qualità ambientale e renderla una caratteristica irrinunciabile dei piani d'azione è una nuova sfida che si pone.
Gli autori concludono avvertendo anche che questi risultati riflettono la situazione nei Paesi Bassi e questa potrebbe non essere rappresentativa di altri paesi.