Il Mipaaf stila i punti d'azione per il controllo del batterio. Costituito un comitato scientifico, mentre dovrebbe essere aumentato il monitoraggio
Il batterio Xylella fastidiosa è dvenuto tristemente famoso dopo i problemi causati agli olivi secolari del Salento (
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Obiettivo, stilare celermente un decreto nazionale di lotta alla Xylella. Previsto l'istituzione di un Comitato scientifico, i cui lavori saranno proposti al Comitato fitosanitario nazionale (convocato il 15 settembre per discutere il tema).
Nel decreto, spiega una nota diffusa dal Mipaaf, "saranno indicati eventuali strumenti straordinari, anche di natura legislativa, che si dovessero rendere necessari, ivi compresa l'individuazione di un Commissario incaricato di coordinarne l'attuazione".
I punti operativi, piuttosto ampi, prevedono i seguenti punti:
- interventi sulla nuova zona cuscinetto, tramite un monitoraggio costante a maglie strette, abbattimento degli insetti vettori ed estirpazione di eventuali piante infette, d'intesa con i Ministeri della Salute e dell'Ambiente;
- potenziamento dei controlli sull'eventuale presenza dell'infezione nei vivai e blocco della movimentazione dei prodotti "a rischio" identificati nella Decisione Ue;
- potenziamento delle attivita' di ricerca, finalizzate anche all'individuazione delle piante ospiti, di varieta' immuni o resistenti e di eventuali ulteriori modalità di trasmissione del batterio;
- allargamento all'intero territorio nazionale del programma di monitoraggio;
- individuazione di idonei strumenti, anche finanziari, finalizzati al ristoro dei danni subiti dagli agricoltori e dai vivaisti colpiti dall'infestazione del batterio;
- attivazione eventuali procedure derogatorie nei confronti dei soggetti che hanno aderito a metodi di produzione biologico o a basso impatto ambientale; idonea campagna di comunicazione ed informazione.
- istituzione immediata di un Comitato scientifico, a supporto del Servizio fitosanitario nazionale, a cui sono chiamati a partecipare i maggiori esperti della materia, nazionali e internazionali;
Tutto questo avviene dopo le conferme genetiche che hanno confermato la provenienza del ceppo trovato nel salento, da ritenersi una variante atipica della sub-specie pauca, il cui areale di origine è stato individuato in Centro America. Sono state riscontrate infezioni, oltre che su olivo, anche su oleandro, mandorlo, vinca e ciliegio, mentre non sono risultate suscettibili vite e agrumi.
La Regione Puglia ha indicato la gran parte della Provincia di Lecce come "zona infetta"; in tale zona proseguiranno le azioni di monitoraggio e di contenimento della diffusione del batterio ad esclusione dell'eradicazione delle piante di olivo.