La Commissione Europea pensa a un biologico più funzionante. Ecco come

Attraverso un questionario pubblico è stato sondato il parere dei cittadini sulla filiera senza l'utilizzo dei prodotti chimici. La necessità di semplificazione e gli ambiti di modifica



Il mercato dei prodotti biologici,  è oggi importante, ed è caratterizzato da un grande aumento della domanda, sull’altro fronte il quadro normativo non è più adeguato e le carenze del sistema attuale vanno affrontate per rispondere alle difficoltà dei produttori e alle preoccupazioni dei consumatori. Il 25 marzo 2014 la Commissione europea ha pubblicato delle proposte legislative  per ampliare e migliorare la produzione biologica.

Semplificazione prima di tutto. La proposta di Regolamento “relativo alla produzione biologica e all’etichettatura dei prodotti biologici”, presentata dalla Commissione, secondo il suo diritto esclusivo di iniziativa legislativa, è stata formulata a seguito di un processo di consultazione pubblica.
La proposta prevede, prima di tutto, che le norme di produzione vadano  modificate per poter aumentare l’offerta interna e rispondere alla crescente richiesta, per il momento non soddisfatta, sia da un punto di vista quantitativo che di aspettative. La normativa, così come si presenta oggi, viene considerata complessa e, a causa degli oneri connessi, dissuade i piccoli agricoltori dall’affiliarsi al regime biologico dell’Unione,  le norme in materia di etichettatura sono definite complicate e si sono verificate carenze a livello del sistema di controllo.
 
Partecipazione pubblica. Nel testo della proposta si richiama l’esito della consultazione pubblica on-line effettuata dal 15 gennaio al 10 aprile 2013, i cui risultati sono stati ritenuti importanti per capire in che direzione dovesse andare la revisione del quadro politico e giuridico per l’agricoltura biologica in Europa. I cittadini, le organizzazioni e le autorità pubbliche sono stati invitati a compilare un questionario anonimo con domande chiuse ed oltre ai 44.846 questionari compilati, sono stati inviati 1.450 contributi liberi (disponibili cliccando QUI). Questo testimonia l’interesse suscitato dal tema. Anche  le risposte dai cittadini, (hanno compilato il questionario per la maggior parte "consumatori" e un numero inferiore di "produttori"), sono state prese in considerazione per il nuovo Regolamento che modifica del quadro legislativo esistente per il comparto del biologico.
 
I cittadini la pensano così. Quanti hanno risposto ai questionari si sono dichiarati principalmente preoccupati da questioni legate all’ambiente ed auspicano un rafforzamento delle norme europee in materia di agricoltura biologica e l’uniformità di tali norme per gli agricoltori e gli altri operatori in tutta l’Unione, eliminando “eccezioni alla regola”. I consumatori si aspettano prodotti biologici che rimangano privi di residui e agrofarmaci. Il logo biologico dell’Unione europea, secondo quello che è emerso dalle risposte, è considerato equivalente ai loghi nazionali per il riconoscimento dei prodotti biologici.  
                                                                                    
Settori destinati alle modifche. La proposta di Regolamento contiene modifiche in tre ambiti.      
- Regole per la produzione biologica.le norme di produzione saranno rafforzate e armonizzate, eliminando  deroghe ed eccezioni (anche se sono previste disposizioni transitorie per gli agricoltori). Le regole di produzione specifiche saranno riuniti in un allegato al Regolamento proposto, rendendo la normativa più facile da leggere e da capire.

- Sistemi di controllo.
viene introdotto un sistema di certificazione di per i piccoli agricoltori dell'UE per ridurre i costi di controllo e certificazione e gli oneri amministrativi connessi, la proposta punta a rafforzare le reti locali, che contribuiscono a migliori sbocchi di mercato e ad assicurare condizioni di parità con gli operatori dei paesi terzi. Questo ha lo scopo di aiutare e incoraggiare i piccoli agricoltori a passare al regime biologico dell'UE.

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Sistema di  commercio. è previsto che il regime commerciale debba migliorare la parità di condizioni per gli operatori biologici (dell'Unione europea e dei paesi terzi) e debba garantire una migliore fiducia dei consumatori. La possibilità di accordi di equivalenza con i paesi terzi rimane, mentre il sistema di equivalenza unilaterale è gradualmente eliminato. Si propone inoltre di  passare progressivamente ad un “regime di conformità”, il che significa che i prodotti importati dovranno rispettare l'unico insieme di norme di produzione UE.

L'agricoltura biologica oltre a rispondere ad una domanda di beni creati con elevati standard di produzione, con procedimenti e sostanze naturali, ed oltre a assicurare un alto livello di biodiversità, garantisce la conservazione delle risorse naturali e crea valore aggiunto in termini di protezione ambientale, benessere degli animali e di sviluppo rurale. Questo dimostra quanto sia un argomento trasversale e strettamente collegato alle altre tematiche che stanno a cuore all’Unione europea.

Per approfondimenti
-          la informazione grafica Il biologico (R) evolution UE
-          Pagina Web della Commissione sull’ Agricoltura biologica