Prove sperimentali in serra: comparate due diverse tipologie di fertilizzanti

In Olanda, sono stati posti a confronto un concime a rilascio controllato con diversi fertirriganti
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Sono state effettuate alcune prove di concimazione in Olanda su diverse colture vegetali da serra.  Il fine era quello di comparare l’utilizzo di un concime  a cessione controllata (Osmocote Bloom) con diversi tipi di fertilizzanti idrosolubili. I parametri presi in considerazione per la valutazione sono stati: compattezza, crescita, ramificazione e colore.

Risultati. Il terriccio con Osmocote Bloom ha evidenziato minori livelli di C.E. nel substrato di coltivazione, dovuto a un rilascio più controllato nel tempo. Quello che colpisce maggiormente però, alla luce dei risultati di comparazione tra il trattamento standard usato dai coltivatori (WSF) e quello con 0smocote Bloom (CRF), è il forte incremento di peso fresco. Si parla infatti di un incremento che oscilla tra il 6% ed il 28% rispetto alla normale pratica usata dai coltivatori. Una maggior percentuale di peso fresco è da ritenersi fortemente collegata alla crescita della pianta, sia in lunghezza che in larghezza. I dati comparati tra i due tipi di concimazione mostrano significative differenze nei risultati ottenuti, in particolar modo in Salvia, Petunia, Verbena e Viola.

Compattezza e qualità. Si evince dalla comparazione di due esemplari della stessa pianta coltivata con le due diverse tecniche, che l’esemplare trattato con Osmocote Bloom evidenzia una ramificazione più compatta, con accrescimento longitudinale minore rispetto all’esemplare trattato con WSF. Questo è dovuto e compensato dallo spessore dello stelo delle piante che nel caso del trattamento CRF, risulta essere di spessore maggiore. Quindi il risultato finale sarà quello di avere piante più piccole e più compatte grazie al maggior apporto di massa vegetale fresca. Alla luce dei risultati, la maggiore compattezza della pianta risulta evidente in diverse specie tipiche delle coltivazioni in serra come Petunia, Tagete, Begonia e Viola.

Colore della foglia e quantità di fiori. Un altro fattore da non sottovalutare è il punto di colore delle foglie. Ulteriori ricerche, dimostrano infatti, che il complesso dei trattamenti con WSF mostra un colore fogliare di verde meno intenso, piuttosto tendente al giallognolo. Tale fenomeno è stato riscontrato principalmente nelle piante di Salvia, mentre le altre specie risultavano caratterizzate da un punto di verde fogliare assai meno intenso del normale. Questo è dovuto a una chiara carenza di azoto causata dalla limitata fertirrigazioni che,  per piante da cespugliose sono minime, al fine di evitare un eccesivo accrescimento longitudinale, a scapito di quello diametrale dello stelo. Questa mancanza di colore non si verifica nei trattamenti con Osmocote Bloom, i quali evidenziano un punto di verde fogliare più vivace e intenso rispetto ai trattamenti di tipo WSF, grazie ad un migliore apporto di nutrienti. Ultimo, ma non per importanza fattore da evidenziare, è il punteggio di fioritura. Esso sembra essere strettamente correlato con la maggior compattezza della ramificazione, portando ad un conseguente maggior aumento sia dei fiori che dei relativi boccioli. C’è da dire però, che anche se in numero minore, con i classici trattamenti WSF si ottengono i fiori con leggero anticipo.