Fertilizzazione in ambiente urbano: pratica che necessita ricerca

La carenza di test certi, porta alla diffusione di dati non sempre corretti, vista la moltitudine di specie utilizzate in suoli assai diversi

L’apporto di nutrienti agli alberi piantati in ambiente urbano mediante l’aggiunta di fertilizzanti minerali è un argomento che suscita opinioni. I dati sperimentali e l’esperienza pratica evidenziano che i differenti risultati possono essere funzione delle condizioni meccaniche e fisiche del suolo, del clima, della qualità del materiale vegetale e della sua età. Inoltre, il tipo di fertilizzante e il metodo di applicazione possono influire sulla risposta della pianta.

Carenza di dati certi. È perciò frequente una grande variabilità nei risultati pratici di tale pratica, in particolar modo nel tempo relativo necessario per fornire risultati comparabili. In effetti, in particolar modo gli alberi più giovani, possono non rispondere immediatamente, e spesso non lo fanno, all’applicazione di azoto o altri elementi. A causa della limitata ricerca effettuata sulle piante ornamentali, le indicazioni riguardanti l’applicazione di fertilizzanti sono state adattate dai sistemi forestali a quelli urbani. Questa limitatezza può essere dovuta sia alla carenza di studi e ricerche, sia alla tendenza dei revisori di rifiutare articoli che non evidenziano effetti positivi a seguito dei trattamenti. Per quanto riguarda l’influenza sulla crescita della pianta, vecchie ricerche hanno dimostrato che l’applicazione dei fertilizzanti non incrementa la crescita post-trapianto di diverse piante ornamentali. Recenti lavori suggeriscono di limitare le concimazioni durante il periodo di attecchimento. La crescita durante il primo anno dall’impianto può essere, infatti, condizionata dalle riserve di nutrienti e fotosintati. Lo dimostra il fatto che una pianta che è stata fertilizzata in modo corretto in vivaio e dispone di un apparato radicale sufficientemente sviluppato, tollera meglio le condizioni di crescita ambientali limitanti nel primo anno dopo il trapianto. 

Periodi di concimazione. Questo tipo di piante, generalmente, mostra una risposta più modesta all’applicazione di fertilizzanti, rispetto a quelle dotate di un contenuto di nutrienti più basso, in particolare nel primo anno dopo il trapianto. È pur vero che altri Autori indicano che l’applicazione di fertilizzanti minerali aiuta l’attecchimento delle piante e che ciò può essere considerato un metodo accettabile per incrementare la crescita e aumentare il vigore vegetativo. Altri hanno provato che la concimazione azotata all’impianto influenza positivamente la crescita nel primo anno dopo il trapianto. Risultati ottenuti da su farnia (Quercus robur L.) indicano che la crescita del germoglio, l’area fogliare, il contenuto di clorofilla e lo scambio di gas fogliari sono più alti nelle piante concimate, in particolare durante il secondo e il terzo anno dall’impianto. Per quanto riguarda il periodo ottimale per effettuare la concimazione, gli studi evidenziano che, in generale, il periodo di massimo assorbimento dei nutrienti è all’apertura delle gemme all’inizio della primavera e al momento del viraggio del colore delle foglie in autunno e le differenze possono essere dovute a diverse condizioni climatiche. Comunque, alcuni Autori affermano che l’inizio della primavera e la fine dell’autunno non sono i periodi migliori per i trattamenti azotati, mentre altri raccomandano di concimare proprio nei suddetti periodi, anche se l’assorbimento potenziale di azoto è solitamente basso. Applicazioni effettuate a fine stagione possono ritardare la lignificazione dei germogli e posticipare l’entrata in quiescenza invernale delle piante fertilizzate, sebbene, anche in questo caso, alcuni studi risultano contrastanti. Tutto ciò dimostra che in caso di dubbio, l’unica definitiva risposta si può ottenere testando i soggetti localmente, dato che informazioni precise su come gli alberi rispondono a variazioni di fertilità spesso sono contrastanti con l’uso effettivo dei fertilizzanti nel settore paesaggistico.