Dischi pacciamanti, alternativa al diserbo chimico

Il controllo delle erbe infestanti nel vivaismo ornamentale sta ricoprendo un ruolo sempre più importante sia per quanto riguarda la coltivazione in pieno campo sia per quella in contenitore

Considerato una “coltura minore” dalle multinazionali produttrici di agrofarmaci, il vivaismo ornamentale non dispone di numerose sostanze attive registrate e autorizzate, pertanto l’uso continuo dei medesimi erbicidi (oxifluorfen, oxadiazon, isoxaben, pendimenthalin e glifosate) nel corso degli ultimi trent’anni ha causato nella flora infestante alcuni particolari fenomeni come la resistenza e la flora di sostituzione. La prima si è venuta a creare a causa della formazione e dell’evoluzione di nuovi genotipi resistenti e, così facendo, alcune piante che in passato erano suscettibili a una o più sostanza attiva sopra elencata oggi non lo sono più la seconda consiste in un processo di semplificazione floristica, per cui le specie infestanti suscettibili ai principi attivi utilizzati sono scomparse, mentre quelle che hanno acquistato o erano già resistenti si sono fortemente affermate come Oxalis spp., Cardamine hirsutaSonchus spp.Senecio vulgaris e Epilobium hirsutum.





Dischi pacciamanti. Considerato ciò, il solo metodo chimico non risulta essere più sufficiente a contrastare lo sviluppo e la proliferazione della flora infestante. Per migliorare i risultati, quindi è necessario prendere in reale considerazione l’introduzione di alternativi metodi di controllo. Una particolare metodologia nel campo delle coltivazioni in contenitore, che negli ultimi anni ha raggiunto un elevato standard di risultati, è quella riguardante i dischi pacciamanti. Questi possono essere composti da diversi materiali come fibra di cocco e tessuto non tessuto, e possono presentarsi di diversi diametri, forme e spessori. I dischi devono essere adagiati sulla superficie del substrato dopo aver effettuato la rinvasatura. 

Pregi e difetti. Da sperimentazioni sul campo si è reso evidente che la fibra di cocco fornisce buoni risultati in termini di scambi gassosi, di infiltrazione idrica e di durata, oltre a garantire naturalmente un efficace controllo sulla flora infestante. Il suo utilizzo assicura numerosi vantaggi organizzativi: innanzitutto riduce la mole di lavoro in quanto non necessita di interventi straordinari, infine escludendo totalmente l’utilizzo dei diserbanti anche l’ambiente ne trae dei benefici. Come tutte le tecniche innovative, anche questa però presenta un punto debole, ovvero il prezzo non competitivo rispetto alle tecniche tradizionali (diserbo chimico): in taluni casi il costo finale dell’operazione risulta essere addirittura raddoppiato.

Di seguito si riporta una sperimentazione nell’ambito del progetto FLORPRO effettuata in vaso 3L nell’anno 2009, la quale evidenzia chiaramente quanto detto finora:

Tecnica adottata

Peso secco(g)

Photinia

Peso secco(g)

Infestanti

Temperatura substrato °C

21/07/2009

Temperatura substrato °C

13/08/2009

Costo

Aw-Disk

107.8

0.2

26.8

28.0

/

Discoplus

117.5

0.2

26.2

27.6

0.10/pot

Ronstar

98.1

1.7

27.3

28.1

0.04/pot*

Testimone

107.9

1.2

26.6

27.2

/

 

Note:

  • AW.Disk: disco pacciamante costituito da fibre naturali e lattice (1100 g/m2).

  • Discoplus: disco costituito da fibre vegetali e sintetiche 90% e 10% rispettivamente (375 g/m2).

  • Ronstar: Diserbante granulare principio attivo Oxadiazon.

(*)il valore non prende in considerazione danni ambientali e le inefficienze di applicazioni e distribuzione del prodotto