Aziende, territorio e le opportunità di pianificazione

L' organizzazione aziendale sta assumendo sempre più importanza per le moderne attività vivaistiche che, al pari di qualunque impresa, sente la necessità investire nella pianificazione strategica a me

Cambiano i tempi anche per le aziende  ed è sentito il bisogno di fare programmazione per stare al passo nel mercato internazionale. Diviene necessario investire nella pianificazione strategica a medio e lungo termine. Un' operazione non così semplice e che incide profondamente nella mentalità degli imprenditori agricoli, mettendo in discussione prassi di lavoro, convinzioni e saperi ormai stratificati.

L'influenza dei programmi. La competizione sempre più serrata, l’acquisizione di nuove competenze e saperi nel campo agronomico, il confronto con le comunità e le realtà territoriali dove opera l’azienda sono tra i fattori che maggiormente influenzano lo sviluppo e la conduzione di una moderna impresa agricola vivaistica, al netto delle tematiche del credito, della gestione dei costi aziendali e del controllo dei processi produttivi che naturalmente restano i fattori tecnico-economici comuni a qualsiasi attività produttiva.Giusto prendere in considerazione una fattore fondamentale: il rapporto dell’azienda col suo territorio. Per la natura del tema e per le differenze di linguaggio che spesso caratterizzano specialisti ed addetti ai lavori rispetto al resto della collettività, può rappresentare una fonte di difficoltà a comunicare.

Modelli produttivi. Una delle grandi intuizioni dei più avanzati produttori vivaistici europei è stata l’introduzione – più o meno consapevole - di modelli produttivi che hanno mutuato dal fordismo alcuni principi. Facendo alcuni esempi: la standardizzazione, la specializzazione e la separazione delle varie fasi produttive, la progettazione degli spazi colturali e delle infrastrutture annesse secondo criteri rigidamente funzionali. Le scelte, unite alla frenetica e organizzata operosità che si scorge nei vivai, come alla rapidità con cui i mezzi tecnici odierni sono in grado di modificare il territorio, hanno determinato certamente delle suggestioni, inducendo taluni osservatori superficiali a utilizzare l’impropria e infelice (ma non per questo meno efficace) formula di produzione industriale, richiamando dunque processi che nulla avrebbero a che vedere con l’agricoltura.La produzione vivaistica resta invece un’attività agricola a tutti gli effetti, non potendo prescindere in alcun modo dalla coltivazione di organismi vegetali e in un contesto ambientale solo parzialmente controllabile anche se, fatalmente, ha visto accrescersi il ruolo dei fattori economici legati al mercato, alle tecnologie, ai meccanismi della riduzione dei cicli di coltivazione e alla incessante ricerca di nuove varietà da porre in produzione. Dunque il modello produttivo del vivaismo contemporaneo porta con sé anche l’attenzione e la sensibilità delle comunità nei territori che ospitano distretti agricoli ad alta vocazione e specializzazione. Dalla necessità di bilanciare le esigenze produttive con le richieste e le sollecitazioni che arrivano dalla comunità si possono originare vincoli, limitazioni, divieti aggiuntivi rispetto a quelli già previsti dalle normative di legge.

Obiettivi prima di tutto. La pianificazione strategica aziendale dovrebbe, perciò, avere il ruolo principale di individuare gli obiettivi, i corrispondenti percorsi e gli strumenti necessari per il loro perseguimento: dall’analisi dei fabbisogni infrastrutturali alla determinazione delle necessità edificatorie, dai piani di sviluppo aziendale, alla progettazione esecutiva alla ricerca delle risorse finanziarie, per esempio. Ma al tempo stesso questo sforzo può diventare l’occasione per dare all’imprenditore non solo la necessaria visione d’insieme, ma anche la proiezione nel tempo della propria attività.L’atto pianificatorio diventa allora lo strumento per cogliere la portata delle scelte e rendere comprensibile il proprio progetto aziendale, con trasparenza ed efficacia, nei confronti dei vari attori che interloquiscono con l’azienda influenzandone obiettivi e risultati: amministrazioni ed enti, cittadini, associazioni e soggetti portatori di interesse, finanziatori.

In un ragionamento complessivo lo scopo più profondo della pianificazione dell’azienda vivaistica risiede nell’opportunità di circoscrivere preventivamente tutte le criticità tecniche, amministrative e ambientali, consentendo a priori di individuare le soluzioni più appropriate a risolvere le criticità e permettere così al vivaista di liberare completamente la sua imprenditorialità e le potenzialità della sua azienda.