Tappeti erbosi ombreggiati: nuove ricerche sulle varietà

Per la buona riuscita degli impianti anche con poco irraggiamento occorrono particolari adattamenti. I risultati di uno studio svolto in Asia.
I  tappeti erbosi sono oggi largamente utilizzati nella quasi totalità degli impianti a verde. I numerosi benefici che apportano, alla vita umana come a quella del terreno, sono bene evidenti. Soprattutto nei confronti del suolo i manti erbosi costituiscono una barriera rispetto ai fenomeni di erosione e di perdita d'acqua per evaporazione. Se bene gestite, le specie erbacee limitano lo sviluppo di infestanti e abbassano la temperatura del terreno in estate rispetto alla superficie nuda.

Per i tappeti erbosi si contano svariate tipologie di utilizzo sia ricreativo, dai campi sportivi alle aree verdi per bambini, che funzionale, come la funzione di copertura nei parcheggi inerbiti.
Sono frequenti i casi nei quali però i tappeti erbosi sono costretti a crescere in ombra a causa della prossimità di strutture edificate o di alberature. La modificazione dello spettro luminoso derivata dal “filtro” creato dalle chiome degli alberi riduce la luce utile per la fotosintesi, cioè la “luce rossa”. In questa situazione le piante “filano”, cioè si allungano in cerca della luce, e il conseguente diradamento peggiora l'aspetto generale del manto erboso. Tutto ciò comporta un eccessivo assorbimento di azoto che altera il colore delle piante e ne diminuisce la robustezza. L'ombreggiamento può provocare inoltre altri problemi come il rallentamento della crescita e l'insorgere di fenomeni allelopatici a causa di fattori di competizione tra specie per nutrienti, acqua e luce.

Una ricerca svolta tra Pakistan e Corea svolta da un folto team di ricercatori (Saif Malik , Shoaib ur Rehman, Adnan Younis, Muhammad Qasim, Muhammad Nadeem, Atif Riaz) ha valutato la qualità, le performance di crescita e il potenziale fisiologico di diverse specie erbacee riguardo al loro utilizzo zone caratterizzate da alto ombreggiamento.
Sono state valutate tre cultivar di Cynodon dactylon (“Tifway”, “Tifdwarf”, “Fine Dacca”), un suo particolare ecotipo (“Khabbal”), e Zoysia matrella. Queste specie sono state disposte su vari appezzamenti di uguale misura, su terreno ben preparato e livellato. Il controllo è stato impiantato in terreni ben esposti e la prova è stata effettuata con un ombreggiamento del 70% garantito da reti ombreggianti verdi posizionate a 90 cm di altezza.
I vari parametri di qualità sono stati determinati attraverso l'utilizzo di una scala visuale con voti da 1 a 9. Con questo metodo sono stati valutati colore dell'erba e densità di copertura del manto erboso. Analogamente, i ricercatori hanno classificato la qualità generale della superficie coperta: da scarsa (grado 1) a eccellente (grado 9).
Oltre all'analisi visuale sono stati misurati i progressi nella crescita (lunghezza degli internodi, lunghezza e larghezza delle foglie, larghezza degli stoloni) raccogliendo 15 campioni per ogni cultivar in pieno sole e sotto l'ombreggiante. Sono state inoltre effettuate misure del tasso di fotosintesi e del tasso di traspirazione.
Tutti i dati raccolti sono stati poi oggetto di analisi statistica.
Come da aspettative, tutte le cultivar hanno dimostrato significative variazioni di performance se poste sotto il sole o ombreggiate.
In generale l'indice del colore del manto erboso risulta nettamente più alto (scuro) nei tappeti soleggiati e più basso in quelli in ombra, indicando una minor presenza di clorofilla negli appezzamenti oggetto della prova, nei quali il risultato migliore è stato ottenuto dalla Zoysia matrella e il più basso dalla gramigna cultivar “Fine Dacca”.

I ricercatori hanno anche notato una certa fluttuazione delle valutazioni durante il passare dei mesi, evidenziando una correlazione dei parametri scelti con le temperature del periodo.
Per quanto riguarda la crescita, l'allungamento massimo degli internodi è stato osservato in tutte le cultivar nel mese di Novembre. Interessante notare che la dimensione delle foglie e degli stoloni non varia significativamente tra esposizione soleggiata e in ombra in nessuna cultivar analizzata. Le crescite in lunghezza delle foglie sono risultate generalmente più basse in tutti gli appezzamenti in ombra, situazione derivata dall'abbassamento del potenziale fotosintetico di tutte le erbe in esame.

Prendendo in esame la tessitura e le densità medie, la cultivar “Fine Dacca” ha raggiunto il valore più basso, sia in terreno soleggiato che in ombra. Le performance migliori sono invece riportate dalle cultivar “Tifdwarf” e “Tifway”.
Tutte le piante mostrano una maggiore attività fotosintetica sotto il sole, con i risultati migliori osservati in Zoysia matrella. Questa dimostra di ottenere i migliori risultati anche in ombra, insieme alla cultivar “Tifdwarf”.
Anche se la maggior parte dei risultati ottenuti sono stati quelli attesi, questo studio fornisce dati interessanti per quanto riguarda la ricerca di una linea guida alla scelta delle specie da utilizzare in tappeti erbosi ombreggiati.
 
Fonte: http://www.usab-tm.ro