Biostimolanti e radicazione delle talee

I risultati di una prova hanno dimostrato come alcuni prodotti di origine naturale siano in grado di aumentare l'emissione di radici rispetto agli ormoni comunemente utilizzati
Le restrizioni imposte dall'Unione Europea sulla fabbricazione e l'utilizzo di prodotti chimici (incluse le auxine sintetiche) stimolano i produttori a individuare nuovi metodi di produzione che presentino impatti ambientali più bassi. Questo impone ai vivaisti di impostare piani di screening per la valutazione di nuovi prodotti di origine biologica volti a individuare quelli che riescono a mantenere performance qualitative elevate. I biostimolanti possono costituire un gruppo di prodotti molto interessante visto il loro irrilevante impatto ambientale e la capacità di stimolare e incrementare i normali processi fisiologici delle piante.

Sono utilizzati per ottenere migliori rese quantitative e qualitative, in particolare servono per affrontare al meglio situazioni di stress alle quali le piante in vivaio sono spesso sottoposte (Przybysz et al. 2008). I biostimolanti migliorano l'assorbimento di macro e micronutrienti e la loro traslocazione all'interno dei tessuti, aumentano la frequenza respiratoria, la crescita delle radici, l'attività fotosintetica e gli altri processi metabolici (Costa et al., 2001; Gawrońska et al., 2008; Przybysz et al., 2008). Sono anche in grado di migliorare la ritenzione idrica del suolo e influiscono sul mantenimento di un pH ottimale (Matysiak et al. 2010).

Il parametro-chiave nei processi metabolici risulta essere la conduttanza stomatica: gli stomi sono le strutture che introducono l'anidride carbonica all'interno della lamina fogliare e rilasciano vapore acqueo in atmosfera.
Questo studio di Andrzej Pacholczak e Stefan Pietkiewicz ha confrontato due biopreparati (Prodotto A e Prodotto B) con l'azione di un radicante in polvere contenente ormoni sintetici (usato tal quale o diluito) su due cultivar arbustive ornamentali di Cornus alba e 'Elegantissima'. Queste due cultivar sono state scelte a causa della differente capacità di radicazione, generalmente maggiore nella varietà  'Aurea'. La sperimentazione si è svolta in un vivaio polacco in due anni. 
Prodotto A è un estratto al 18% di alghe Sargassum, Laminaria, Ascophyllum e Fuscus. Contiene tre gruppi di ormoni vegetali: gibberelline (50 mg · dm3), citochinine (5 mg · dm3 ) e auxine (30 mg · dm3), integrato da sali di potassio e amminoacidi al 10%.
Prodotto B è una formulazione di zinco acetato di ammonio (ZAA) composto da acido acetico, acqua, ammonio e ossido di zinco.
Sono state utilizzate talee a due nodi di 5 cm di lunghezza prelevate da piante madri esenti da patogeni e malattie. Le talee sono state poi inserite per 2 cm in una miscela torba-perlite-sabbia 2:1:1 a pH 5,0 in scatole di polistirolo. La radicazione è avvenuta in tunnel di plastica dotati di nebulizzazione automatica e dispositivi ombreggianti. Secondo la procedura di routine nel vivaio ogni due settimane le talee sono state trattate contro la Botrytis, anche se l'agrofarmaco utilizzato avrebbe potuto influenzare i risultati sulla radicazione. Questo è avvenuto poiché la mancanza di tale trattamento avrebbe potuto compromettere la salute delle piante, diffondendo la malattia nell'intero tunnel. Durante lo studio sono state attentamente monitorate e annotate le condizioni climatiche al fine di valutare l'impatto del clima sullo stato fisiologico delle piante propagate. Le temperature notturne durante la radicazione sono state registrate tra i 15°C e i 20°C, quelle diurne tra i 25°C e i 35°C.

Entrambe i prodotti sono stati spruzzati in soluzione acquosa sulle piante 1, 2 e 3 volte alle concentrazioni raccomandate dal produttore. Il controllo è stato fornito da talee trattate con ormoni comunemente utilizzati (NAA e IBA).
La radicazione è stata monitorata dopo 7 settimane dall'impianto e sono stati utilizzati due parametri: percentuale di barbatelle franche e grado di radicazione.
Le altre misurazioni effettuate dai ricercatori nel pieno della stagione estiva sono: frequenza respiratoria, tasso fotosintetico netto, tasso di traspirazione e conduttanza stomatica. Le condizioni durante le misure erano 30-39°C e U.R. 90-100%.

Per quanto riguarda i risultati della cultivar “Alba” i ricercatori affermano che, durante il secondo anno di esperimento, la radicazione appare migliore in tutti i casi osservati. Il prodotto di sintesi ha generato le performance di radicazione peggiori, mentre la tesi che prevedeva 3 applicazioni di Prodotto A è risultata la migliore, incrementando la rizogenesi del 30% rispetto al controllo. L'applicazione di auxine sintetiche non ha evidenziato nessun aumento dell'attività fotosintetica e respiratoria, situazione invece osservata nelle tesi con tutti e due i prodotti naturali. Durante il secondo anno l'applicazione di Prodotto A ha triplicato i valori di conduttanza stomatica, Prodotto B sembra essere meno efficace in questo senso.
La cultivar “Elegantissima” ha visto aumentata la sua percentuale di radicazione maggiormente con l'utilizzo del Prodotto B in singola o doppia applicazione, anche se con entrambe i formulati di origine naturale si osservano generali aumenti nella rizogenesi.

Tutti i trattamenti hanno evidenziato un aumento della traspirazione rispetto al controllo.
In conclusione le performance nel primo anno hanno hanno visto una percentuale di radicazione del 67% per “Aurea” e del 79% per “Elegantissima”, tradendo un po' le aspettative dei ricercatori. Nel secondo anno, però le performance generali di radicazione, sono state osservate nella varietà “Aurea”. In generale tutti i dati misurati riguardo gli scambi gassosi sono migliori quando si utilizzano i biostimolanti. Questi prodotti meriterebbero studi più approfonditi riguardo il loro meccanismo d'azione, vista la loro importante azione nella modificazione dei tassi fisiologici delle piante.