Cercis, meno traditore di Giuda

Numerose leggende attorniano questa pianta dai numerosi pregi. Ogni primavera, i suoi fiori regalano colori pieni di fascino
Castore Durante, che fu docente presso la Cattedra dei Semplici tra il 1529 e il 1550, scrisse delle due denominazioni al tempo note sul siliquastro: “Albero di Giuda” o “Albero dell’Amore”. Questo testimonia di quanto antica sia la leggenda e, di conseguenza, la denominazione secondo la quale sotto a questa pianta dette il bacio fatidico e si sarebbe poi impiccato l’apostolo traditore Giuda Iscariota.

Bellezza e caastigo. A rafforzare questo, in una xilografia che illustra l’opera Herbario novo dello stesso Durante, pende dall’albero un impiccato. Proprio in seguito all'evento, il Cercis viene ricordato come albero di Giuda, e fu odiato da tutti i credenti in Dio perché legato al nome del traditore di Gesù. Ma dato che l’albero non aveva colpe, il Signore decise di fargli un dono e disse: “Tu albero non hai colpa per il tradimento di Giuda e farò in modo che gli uomini non ti odino, ma si ricordino di te come un albero meraviglioso e quindi ti darò una chioma piena di bellissimi fiori fucsia e a primavera quando fiorirai tutti ti guarderanno ammirati“.

Fama negativa. Molte sono le leggende legate al siliquastro. Una, piuttosto antica, sostiene che i suoi fiori erano originariamente bianchi, ma poi diventarono rosa scuro per la vergogna dopo che Giuda si impiccaò all’albero. Un altro mito comune di questa pianta è che api e farfalle muoiono se si posano su uno dei rami dell'albero. A volte si ritiene, in errore, che i fiori contengano un succo capace mettere queste creature a dormire.
Altri botanici del passato l’hanno chiamato “Albero della Giudea” per le sue origini che, probabilmente, devono essere ricercate nell’Asia Minore o in un habitat spontaneo che si spinge ad est, fino all’Iran e a nord-ovest fino al nostro paese, dove predilige esposizioni su versanti solati e terreni calcarei.

L'albero dell'amore. Il Cercis sta riscuotendo un buon successo come pianta ornamentale per le sue caratteristiche di rusticità e per il suo strano e attraente tronco nodoso, sul quale, proprio in questo periodo, spuntano una miriade di fiori rosa con tonalità più o meno accese. Il contrasto fra il colore del tronco, piuttosto scuro, e il rosa dei fiori, è incantevole, tanto che gli spagnoli lo denominarono “Albero dell’Amore”. Questo fenomeno, si chiama “caulifloria”, termine botanico che definisce una caratteristica non comune: la presenza di gemme a fiori sulle parti più “vecchie” della pianta, come branche e tronco. La caulifloria sarebbe dovuta alla presenza di numerose gemme fiorali normali o avventizie, che invece di svilupparsi a tempo debito restano più o meno a lungo del tutto inattive (dormienti), rientrando poi in attività per sviluppare i fiori.

Un fenomeno raro. Questo processo, che pare abbia avuto grande sviluppo nella vegetazione di altre epoche geologiche, è oggi limitato a poco più d'un centinaio di piante di varie famiglie, soprattutto fra le dicotiledoni più basse e con assoluto predominio di quelle viventi nel clima caldo e umido delle regioni tropicali, mentre nei climi temperati è limitata quasi solo a Cercis siliquastrum e a Ceratonia siliqua o carrubo. Delle ipotesi sulle cause del fenomeno sembrerebbe più probabile quella che lo attribuisce ad un adattamento delle specie equatoriali al clima eccessivamente umido e con violentissime e frequenti precipitazioni atmosferiche, per l'impellente bisogno di mettere al riparo i fiori sotto la chioma dell'albero. Anche la pianta del Cacao (Theobroma cacao) è cauliflora.

Pianta per molteplici usi. Il nome di siliquastro proviene dal frutto tipico di questa specie, mentre il nome del genere, Cercis, fu dato da Linneo dal greco, lingua nella quale significa “navetta da tessitore”, anche in questo caso per la forma del frutto. Al genere appartengono 6-7 specie, di cui solo il siliquastro è europeo. La sua introduzione come pianta ornamentale non è nota, mentre di conosce quella del Cercis canadensis, avvenuta nel 1730.
Nell’ "Enciclopedia della Piante Motta" sono riportate alcune curiosità riguardo al legno. Nonostante la forma irregolare e nodosa del tronco, il legno si presta alla lavorazione, perché grazie alle sue venature nere e verdi, è molto apprezzato per l’intarsio. In alcune zone dell’Asia Minore, ne vengono mangiati i frutti, farinosi e nutrienti, come per la gran parte delle leguminose. Pare che i fiori abbiano un buon sapore piccante e vengano utilizzati nelle insalate e lavorati come i capperi, seppur siano alquanto duri. Le giovani branchette venivano utilizzate nel passato per tingere le stoffe alle quali conferivano un colore giallo.

Fioritura universalmente apprezzata. Dal punto di vista ornamentale il siliquastro è molto coltivato nei giardini e per la sua buona resistenza al freddo trova impiego anche al Nord. La sua crescita è relativamente rapida, ma comincia a fiorire soltanto a 6 anni di vita e pertanto è consigliabile acquistare le piante in vivaio, propagate per talee o innestate per recuperare un po’ di tempo. Date le sue dimensioni relativamente modeste è l’ideale per piccoli giardini, dove può essere allevato anche ad arbusto con risultati davvero eccezionali. È utilizzabile anche come esemplare isolato, in gruppetti, in alberature. È adatto per parchi naturali, consolidamento di pendii franosi e per la costituzione di macchioni e di alberature rurali. L’unico difetto può essere rappresentato dalla permanenza dei frutti sull’albero che può non essere apprezzata.

Per quanto riguarda la cura occorre ricordare che, fiorendo copiosamente sulle formazioni vecchie, è preferibile, al potare (solo se necessario, in quanto la pianta ha uno sviluppo imitato) dopo che la pianta ha fiorito.
Varietà coltivate e presenti nei vivai sono: ‘Alba’ con fiori bianchi; ‘Bodnant’ a fiori rosa carico. Entrambe queste varietà hanno una vigoria inferiore rispetto allo standard.
Altre specie di Cercis diffuse sono: C. racemosa, con fiori rosa riuniti in racemi penduli che compaiono a maggio; C. Canadensis, a chioma larga e fiori rosa pallido e con foglie più sottili e di colore più chiaro rispetto a C. siliquastrum. Di questa specie, abbastanza diffusa è la cv “Forest Pansy”, un cespuglio di medie dimensioni con fiori e foglie rosso porpora.
In conclusione, viste tutte le sue caratteristiche ornamentali, paesaggistiche e anche l’uso che se ne può fare nei lavori di intarsio, non si può certo dire che il siliquastro sia un albero…traditore!!!