Tanti aceri nel mondo

Il primo articolo di presentazione del genere Acer. Etimologia, diffusione e differenze tra le specie

La parola Acer deriva dal termine proto-Indo-europea ac, che significa "affilato, appuntito", “essere appuntito”, “appuntire affilare”. Ac si trova in molte parole greche e latine, tra cui acropolis, akouo (sentire, o più letteralmente, a drizzare le orecchie), acutus, acacia, aculeata, e altre. L'associazione della parola con il genere Acer deriva forse dalle foglie appuntite presenti in alcune specie di questo genere. Loudon (1838) offre una spiegazione alternativa per come la ac divenne associata al genere Acer: poiché il legno di alcune specie di Acer è estremamente duro, nel passato era ricercato per fare punte e lance. La sua ipotesi è che il nome del genere sia stato dato per la forma di questi strumenti.

Etimologia e Linneo. Acer, curiosamente, è usato in latino in forma neutra. Questo utilizzo contrasta con la regola generale che, in latino, i nomi degli alberi, così come quelli delle donne, isole, paesi, e città sono sempre femminile. Per motivi ancora non conosciuti la forma neutra era già utilizzata al tempo di Cristo. Accettato, quindi, fin dall'antichità, il nome Acer è stato ufficialmente assegnato al genere da Linneo nel suo Species Plantarum (1753). Linneo scelse di non coniare un nuovo nome per il genere, qualcosa che invece fece in molti altri casi e per cui fu rimproverato dai suoi contemporanei: il nome Acer era così saldamente consolidato nelle menti dei botanici e nell’uso comune che Linneo non vide alcun motivo per cambiare il termine tradizionale.

Confusione specifiva. Al momento in cui Linneo assegnò il nome al genere, egli aveva già elencato nove specie di appartenenti al genere, con una nomenclatura binomiale notevolmente modernizzata. Attraverso i secoli c'è stata molta confusione circa l'identità e nomi degli aceri. Questa confusione si estende anche a generi diversi, come Carpinus, che era considerato una terza specie di Acer da Rembert Dodoens (1583), botanico e medico fiammingo. Anche il genere Platanus è stato talvolta confuso con Acer. Teofrasto, filosofo greco e studioso di scienze naturali, avvertì di questa confusione nella sua seconda opera botanica “Cause delle piante”.

Tante differenze, ma antenato comune. Il genere Acer mostra una spiccata tendenza ad avere specie vicarianti. Se le popolazioni che occupano aree separate chiaramente discendono da un antenato comune e sono sufficientemente distinte nella morfologia esterna nella misura in cui la sistematica può distinguerle, possono essere considerate vicarianti. Secondo la Treccani, in biogeografia, si considerano vicarianti due o più specie sistematicamente affini che sono presenti in ambienti o territori limitrofi ma diversificati per uno o più fattori ecologici, come per es. il pH del suolo. Questo modello può essere visto, ad esempio, nelle affinità tra Acer platanoides in Europa e  Asia Minore e Acer cappadocicum in Turchia orientale, che si distingue in Cina come Acer cappadocicum subsp. sinicum. Acer pseudoplatanus cresce nell'Europa continentale e nei Balcani, ma è legato ad A. heldreichii dai Balcani, e ad A. heldreichii subsp. trauttvetteri e A. velutinum in Turchia, il Caucaso e l'Iran settentrionale.

Distribuzione e avriabilità. Attualmente il genere Acer, comprende un elevato numero di specie (probabilmente oltre 150 diffuse principalmente nelle aree temperate dell’Asia, Europa e America del Nord, anche se la sistematica non ha ancora chiarito alcuni casi di omonimia e sinonimia. Ad esempio Wikipedia ne cita 128, secondo http://www.plantsystematics.com/ sono almeno 140) ha notevole interesse ornamentale per le caratteristiche estetiche generale e, per alcune specie, per la colorazione autunnale del fogliame che assume, in talune aree, rilevanza di vera e propria attrazione naturale.
Alla larghissima distribuzione geografica (alla quale, tuttavia, raramente, fa riscontro una posizione percentuale dominante rispetto alle altre specie) corrisponde anche un'altrettanto ampia variabilità nelle caratteristiche morfologiche e di adattabilità pedo-ambientale delle varie specie. Una curiosità legata a questo genere è che molte specie vivono nello stesso areale ma raramente, a causa dei diversi periodi di fioritura, si ibridano naturalmente tra di loro.

Bellezza e utilità. In linea generale gli aceri europei non hanno colorazioni autunnali così sgargianti come quelli asiatici e americani, sebbene A. platanoides e A. campestre mostrino, in certe aree, attraenti colorazioni giallo-arancio e talvolta porpora. Nell’Europa sud-orientale le samare rosse a inizio estate di A. tataricum danno una nota di colore netta alla componente arborea di alcune aree.
Anche l’areale mediterraneo è ricco di specie autoctone che presentano alcune caratteristiche interessante, soprattutto legate alla tolleranza a condizioni prolungate di siccità.

Alcune di queste saranno descritte in un prossimo articolo che non avrà la pretesa di essere esaustivo, né di chiarire la classificazione botanica (ancora materia complessa, come detto), ma semplicemente quella di far conoscere potenziali specie da introdurre nei nuovi impianti, soprattutto nelle aree più siccitose del nostro paese.

 

Foto di Assianir - Opera propria, CC BY-SA 3.0