Il gruppo del Pino mugo

Affascinanti piante di montagna rappresentano una difficoltà per i botanici, a causa del difficile riconoscimento
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Tra i pini d’alta montagna alcuni presentano un elevato polimorfismo, legato probabilmente a derivazioni ibridogene.

La specie più diffusa è il pino mugo (Pinus mugo), a distribuzione euroasiatica, tipico di ghiaioni e suoli rupestri a roccia madre calcarea; il portamento è prostrato-ascendente, gli aghi, addensati, robusti, quasi pungenti, alla sommità dei rami rimpiccioliscono tanto da dare l’impressione che i rami siano troncati; in tutti i pini le pigne (o “coni”) sono formate da un asse che porta brattee sterili protettrici di squame fertili (che ospitano ovuli destinati a trasformarsi in seme una volta avvenuta la fecondazione); nel mugo l’estremità rilevata della brattea (“umbone”) è situata in posizione centrale.

Una forma affine è il pino pumilio (Pinus pumilio), centroeuropeo, che vive negli stessi àmbiti ma è indifferente al substrato, quindi rinvenibile sia su calcare sia su suoli calciocarenti; ha il medesimo portamento, aghi assai simili e si differenzia dal mugo per la presenza di un umbone un po’ eccentrico.

Una terza specie è il pino uncinato, proprio della regione mediterranea occidentale; è indifferente al substrato e può presentare un portamento da ascendente ad arboreo (fino a 25 metri); le brattee delle pigne sono provviste di un uncino acuto, che punge il dito se lo si passa sulla porzione dorsale della brattea.

Il pumilio e l’uncinata hanno posto problemi di riconoscimento a botanici che li hanno scambiati per il pino mugo, contribuendo a creare disordine, con le loro pubblicazioni, nelle classificazioni fitosociologiche. Esemplari con caratteristiche morfologiche intermedie tra quelle classiche, facilmente distinguibili, pongono comunque problemi: a volte lo stesso esemplare presenta caratteri diversi da un ramo all’altro: l’ennesima dimostrazione che, quando l’uomo pretende di bloccare una realtà mutevole entro schemi rigidi, può essere sconfitto dalla natura. Il pino uncinato arboreo può apparire simile ad un pino silvestre ma la sua corteccia, grigiastra, non è mai color ocra.

I pini del gruppo mugo sono forme particolarmente frugali, colonizzatrici, più o meno eliofile, idonee, nelle forme prostrato-ascendenti, a sopportare egregiamente il peso di una notevole massa nevosa; su pendii ripidi, quando la neve perde coesione parte uno smottamento, come nel caso degli ontani verdi (Alnus viridis), cui tra breve accenneremo: un risultato non molto gradito ai frequentatori delle montagne, specie nel periodo primaverile, in cui le slavine sono frequenti.

I pini mughi sono diffusissimi sui ghiaioni calcarei delle Dolomiti; sui monti di Livigno (in parte calcarei in parte a roccia madre calciocarente) si possono osservare mugopumilio e uncinata a breve distanza tra loro.

I pini del gruppo mugo sono provvisti di resina assai ricca di princìpi balsamici; se ne ricava il ben noto mugolio, balsamo delle vie respiratorie.

Foto di Di Crusier - Opera propria, CC BY 3.0