Effetti della diffusione di specie aliene

Uno studio svolto in Germania rivela gli effetti, talvolta positivi, dell'invasione di piante alloctone
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Le invasioni biologiche sono una componente significativa del cambiamento globale, con una serie di effetti negativi ben documentati sulla biodiversità negli ecosistemi. Mentre la comprensione degli impatti ha chiaramente fatto passo avanti negli ultimi anni, importanti questioni devono essere ancora considerate in maniera più dettagliata negli studi sulle invasioni. Questi includono:
  • la direzione dell'impatto, ossia se gli effetti sono positivi, negativi o mancanti;

  • come gli impatti variano su scala temporale-spaziale;

  • la misura in cui gli impatti dipendono dal tipo e dalla gamma dei taxa considerati;

  • la relazione tra il valore per l'uomo e gli effetti ecologici nelle valutazioni d'impatto.

Gli impatti della stessa specie invasiva possono essere multidirezionali e variabili attraverso le regioni, gli ecosistemi o i taxa.
Le specie arboree invasive spesso formano stand specifici e sono i principali motori del cambiamento ambientale. Robinia pseudoacacia è originaria del sud-est del Nord America. Fin dalla sua introduzione in Europa nella prima parte del 17° secolo, è stata ampiamente utilizzata in Europa e in Asia come un albero multiuso economicamente importante. Ora è una delle primi tre specie vegetali invasive in Europa ed è anche diffusa in Cina e Corea. Grazie alla sua rapida crescita, alla germinazione vigorosa e alla capacità di fissazione dell'azoto simbiotico, Robinia può modificare profondamente le proprietà degli ecosistemi e gli assemblaggi di specie vegetali. Di conseguenza, è in grado di invadere una serie di ecosistemi in ambienti naturali e urbani, compresi i siti poveri di nutrienti.
 
Le invasioni dei pascoli secchi da parte di questa specie di solito entrano in conflitto con gli obiettivi di conservazione e gli effetti aumenteranno insieme al cambiamento climatico. Alcuni studi hanno analizzato l'impatto della Robinia sulle specie vegetali nei boschi, e sono stati riportati risultati ambigui. Nonostante l'importanza della Robinia come specie invasiva, gli effetti sui taxa animali non sono stati ancora trattati.
 
Le invasioni di specie possono avere impatti negativi sulla composizione della fauna locale e sulle interazioni biotiche, ma sono possibili anche dei benefici. Dal momento che gli invertebrati rappresentano la componente principale della biodiversità negli ecosistemi terrestri, un gruppo di ricerca ha analizzato gli impatti della diffusione di Robinia su molteplici taxa di artropodi, con un focus particolare sui carabidi (Coleoptera: Carabidae) e sui ragni (Araneae), utili indicatori ecologici, in un un'ampia varietà di habitat. Un precedente studio in aree urbane ha evidenziato sensibili risposte di entrambi i gruppi di specie all'invasione di Robinia invasione.
 
Per analizzare l'impatto su più taxa di artropodi, è stato attuato un confronto in boschi pionieri su siti urbani a Berlino, in Germania, dominati dall'aliena Robinia o dall'autoctona Betula pendula. Gli stand campionati sono il risultato di successioni in siti urbani, rappresentano quindi un recupero forestale in ambiente urbano. Di fronte alla rapida urbanizzazione su scala mondiale, l'importanza degli habitat urbani per la conservazione della biodiversità è cruciale, e alcuni di essi hanno dimostrato di funzionare come analogamente agli ambienti naturali.
Sono stati previsti impatti significativi dell'invasione sulla diversità degli invertebrati. Lo scopo dello studio è quello di analizzare come l'invasione di Robinia colpisce i modelli della diversità in molteplici taxa di artropodi nei boschi urbani. In particolare, sono state affrontate alcune domande:
  • l'abbondanza di artropodi terricoli e volanti è diversa tra i boschi nativi e quelli non nativi?

  • Ci sono differenze nella diversità e nei gruppi funzionali di carabidi e ragni tra i due tipi di bosco?

  • La composizione delle specie di carabidi e ragni differisce tra boschi nativi e non nativi? Come rispondono le specie in pericolo all'invasione?

 
Sono stati presi in considerazione 18 taxa di artropodi. Come effetto negativo è stato riscontrato, nei boschi a prevalenza di Robinia, una diminuzione di 5 taxa di artropodi (Chilopodi, Formicidi, Ditteri, Eterotteri, Imenotteri), gli altri 13 non sono stati colpiti. Il tipo di bosco influenza la composizione delle specie di carabidi e dei gruppi funzionali di ragni, ma sorprendentemente nonfa abbassare la diversità, né incrementare il numero di specie a rischio. L'invasione quindi non ha indotto un'omogeneizzazione biotica sulla scala di habitat presa in esame. Sono stati rilevati effetti positivi dalla dominanza di Robinia. I risultati ottenuti dimostrano infatti come questa specie aliena, potrebbe contribuire alla conservazione degli invertebrati epigei in ambienti urbani. Considerando il contesto degli impatti invasione contribuisce così a stabilire le priorità nella gestione invasioni biologiche e può illustrare il potenziale di nuovi ecosistemi per mantenere la biodiversità urbana.