Zone umide contro il degrado dei terreni

La costruzione di aree di raccolta dei detriti limita il danno all'agricoltura e ha conseguenze positive sull'ambiente
395
Il degrado del suolo, l'erosione e l'inquinamento sono i principali problemi causati dall'agricoltura industrializzata. Nel Regno Unito, il Dipartimento per l'Ambiente, ha stimato i costi delle inondazioni e dell'inquinamento del suolo in 0,35 miliardi di euro all'anno. Contemporaneamente non sono stati quantificati i danni economici di altre problematiche ambientali stringenti come gli effetti delle quantità eccessive di nutrienti come azoto e fosforo sulla fauna selvatica. Migliorare la qualità delle acque è uno degli obiettivi chiave della Direttiva quadro sulle acque.
I campi di raccolta sono costruiti artificialmente come i corpi idrici quali laghi o stagni, idealmente posizionati su aree improduttive di terreni agricoli e nel percorso dei canali esistenti del deflusso dell'acqua. Queste strutture contribuiscono a raccogliere la terra che viene trasportata dalla pioggia e forniscono la possibilità per i nutrienti in eccesso da essere filtrati dai microrganismi prima di raggiungere i grandi corsi d'acqua. Inoltre, aiutano a prevenire le inondazioni e creano un habitat per gli uccelli acquatici e gli anfibi.
Alcuni ricercatori hanno notato che questa tecnica non è ampiamente adottata soprattutto nel Regno Unito, in parte a causa anche adi preconcetti come quello che afferma che le zone umide di campo devono essere grandi per essere efficaci.

Un recente studio svolto in Inghilterra ha esaminato l'uso di zone umide con un ingombro ridotto, ovvero che occupano tra lo 0.025 e lo 0,1% di ciascun bacino idrografico, misure pari a 2.5-10 m2 per ettaro.
Nel corso di due anni, 10 piccole zone umide sono state costituite in quattro aziende agricole. Una di queste presenta un terreno sabbioso, una terreno argilloso-pesante, e le altre due limoso. Le indagini della profondità e del tipo di sedimenti depositati nei siti sono stati presi assieme alle misurazioni dei livelli di azoto, fosforo e carbonio.
È stato appurato che il tipo di suolo dei terreni agricoli ha un grande impatto sulla quantità di sedimenti che vengono raccolti nelle zone umide. In tre anni, il sito con terreno sabbioso ha accumulato 70 tonnellate, i siti limosi 40 tonnellate mentre il sito argilloso ha raccolto solo 2 tonnellate. Ovviamente sono stati molti i fattori che hanno influenzato questi risultati. Se la pioggia battente cade su un appezzamento senza colture, i sedimenti che vengono allontanati aumentano di molto. Inoltre, alcuni tipi di terreno sono intrinsecamente più suscettibili all'erosione rispetto ad altri.
L'analisi dei nutrienti ha mostrato che più piccola è la particella del sedimento di partenza, maggiore è la concentrazione di nutrienti raccolti nelle zone umide. Tuttavia, i livelli generali dai nutrienti nei campi di raccolta non sono significativamente diversi da quelli nei campi. Questo significa che il suolo depositato può essere riciclato, ma non sarebbe utile come fertilizzante.
Oltre alla riduzione degli input eccessivi e dannosi nel processo agricolo, i ricercatori dicono che le piccole zone umide di campo sono una forma accessibile ed efficace dello sviluppo sostenibile nella gestione dell'acqua e del territorio, in particolare nelle aree dove la costruzione delle zone umide più grandi sarebbe problematica. Queste ultime sono ancora preferibili, in quanto consentono un allungamento dei tempi per la decantazione e l'afflusso delle acque. In un confronto tra due studi svedesi, l'accumulo annuale di fosforo risulta essere di 0,2 kg per ettaro per una zona piccola (0,3% del bacino idrografico), e di 2,8 kg per ettaro per un'area umida grande(2% del bacino).
La risposta da parte degli agricoltori coinvolti nello studio è stata molto positiva, in quanto ha dato un nuovo scopo alle aree più acquitrinose
I ricercatori riconoscono che le politiche recenti stanno iniziando a favorire delle migliori gestioni dei terreni agricoli, ma questi sistemi devono essere applicati su una scala molto più grande se si vuole avere un impatto significativo sulle acque e sulla qualità del suolo.