Gli alberi e il metabolismo urbano

La complessità delle relazioni fra le componenti dell'ecosistema cittadino: un approccio innovativo alla ricerca

Il “metabolismo urbano” è lo studio di materiali e flussi di energia derivanti dalle attività socio-economiche urbane e dai processi biogeochimici regionali e globali. La caratterizzazione di questi flussi e delle relazioni tra attività di origine antropica, dei processi e dei cicli naturali, definisce il comportamento della produzione e del consumo urbano. Il “metabolismo urbano” è, quindi, un settore di ricerca fortemente multidisciplinare il cui scopo preminente è quello di fornire importanti informazioni sul comportamento delle città al fine di avanzare proposte efficaci per un futuro più umano ed ecologicamente responsabile (http://www.urbanmetabolism.org/, accesso dicembre 2015).

Secondo Wikipedia Il “metabolismo urbano” è un modello per facilitare la descrizione e l'analisi dei flussi di materiali e di energia nelle città. Fornisce ai ricercatori un quadro metaforico per studiare le interazioni dei sistemi naturali e umani in determinate regioni.
Tale concetto è stato utilizzato in contesti socioecologici e socioeconomici, in modo da illustrare come le risorse fisiche e sociali siano trasformate o metabolizzate dai sistemi e dai processi urbani, con risultati che, conseguentemente, influenzano la vivibilità, la qualità dell'ambiente e la gestione dei rifiuti.
Negli ultimi anni il concetto di “metabolismo urbano” è sempre maggiormente impiegato in una vasta gamma di discipline come strumento per analizzare e teorizzare la città. Rimangono, tuttavia, ancora molte domande su come tale concetto stia influenzando la comprensione del modo in cui i fattori ambientali, sociali ed economici interagiscono per modellare i fenomeni urbani.

Già Marx utilizzò questo concetto nel “Capitale” per descrivere gli scambi materiali e il rapporto di interdipendenza che esiste tra la società umana e la natura: un approccio che è stato recentemente rivisto da geografi politici ed ecologisti politici.
Il concetto biologico di metabolismo come scambio di materia tra un organismo e il suo ambiente, applicato dagli ecologisti agli ecosistemi, ha influenzato la comprensione del “metabolismo urbano” e l’approccio a esso nell’ecologia urbana e industriale e in quella ecologica. L'idea della città come un ecosistema, in senso biologico, è applicata più letteralmente in materia di ecologia, che vede la città sia come un “sistema” sia come un'entità “naturale” (Marcotullio e Boyle 2003) .

L’ecologia ha una particolare attenzione per le implicazioni dell'applicazione del significato di metabolismo alle aree antropizzate; l'idea che le aree urbane dovrebbero emulare la natura ciclica ed efficiente degli ecosistemi naturali è adesso usata nelle teorie normative di pianificazione urbanistica e di sviluppo sostenibile (Girardet 2008; Newman & Jennings 2008).
Gli alberi sono parte delle connessioni e delle interazioni tra le persone e le cose. Le amministrazioni li piantano e li gestiscono lungo le strade, nei parchi e giardini pubblici. I cittadini creano, modificano e curano giardini privati.

È indubbio che gli alberi e le foreste urbane siano al centro dei processi di metabolismo: contribuiscono a mitigare l'inquinamento atmosferico, regolano il deflusso delle piogge, mitigano l’isola di calore e forniscono supporto psicosociale o mentale per le persone che interagiscono con loro. Essi contribuiscono alla qualità estetica che è direttamente legata alla realizzazione di un ecosistema sociale sano (Kuo, 2003).
La chiave per la loro esistenza e cura sono le decisioni politiche che possono o non possono proteggerli; per esempio, le pressioni per lo sviluppo urbano, le interazioni con il traffico veicolare, il rischio (percepito) che la presenza rappresenti un problema per i pedoni e gli automobilisti sono fattori che spesso influiscono sulla gestione del patrimonio arboreo. Le contestazioni (che purtroppo prendono spesso colorazioni politiche) intorno alle alberature stradali e ai “boschi urbani” portano alla loro distribuzione non uniforme o, peggio ancora, alla loro riduzione che è negativa non solo dal punto di vista ambientale, ma anche da quello patrimoniale, visto che riduce la ricchezza delle città rendendole meno salubri, riducendo il benessere dei cittadini, con conseguenti maggiori spese sanitarie e determinando un deprezzamento degli immobili.

I processi socio-naturali del metabolismo ambientale hanno dimostrato di essere un forte meccanismo per spiegare la distribuzione non uniforme della foresta urbana ed, essendoci pochi dubbi sulla necessità degli alberi all'interno dell'ambiente edificato urbano soprattutto in uno scenario di “global change” come quello attuale, dovrebbero essere previste strategie precise per i nuovi impianti e per la gestione di quelli esistenti in relazione ai modelli di metabolismo urbano.


In parte tratto da Rapoport E., 2011. InterdisciplinaryPerspectives on Urban Metabolism. A review of the literature UCL Environmental Institute Working Paper

Bibliografia: 

  • Girardet, H., 2008. Cities, People, Planet: Urban Development and Climate Change 2nd ed., Chichester: John Wiley.
  • Kuo, FE, 2003, The role of Arboriculture in a Healthy Social Ecology [in] Journal of Arboriculture 29(3), pp148 - 155
  • Marcotullio, P.J. & Boyle, G., 2003. Defining an Ecosystem Approach to Urban Management and Policy Development, Tokyo: United Nations University Institute of Advanced Studies.
  • Newman, P. & Jennings, I., 2008. Cities as Sustainable Ecosystems: Principles and Practices, Washington, DC: Island Press.