I cambiamenti climatici e l'uso del suolo influenzano i regimi idrici: dalla Svezia un modello per effettuare delle previsioni
L'umidità del terreno è una componente fondamentale di molti processi naturali e svolge un ruolo importante nel mantenimento del paesaggio, influenza la vegetazione, gli ecosistemi e l'agricoltura. L'umidità del terreno dipende dalle variazioni delle condizioni climatiche. La conoscenza dei cambiamenti dell'umidità del suolo, in un quadro di cambiamento climatico, è molto importante per capire e prevedere i processi che potrebbero portare a inondazioni o siccità.
Il confronto e l'analisi dei dati. In una ricerca di recente pubblicazione, gli autori hanno esaminato il rapporto storico tra l'umidità del suolo e le condizioni climatiche del bacino di Norrström, in Svezia.
L'area, che contiene la capitale Stoccolma, è una delle più densamente popolata del paese. Il terreno nel bacino è fertile e l'agricoltura caratterizza l'intero paesaggio. I ricercatori hanno sviluppato un quadro che collega i modelli esistenti di acqua nel suolo, con i cambiamenti a lungo termine nelle condizioni di umidità nel paesaggio. Hanno applicato il modello al 20° secolo riferendosi a due tipi di suolo fra loro diversi per varie proprietà, sabbioso e argilloso.
I modelli finora utilizzati hanno considerato quasi esclusivamente i cambiamenti superficiali causati dalla variabilità del clima e del territorio, questo nuovo approccio comprende invece anche le condizioni del terreno negli strati più profondi. Gli studiosi hanno osservato come l'acqua si muove attraverso il bacino, anche nella zona insatura (dalla superficie del suolo fino alle acque sotterranee) e al livello della falda freatica, utilizzando anche i dati storici sul clima forniti dallo Swedish Meteorological & Hydrological Institute, che ha creato una banca di informazioni accessibile al pubblico contenente i dati sulle precipitazioni, così come i tassi di evapotraspirazione stimati. Lo studio si è concentrato particolarmente sulle condizioni di umidità del terreno molto secco e molto bagnato in un periodo di 20 anni.
L'effetto delle caratteristiche del paesaggio. I risultati hanno rivelato che la frequenza delle condizioni di umidità del terreno molto asciutto e molto bagnato è aumentata nel corso del 20° secolo per entrambi i tipi di terreno oggetto dell'analisi. Questo fenomeno è risultato particolarmente evidente per i periodi molto asciutti. Il verificarsi di giornate di questo tipo è aumentato in 20 anni, dal 1% al 35%.
I ricercatori credono che, anche tenendo conto delle incertezze associate alla modellazione, un aumento così notevole indica una diminuzione della disponibilità di acqua nel bacino.
Sebbene la frequenza dei periodi di siccità sia aumentata dall'inizio del secolo, le precipitazioni (pioggia e neve) hanno visto un incremento. Gli autori affermano quindi che ciò che identifica gli eventi siccitosi non è il risultato di un abbassamento dei livelli di pioggia o di cambiamenti nel modello delle precipitazioni, ma piuttosto è derivata dal cambiamento di uso del suolo con la creazione di terreni agricoli.
Anche le condizioni di terreno molto bagnato sono aumentate di frequenza (4% in 20 anni) nel corso del secolo, ma in misura minore rispetto ai periodi molto asciutti.
Lo studio ha anche mostrato che, durante i mesi più caldi, da maggio a ottobre, quando l'evapotraspirazione è ai massimi livelli, l'umidità del suolo è diminuita.
La metodologia utilizzata in questa ricerca può anche essere usata per prevedere l'umidità del terreno in uno scenario di cambiamento climatico. Queste informazioni possono essere utilizzate dai decisori politici per monitorare e gestire meglio siccità e inondazioni, mitigando al contempo il loro impatto sull'agricoltura e la sulla disponibilità di acqua potabile in un bacino di utenza.