Come gli alberi in città influenzano l'avifauna

Uno studio dell'università di Praga ha evidenziato il rapporto stretto tra vegetazione e sviluppo della presenza di uccelli. Età, grandezza e biodiversità sono le caratteristiche principali
Un interessante studio condotto a Praga ha evidenziato che la pianificazione e la gestione degli spazi verdi urbani volte a garantire un buon mix di specie arboree, tra cui alcuni alberi maturi e di grossa dimensione, sono in grado di valorizzare la diversità delle specie di uccelli selvatici. Lo studio ha anche mostrato che la presenza di corpi idrici influisce positivamente sulla biodiversità dell’avifauna.

Come evidenziato in precedenti articoli su questa webzine gli spazi verdi urbani forniscono numerosi e importanti servizi ecosistemici. Non solo possono migliorare la salute umana e il benessere e alleviare le ondate di calore della città, ma anche fornire habitat per una vasta gamma di fauna selvatica. Dato che il flusso migratorio dalle aree rurali verso le città e l'espansione urbana si estende, inopinatamente, negli habitat naturali, l'attenta gestione di queste aree diventa sempre più importante.
In questo studio i ricercatori hanno cercato di identificare i fattori che aumentano la biodiversità dell’avifauna negli spazi verdi urbani. I ricercatori hanno esaminato 290 spazi verdi intorno alla città di Praga, nella Repubblica Ceca, contando il numero di specie di uccelli selvatici durante il periodo di osservazione. Essi hanno anche registrato un certo numero di caratteristiche peculiari delle aree monitorate come il diametro del tronco degli alberi (un'indicazione dell’età), numero di specie presenti, densità degli arbusti e l’eventuale presenza di un corpo idrico nel sito.

I risultati hanno mostrato che il numero di specie di uccelli selvatici aumenta con il numero di specie arboree e secondo i ricercatori ciò potrebbe essere determinato dal fatto che le diverse specie di alberi forniscono differenti opportunità per la nidificazione e per l’approvvigionamento di cibo. In media, i siti contenevano poco più di 12 specie, con un minimo di 3 e un massimo di 19.
La biodiversità dell’avifauna è risultata anche maggiore in relazione alla presenza di alberi più vecchi. Una copertura del solo 12% della superficie di alberi con un diametro del tronco di 50 cm o più, ha aumentato il numero di specie di uccelli in media di circa 2. In altre parole, dicono i ricercatori, anche pochissimi vecchi alberi possono migliorare la biodiversità dell’avifauna negli spazi verdi urbani. Questo effetto potrebbe essere dovuto al fatto che gli alberi più vecchi hanno fori o cavità per la nidificazione per specie come il picchio; essi possono anche ospitare molti insetti utilizzati come fonte di cibo.

I risultati rivelano anche che la presenza di corpi idrici come piccoli stagni, fiumi o torrenti ha aumentato la biodiversità dell’avifauna, in media, di due punti. Secondo i ricercatori questo è sorprendente, in quanto lo studio non ha considerato gli eventuali uccelli delle zone umide nei loro conteggi. Questo potrebbe riflettere il fatto che le aree lungo il fiume offrono una maggiore diversità di habitat e di cibo.

Infine, i ricercatori hanno studiato gli effetti degli habitat circostanti, nel raggio di 500 m dei siti di studio dimostrando che la diversità di uccelli nei siti aumenta con la quantità di copertura arborea continua nelle vicinanze e anche con gli alberi sparsi che si trovano nelle zone residenziali della città.
Nel complesso, i ricercatori raccomandano che gli spazi verdi urbani dovrebbero essere gestiti al fine di garantire una vasta gamma di specie arboree e che il mantenimento degli alberi maturi e anche senescenti e dei corpi idrici dovrebbe anche essere valutato anche in considerazione in funzione della loro importanza nell’incremento della biodiversità.