Piantagioni forestali e biodiversità

Un recente studio condotto in Irlanda mostra come col mutare della specie dominante possa aumentare la variabilità vegetale di tutto il soprassuolo. Il ruolo dei boschi naturali
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L'attenta scelta delle specie arboree e dei relativi siti per le piante, potrebbe trasformare le piantagioni (imboschimenti e rimboschimenti) forestali in veri e propri rifugi per la diversità vegetale dei boschi. Questo è quello che ci suggerisce una nuova ricerca che arriva dall'Irlanda. Piantagioni di specie autoctone all’interno o adiacenti a zone boschive e con adeguati livelli di luce sotto la chioma, sono in grado di sostenere una maggiore diversità di specie vegetali.

Piantagioni e foreste seminaturali. Le foreste europee coprono il 45% della superficie terrestre e sono un habitat importante per molte specie in via di estinzione. Le piantagioni forestali hanno spesso una diversità di specie inferiore ai boschi naturali e sono generalmente piantate e gestite al fine di garantire un elevato rendimento di una singola specie o di poche di esse. Nonostante ciò, in diversi Stati membri dell'Unione europea, la maggior parte delle foreste sono costituite da rimboschimenti; in Danimarca per esempio,  il 78% della superficie forestale totale non è di origine naturale. Questo è importante per massimizzare il potenziale degli habitat delle piantagioni e per sostenere l’incremento di una maggiore diversità vegetale all’interno dell’area boschiva.
In questo studio i ricercatori hanno confrontato le piantagioni e le foreste semi-naturali di tutta l'Irlanda. Sono state esaminate le pratiche e le condizioni di gestione nelle piantagioni che presentano diversità più elevata ed una maggiore somiglianza con comunità vegetali indigene. Sono state scelte un totale di 55 piantagioni, tra cui 44 dominate da conifere, come l’abete Sitka e quello norvegese, ed 11 dominate da frassini nativi. Queste sono state confrontate con 20 foreste semi-naturali, 10 di queste erano dominate da querce, mentre nelle restanti 10 le specie dominanti erano costituite da frassini.

Parametri e metodologia. Sono stati selezionati, in ogni sito, tre appezzamenti da 10m x 10m ciascuno, ad almeno 50 metri dal limite del bosco e ad una distanza minima di 50 metri di distanza l’uno dall’altro. I ricercatori hanno misurato una serie di caratteristiche presenti in ogni sito, tra cui il numero di specie di piante diverse, la percentuale di suolo della foresta coperta dalla chioma dell'albero, la presenza o l'assenza di animali al pascolo e il drenaggio. Infine, utilizzando i record compresi tra il 1831ed il 1843, i ricercatori hanno considerato anche la vicinanza a siti che avevano avuto carattere boscoso in passato. 

Boschi e incremento dei numeri. In generale, i boschi di frassino semi-naturali hanno avuto il più alto numero di specie vegetali, con una media di 40,9 specie. Nelle piantagioni dove prevaleva la presenza di frassini, tali siti contenevano comunità vegetali più simili ai boschi di frassini semi-naturali ed evidenziavano una maggiore diversità, anche se questa era significativamente inferiore rispetto al bosco di frassini semi- naturale ( media di 25,2 specie) . I risultati hanno indicato che entrambe le piantagioni sia di conifere che di frassini potrebbero sostenere un numero simile di specie dei boschi di quercia semi-naturali. Le piantagioni contenevano 23,3-25,2 specie per sito, mentre i boschi di querce semi-naturali ospitano in media 26.1 specie.
È  stato dimostrato che l'aumento della copertura arborea e i terreni più asciutti sono stati associati a un minor numero di specie in tutti i tipi di foreste, mentre  i siti con presenza di erbivori e quelli situati sopra o vicino ad aree boschive, tendevano ad avere un numero maggiore di specie.

Incremento della biodiversità. I risultati evidenziano che esiste la possibilità di aumentare la diversità delle piante nelle piantagioni forestali attraverso una gestione mirata. Quando si considera l'imboschimento, i ricercatori raccomandano l’impianto di specie autoctone, in quanto piantagioni di queste specie sono più propense a sostenere le comunità vegetali simili ai boschi naturali. È fortemente raccomandato dare la priorità ad aree adiacenti a zone caratterizzate storicamente dalla presenza del bosco, così come il maggiore numero di specie viste in questi siti suggerisce che questi sono importanti banche del seme per specie forestali naturali.
I responsabili potrebbero anche prendere in considerazione l’impianto di specie, o le miscele di specie, che hanno una copertura arborea ridotta per permettere alla luce di penetrare al suolo della foresta e permettere alle specie caratterizzanti il sottobosco di prosperare. Consentire il pascolo all'interno del bosco può essere utile, tuttavia, lo studio dimostra che l'eccesso di pascolo può avere anche un impatto negativo, e può causare danni agli alberi stessi.