Il cammino degli inquinanti atmosferici

Una ricerca effettuata in USA ha dimostrato l'elevata capacità delle emissioni in atmosfera di percorrere lunghe distanze. Il modello di studio ha preso come riferimento l'Asia dell'est
258
Il trasporto degli inquinanti attraverso lo spostamento di grandi masse d'aria che avviene naturalmente attraverso i continenti può provocare effetti negativi sulla salute umana e sugli ecosistemi.
È stato stimato che questo fenomeno abbia generato circa 90.000 morti premature in tutto il mondo nel 2000. Uno studio svolto negli U.S.A. si è focalizzato sul trasporto di inquinamento dall'Asia dell'est, la maggiore fonte di inquinanti dell'emisfero settentrionale, nonostante questa area sia situata a latitudini più basse. Questo dimostra l'elevata capacità dell'inquinamento atmosferico di percorrere lunghe distanze.

I ricercatori hanno stimato dei cambiamenti nel trasporto degli inquinanti dall'Asia dell'est tra il 2001 e il 2050. Erano interessati da come il cambiamento climatico globale possa influenzare i processi naturali atmosferici, e come il contributo negativo dell'inquinamento della regione oggetto di studio possa influenzare i livelli di inquinanti nelle altre regioni. Il modello utilizzato combina processi meteorologici e chimici e permette la simulazione dei cambiamenti climatici in un periodo di 50 anni.
Sono state effettuate varie simulazioni in base a diverse emissioni e diversi scenari climatici possibili.
Lo scenario più probabile è stato identificato come quello A1 ipotizzato da IPCC (Intergovernmental Panel on Climate Change) che prevede una crescita economica e demografica golbale fino alla metà del 21° secolo. Le proiezioni principali riguardano l'aumento dell'ozono e del PM2.5 (particolato sottile).
L'ozono derivato dall'inquinamento proveniente dalla zona esaminata, potrebbe comportare un incremento globale pari a 0,8 ppb (parti per miliardo), passando da 1,2 ppb del 2001 alle 2,0 ppb del 2050.
Le concentrazioni medie di PM 2,5 potrebbero passare da 0,32 mg/m3 a 0,39 mg/m3 in 50 anni.
Altri inquinanti prodotti in larga misura in quest'area geografica che subiranno con larga probabilità degli aumenti di concentrazioni sono il monossido di carbonio (CO), il biossido di zolfo (SO2) e il perossiacetilnitrato (C2H3NO5).                        
I ricercatori hanno individuato due percorsi favoriti per quanto riguarda lo spostamento delle masse di inquinamento. Una che dalla zona arriva fino all'area artica e una che, verso ovest, giunge al Nord America.
Il cambiamento di pressione in una zona del Nord Pacifico previsto nei prossimi anni porterà a un sostanziale cambiamento nella direzione dei venti e a una maggiore circolazione dell'aria verso l'Artico.
Quindi l'aria inquinata prodotta in un luogo può avere effetti negativi in zone molto lontane dal punto di emissione e i cambiamenti climatici globali tenderanno a far aumentare questo fenomeno. Gli autori dello studio mettono una volta di più in evidenzia la necessità dei governi mondiali di unirsi nello sviluppo di strategie di collaborazione nella lotta all'inquinamento, soprattutto alla luce di questa nuova scoperta.
 
Crediti
  • Will the role of intercontinental transport change in a changing climate?
    T. Glotfelty1, Y. Zhang1, P. Karamchandani2, and D. G. Streets3
    1Department of Marine, Earth, and Atmospheric Sciences, North Carolina State University, Raleigh, NC, USA
    2ENVIRON International Corporation, Novato, CA, USA
    3Decision and Information Sciences Division, Argonne National Laboratory, Argonne, IL, USA